ll commissario Liberti conferma la chiusura dal 19 aprile, come anticipato da QdS.it. Restano attivi i drive in per i tamponi. Ecco i nuovi centri vaccinali che resteranno operativi
Come da noi preannunciato solo pochi giorni fa, a partire dal 19 del mese chiuderanno i cinque hub vaccinali della provincia di Catania, ma resteranno attivo solo i drive per i tamponi. La decisione è stata presa dal commissario , Pino Liberti per ridurre anche le spese non più giustificabili di queste strutture vista la attuale drastica riduzione delle vaccinazioni.
“Nella provincia etnea – ha spiegato in una nota il commissario – la copertura vaccinale è arrivata intorno all’82% e il ricorso agli hub è oggi minimo. E’ poi mutato il contesto epidemiologico e le disposizioni nazionali e regionali in materia di gestione della pandemia Covid impongono la riorganizzazione delle attività sanitarie”.
Da martedi 19 cambia quindi l’organizzazione vaccinale e le somministrazioni verranno effettuate in ambulatori dell’Asp collocati nei distretti territoriali, negli studi dei medici di medicina generale, nelle farmacie che hanno dato disponibilità e negli ospedali (Garibaldi Nesima per donne in gravidanza e in allattamento e Cannizzaro per fragili e allergici).
“Il virus continua a circolare, occorre rimanere vigili”
Resterà ancora attivo il punto vaccinale di via Pasubio 19. Sul fronte dei tamponi resteranno operativi anche tutti i drive in presenti sul territorio per i quali si è provveduto ad una rimodulazione degli orari e dei siti. La decisione è stata concordata con il management dell’Asp di Catania con il quale è stato anche deciso di visitare gli hub per incontrare gli operatori e i sindaci, il cui contributo è stato assai importante.
“E’ grazie al loro impegno – spiega Liberti – che hanno profuso, senza risparmiarsi, che siamo riusciti ad affrontare e superare momenti complicati. Oggi il peggio è passato, ma dobbiamo restare vigili, poiché il virus continua a circolare. La copertura vaccinale (98% tra gli over 80 e 95% tra gli over 60) ci consente, però, di stare più sereni”.
Giuseppe Bonaccorsi