Così l'agroalimentare salva l'economia siciliana a Natale - QdS

Così l’agroalimentare salva l’economia siciliana a Natale

Così l’agroalimentare salva l’economia siciliana a Natale

lunedì 21 Dicembre 2020

L'Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia stima a dicembre una spesa delle 2.023.556 famiglie siciliane in prodotti alimentari e bevande pari a 1.091 milioni di euro, che rappresenta il 62,1% della spesa complessiva in regali di Natale

I prodotti alimentari salvano l’economia
siciliana del Natale, o quanto meno limitano le perdite causate dalla pandemia
del 2020. Si stima infatti a dicembre una spesa delle 2.023.556 famiglie
siciliane in prodotti alimentari e bevande pari a 1.091 milioni di euro, che
rappresenta il 62,1% della spesa complessiva in regali di Natale. L’87,7% della
spesa di dicembre delle famiglie in prodotti alimentari e bevande è
rappresentato da prodotti alimentari, seguiti da bevande analcoliche (7,7%) e da
bevande alcoliche (4,6%). I dati sono forniti dall’osservatorio economico di
Confartigianato Sicilia.

E
la Sicilia si distingue sul territorio nazionale su più fronti. Intanto la
regione si piazza al primo posto per l’incidenza più alta dell’artigianato
alimentare sul totale dell’artigianato del territorio.
Infatti al 30 settembre 2020 il settore
dell’artigianato alimentare in Sicilia è composto da 10.021 imprese, l’11,6%
delle oltre 86 mila presenti in tutta la penisola e il 13,8% del numero totale
di imprese artigiane presenti nella nostra regione.

Inoltre tre province siciliane si aggiudicano
una posizione di tutto rispetto sempre su una classifica nazionale. Tra le province italiane dove più di un
quarto dell’occupazione del settore è garantita dall’artigianato troviamo,
infatti, in prima posizione Enna con l’artigianato che pesa per il 37,2% degli
addetti della food economy, in terza posizione Agrigento con 32,8% e in quarta
posizione Caltanissetta con 31,7%.
Seguono poi in settima posizione Messina
con 30,6%, in nona posizione Ragusa con 28,0%, in tredicesima posizione Catania
con 26,0% e in quindicesima posizione Trapani con 25,5%.

GIUSEPPE
PEZZATI, PRESIDENTE REGIONALE CONFARTIGIANATO

“L’impresa artigiana incarna un modello imprenditoriale unico ed insostituibile. Questo è tanto più vero nell’artigianato alimentare dove le macchine non potranno mai rimpiazzare né replicare la manualità, l’ingegno, il saper fare con le mani e la creatività tipiche dell’artigiano. I nostri artigiani del gusto si distinguono sul territorio nazionale e questo per noi è di certo motivo di orgoglio. Le nostre imprese alimentari utilizzano materie prime e metodi di produzione che evidenziano il legame con il territorio e grazie alla loro attività si mette in moto l’economia del settore.

Il food alimenta una filiera di eccellenza, che va dalla materia prima alla logistica. In questo anno particolarmente difficile per l’economia della nostra Isola, leggere che i prodotti alimentari porteranno a un giro di moneta di oltre un miliardo di euro, è sicuramente una buona notizia. Non possiamo però certo cullarci dietro a questi numeri e il nostro impegno è affinché tutti i nostri artigiani, e non solo quelle del food, possano trovare un ristoro concreto dai vari aiuti che il governo sta portando avanti per superare la crisi.

Occorre una particolare attenzione parlando di ristori ed investimenti, verso coloro che fanno del proprio ingegno un piccolo cuore pulsante dell’economia. Non dobbiamo poi dimenticare l’importanza delle filiere, fare rete per sviluppare progetti e programmare partecipazioni collettive ad eventi di richiamo. Occorre favorire la tracciabilità nelle filiere, la certificazione di qualità e di origine dei prodotti, la registrazione di marchi storici e aziendali, studiando misure che consentano anche alle micro e piccole imprese un accesso alle piattaforme di commercio elettronico, alla adozione di tecnologie digitali per rafforzare le loro capacità produttive e di marketing”.

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