Coronavirus, balzo dei contagi, ventunomila in un giorno - QdS

Coronavirus, balzo dei contagi, ventunomila in un giorno

redazione web

Coronavirus, balzo dei contagi, ventunomila in un giorno

lunedì 26 Ottobre 2020

Sono state 128 le vittime, secondo l'ultimo bollettino, che parla di centosessantunomila tamponi, quindicimila meno di ieri. Andreoni, curva epidemica fuori controllo. Per Palermo e i Medici ospedalieri, la situazione è gravissima

Nuovo balzo dei contagi per Covid che per la prima volta dall’inizio dell’emergenza superano quota 20mila in un giorno: secondo i dati del ministero della Salute sono stati registrati 21.273 nuovi casi nelle ultime 24 ore con 161.880 tamponi, oltre 15.700 meno di ieri.

In calo invece l’incremento del numero delle vittime: 128 nelle ultime 24 ore (ieri erano 151) che portano il totale a 37.338.

Complessivamente i contagiati dal virus – comprese le vittime e i guariti – sono 525.787. Tra le regioni è ancora la Lombardia a far segnare il numero più alto di nuovi casi: 5.762, praticamente più di un nuovo contagiato su 4 è nella regione più colpita dalla pandemia. Altre sei regioni hanno aumenti a quattro cifre: Campania (+2.590), Piemonte (+2.287), Toscana (+1-.863), Lazio (+1.541), Veneto (+1.468) e Emilia Romagna (+1.192). Le sette regioni insieme hanno poco più del 78% dei nuovi casi.

Andreoni, curva epidemica fuori controllo

E i numeri “evidenziano che ormai l’epidemia è fuori controllo e sono particolarmente preoccupanti sia i dati sui nuovi casi sia quelli relativi ai nuovi ricoveri nei reparti ordinari e nelle terapie intensive”.

Questa l’opinione di Massimo Andreoni, direttore scientifico della Società Italiana di Malattie Infettive e tropicali (Simit) e ordinario di Malattie Infettive dell’Università di Roma Tor Vergata.

Le misure del nuovo Dpcm, ha detto, “potranno eventualmente rallentare l’epidemia ma non bloccarla” perché i numeri “mantengono un trend di crescita e preoccupano anche perché il picco ancora non è stato raggiunto”.

E “se i numeri continueranno a salire diventa sempre più concreto il rischio di criticità insostenibili per gli ospedali”.

“Ai fini epidemiologici – ha concluso – per un contenimento della pandemia sarebbero auspicabili misure ancora più drastiche, ma la scelta è della politica. Tuttavia lasciare che l’epidemia corra troppo significa rischiare il collasso degli ospedali”.

Medici ospedalieri, situazione gravissima

E anche Carlo Palermo, segretario del maggiore dei sindacati dei medici ospedalieri, l’Anaao-Assomed, pensa che il nuovo Dpcm, “punto di equilibrio tra esigenze economiche e sanitarie, potrebbe non bastare”.

La situazione negli ospedali, ha spiegato Palermo “è gravissima e assolutamente critica, con Pronto soccorso e reparti ormai intasati e il 118 subissato di chiamate: con questo ritmo di contagi entro la seconda settimana di novembre si satureranno le terapie intensive, mentre sono già in grande sofferenza i posti nei reparti covid ordinari e nelle sub-intensive”.

Quello che si delinea attraverso le misure del nuovo dpcm, ha rilevato Palermo, “è quasi un lockdown nei fatti ma se non dovessero esserci risultati concreti in termini di riduzione dei contagi, sarà allora inevitabile un lockdown totale”.

E’ infatti “evidente che la pressione sugli ospedali sta diventando insostenibile, dal momento che è praticamente saltata la possibilità di contenimento dell’epidemia attraverso i servizi territoriali”.

I tamponi non bastano

Questo perché “i tamponi non bastano, l’assistenza domiciliare è pressoché assente con le unità di medici Usca per le cure a casa che presentano problemi di organici, e con il sistema di tracciamento ormai impossibile dato l’altissimo numero di contagi”.

In questo contesto, ha concluso, “l’unico presidio al quale i cittadini si stanno rivolgendo in massa sono proprio gli ospedali, che sono però presi d’assalto anche da pazienti poco sintomatici che non avrebbero bisogno di cure ospedaliere o da cittadini che richiedono tamponi”.

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