Coronavirus, rischio epidemia, alleggerire le carceri - QdS

Coronavirus, rischio epidemia, alleggerire le carceri

redazione web

Coronavirus, rischio epidemia, alleggerire le carceri

sabato 04 Aprile 2020

Il Pg della Cassazione Giovanni Salvi, "privilegiare gli arresti domiciliari, anche con l'uso del braccialetto elettronico". Evitare anche obbligo di firma e presentazione in commissariato. Ieri un ergastolano ai domiciliari a Siracusa

“Il rischio epidemico è concreto e attuale e non lascia il tempo per sviluppare accertamenti personalizzati”: occorre applicare misure alternative ogni volta che questo è possibile ricordando che “il carcere nel nostro ordinamento è l’extrema ratio” e che, in questa situazione di grave emergenza sanitaria, devono rimanere in cella solo le persone pericolose o che hanno commesso reati da codice rosso.

Sono queste le indicazioni espresse dal Procuratore generale della Corte di Cassazione Giovanni Salvi in una nota indirizzata a tutti i capi delle Corti d’Appello per contenere il contagio da coronavirus negli istituti penitenziari.

Misure alternative per alleggerire la pressione sulle carceri

“Occorre dunque incentivare – spiega Salvi – la decisione di misure alternative idonee ad alleggerire la pressione dalle presenze non necessarie in carcere ciò limitatamente ai delitti che fuoriescono dal perimetro presuntivo di pericolosità e con l’ulteriore necessaria eccezione legata ai reati da codice rosso”.

Secondo il Pg, a monte occorre “arginare la richiesta e l’applicazione delle misure cautelari a rischio”, e a valle occorre “procrastinare” l’esecuzione della pena tutte le volte che è possibile.

Privilegiare i domiciliari con braccialetto elettronico

Ritiene il Pg che, a eccezione dei casi di rilevante gravità e assoluta incompatibilità, si dovrebbe “privilegiare rispetto alla custodia cautelare in carcere la scelta degli arresti domiciliari ove necessario anche con l’uso del braccialetto elettronico, se disponibile”.

Se invece c’è penuria, occorre ricordare che la Cassazione in numerose sentenze – segnala il Pg – tutela il diritto individuale e collettivo alla salute tra quelli da bilanciare con le altre esigenze come quella della sicurezza.

Salvi inoltre ricorda che proprio le misure di contenimento del contagio rendono più semplice il controllo delle forze dell’ordine su chi è ai domiciliari, perché ora l’obbligo di dimora vale per tutti i cittadini e i centri di aggregazione sono desertificati con un calo dei reati stimato in misura del 75%.

No a obbligo di firma e presentazione in commissariato

Da evitare anche i provvedimenti come l’obbligo di firma o la presentazione in commissariato per arginare anche rischio di contagio tra le forze dell’ordine.

Ergastolano di Siracusa ai domiciliari per evitare contagio

E ieri un ergastolano di Siracusa, Antonino Sudato, di 67 anni, che era rinchiuso nel carcere di Sulmona, ha ottenuto gli arresti domiciliari.

Il magistrato di sorveglianza dell’Aquila ha accolto l’istanza dell’avvocato Antonino Campisi, difensore di Sudato, “motivando l’incompatibilità del detenuto con la vita carceraria per motivi di salute e per il rischio di contagio da coronavirus, che in una persona con rilevanti patologie può seriamente aggravare il proprio stato di salute”.

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