Unità di monitoraggio istituita dal sottosegretario con delega all’Editoria, Martella. Il deputato leghista: “Parlamento ignorato, amnesia grave del governo Conte”
Il vicecapogruppo della Lega alla Camera, Alessandro Pagano è intervenuto contro la decisione del Governo Conte di istituire una task force sul controllo delle fake news, ossia quelle notizie prive di fondamento. “Dal governo più di sinistra della storia repubblicana un abuso di potere senza precedenti – ha detto Pagano – Istituire autonomamente una task force con cui dare la patente esclusiva su ciò che è vero e ciò che è falso in una notizia – senza alcun passaggio parlamentare preliminare – significa violare le più elementari regole di un Paese democratico. Oltre al Parlamento sono state completamente ignorate altre istituzioni che presidiano il terreno sul quale la disinformazione cerca di attecchire: l’Autorità giudiziaria e la Polizia postale. Un’amnesia grave che rende ancor più inquietante la decisione del governo Conte bis”.
La cosiddetta task force del governo per contrastare le notizie false sull’emergenza sanitaria è stata istituita sabato scorso dal sottosegretario con delega all’Editoria, Andrea Martella. Si chiamerà “Unità di monitoraggio per il contrasto della diffusione di fake news relative al Covid-19 sul web e sui social network”. L’unità potrà contare sul supporto – a titolo gratuito – di alcuni esperti, dai giornalisti Riccardo Luna, Francesco Piccinini, David Puente, Roberta Villa e Giovanni Zagni, ai professori Ruben Razzante (diritto dell’informazione alla Cattolica di Milano), Luisa Verdoliva (Elaborazione dei segnali multimediali alla Federico II di Napoli), Fabiana Zollo (ricercatrice sui flussi informativi online alla Ca’ Foscari di Venezia).
L’idea di controllare le fake news non è una novità perché è dell’agosto del 2018 la proposta di legge a prima firma del deputato del Pd Emanuele Fiano per l’istituzione di una commissione d’inchiesta sulla disinformazione online. L’esame del provvedimento, nelle commissioni congiunte Cultura e Trasporti della Camera, è iniziato un anno dopo, il 17 luglio del 2019. E il 12 febbraio scorso, dopo l’abbinamento di altre tre proposte di legge (Italia Viva, Fratelli d’Italia e Movimento Cinquestelle), è stato istituito un comitato ristretto perché metta a punto un testo base sul quale poi procedere nell’esame. La Commissione bicamerale d’inchiesta avrebbe dovuto essere composta da 40 componenti, metà deputati e metà senatori, rispettando quindi le rappresentanze dei partiti in Parlamento. Oggi invece è stato scavalcato questo iter con la istituzione dell’Unità di monitoraggio, scatenando le polemiche delle opposizioni.