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Covid, giovane mamma in rianimazione a Catania, intubato anche il neonato

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Covid, giovane mamma in rianimazione a Catania, intubato anche il neonato

Giuseppe Bonaccorsi  |
domenica 06 Marzo 2022

Il virus a Catania non concede tregua e continua a colpire anche partorienti e neonati. L’appello dei medici alle giovani in attesa: "Vaccinatevi"

Altre due vite appese a un filo a causa del terribile nemico invisibile qual è il Covid che continua a circolare massicciamente in Sicilia, anche se la gente è convinta che l’allarme sia finito definitivamente. Quanto di più sbagliato e a dimostrarlo sono gli ultimi dati dei contagi nuovamente in risalita sull’isola  anche se la Regione precisa che parte dei nuovi positivi segnalati sono da ricondurre ad alcuni giorni fa. Stavolta a finire in rianimazione sono una mamma di appena 26 anni e il figlio nato prematuro di sei mesi, intubato immediatamente all’Utin del Policlinico di Catania. La donna, invece, in sovrappeso, subito dopo il parto cesareo, accelerato dai medici perché la situazione stava precipitando, è intubata in Ecmo (la ventilazione extracorporea considerata l’ultima chance per la salvezza) nella rianimazione del Padiglione 8 dell’azienda universitaria etnea.

Bambini a rischio

Quest’altro episodio, insieme alla tragedia della neonata catanese di 4 mesi deceduta alcuni giorni fa al Sirina di Taormina a causa dei postumi del virus che le aveva bruciato i polmoni, ripropongono l’allarme dei medici per due categorie di cittadini che sono più fragili di altri all’insidia del virus nonostante la giovane età: i bambini con patologie al di sotto dei cinque anni e quella delle partorienti che sono più vulnerabili all’aggressione del virus per l’alterazione naturale dei parametri conseguenti alla loro condizione di partorienti che vede nelle donne in attesa un rallentamento della fluidificazione del sangue per prevenire eventuali emorragie che si dovessero verificare durante la gravidanza.

Parla il primario

“Purtroppo – spiega il primario della Rianimazione del Policlinico, Ettore Panascia – la ragazza, unico membro non vaccinato della sua famiglia, non si sarebbe potuta immunizzare perché qualche giorno prima di immunizzarsi avrebbe accusato un eritema cutaneo e nessuno dei centri vaccinali le avrebbe somministrato la dose per precauzione. Ironia della sorte – aggiunge il primario –  poco tempo fa la ragazza ha accusato i primi sintomi, giungendo in ospedale in uno stato di deficienza respiratoria gravissima”.

“La prognosi è riservata – ha spiegato ancora il direttore della rianimazione – e speriamo nei prossimi giorni di avere i primi risultati positivi di ripresa del quadro respiratorio. Con questa sono cinque le donne in gravidanza che abbiamo ricoverato in Ecmo nel volgere di pochi mesi. Nei precedenti 4 episodi, tre donne le abbiamo tirate fuori, salvandole. In un caso, quello di una 31enne di Pachino, non abbiamo potuto fare altro e la ragazza è deceduta. Adesso ci ritroviamo nella medesima situazione con quest’altra giovane mamma, ma stavolta oltre alla neo  partoriente abbiamo un piccino di soli sei mesi che lotta tra la vita e la morte per salvarsi. Questi episodi sono colpa del Covid, ma anche della mancata prevenzione. Per questo noi medici non finiremo mai di insistere per spingere tutte le ragazze in attesa a vaccinarsi non solo per tutelare se stesse, ma anche per garantire una nascita senza stress  e conseguenze alle creature che portano in grembo”.

Giuseppe Bonaccorsi

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