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Covid, paziente “curato” con funghi muore, arrestato medico Petrella

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Covid, paziente “curato” con funghi muore, arrestato medico Petrella

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lunedì 24 Gennaio 2022

Accusato di omicidio colposo, Roberto Petrella è un no vax già radiato da ordine Teramo. Le sue cure per i malati Covid erano a base di funghi.

Ha prescritto cure “alternative” a un paziente residente in Campania seguito solo telefonicamente che poi è morto. Per questo un medico di Teramo, Roberto Petrella, conosciuto come no vax, è stato arrestato e posto ai domiciliari dalla Digos di Catanzaro per omicidio colposo in esecuzione di un’ordinanza emessa dal gip su richiesta della Procura catanzarese.

Chi è Roberto Petrella

Il medico, ginecologo, già destinatario di un provvedimento non definitivo di radiazione dall’Ordine dei Medici, avrebbe suggerito al paziente, affetto da più patologie ma non è noto se avesse anche il Covid, intrugli a base di funghi, sconsigliandone il ricovero. Il giorno prima del decesso, avvenuto in Campania, secondo quanto si è appreso, la moglie dell’uomo aveva chiamato il medico che le aveva sconsigliato il ricovero suggerendole nuovamente una cura alternativa.

Petrella è già destinatario di un provvedimento non definitivo di radiazione da parte dell’Ordine dei Medici di Teramo. L’arresto è stato chiesto dai Pm di Catanzaro dopo che nell’ambito di un’altra indagine condotta dai poliziotti della Digos e ancora in corso è emersa la vicenda del paziente campano.

Le tesi dell’accusa

La Procura ha quindi chiesto un provvedimento urgente per evitare la reiterazione del reato. Il gip l’ha accolta e si è dichiarato incompetente. Gli atti sono stati trasmessi a Teramo. Per l’accusa l’ipotesi è che il medico non abbia effettuato una corretta diagnosi e apprestato il necessario trattamento terapeutico su un paziente con gravissime e molteplici patologie pregresse (cardiopatia con acuzie di infarto nel 2007, ipertensione, ipercolerestolemia, diabete, problemi di prostata), poi morto per un infarto del miocardio, e lo abbia “curato” con pratiche non riconosciute dalla scienza medica, procrastinando il ricovero ed impedendo l’attivazione di idonee terapie salvavita.

Le esigenze cautelari sono state desunte dal gip dalla non occasionalità della condotta del medico, che secondo l’accusa ha sollecitato cure alternative alla medicina “ordinaria”, prive di validità scientifica, anche in relazione ad una paziente affetta da Covid, dando seguito ai numerosi proclami definiti “antiscientifici” dall’accusa, diffusi sul suo profilo Facebook, con ampio seguito.

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