Il sottosegretario alla Salute: "Oggi sarà una giornata importante perché arriveremo al 60% di immunizzati. Non dobbiamo confondere i contagi con le ospedalizzazioni"
La politica “sta aspettando quelle che saranno le indicazioni scientifiche. La nostra comunità scientifica sta lavorando. In base alle evidenze scientifiche è presumibile che si arriverà a una terza dose, si tratta di capire quale sarà la scadenza per effettuarla. È chiaro che qualora dovesse esserci questa necessità dovremmo iniziare con le fasce più deboli, come gli anziani e le persone fragili. Però dobbiamo dire che la struttura è pronta e quindi siamo assolutamente preparati per affrontare anche la terza dose. Ripeto, aspettiamo indicazioni scientifiche precise”.
Così a Rtl il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, rispondendo a una domanda rispetto a quanto sta avvenendo in Israele dove da domenica si parte con la terza dose agli over 60.
“Oggi sarà una giornata importante perché arriveremo al 60% di immunizzati” e le prossime settimane “vanno affrontate “con prudenza sì, con senso di responsabilità sì, ma non con paura”. Così il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa a Rtl sottolineando che “i dati ci dicono che i vaccini reggono bene i nei confronti anche della variante delta” e ricordando che chi si vaccina evita nel 97% dei casi l’ospedalizzazione e nel 98% dei casi la terapia intensiva. Quindi – dice – dobbiamo essere consapevoli che oggi abbiamo lo strumento del vaccino e dobbiamo continuare in questa campagna vaccinale”. “Non dobbiamo confondere i contagi con le ospedalizzazioni. Questa credo che sia una riflessione che dobbiamo fare con attenzione e non dobbiamo trasmettere messaggi a mio avviso di paura”, conclude Costa.
“Credo che dobbiamo portare i vaccini a scuola. Noi abbiamo fatto una proposta proprio ieri. Credo che all’interno dei nostri complessi scolastici bisogna prevedere punti di vaccinazione. Tra l’altro qualche anno fa nelle nostre scuole già si vaccinava e questo lo si potrebbe fare dal 30 di agosto al 15 settembre: una vera e propria campagna all’interno della scuola e credo che sia anche un messaggio positivo di andare in mezzo ai ragazzi all’interno delle scuole. Non possiamo fallire l’obiettivo della ripresa in presenza”.