Covid, Crisanti: "Tamponi a passeggeri Cina non fermano virus, servono foto varianti"

Covid, Crisanti: “Tamponi a passeggeri Cina non fermano virus, servono foto varianti”

Daniele D'Alessandro

Covid, Crisanti: “Tamponi a passeggeri Cina non fermano virus, servono foto varianti”

Redazione  |
mercoledì 28 Dicembre 2022

Il microbiologo Andrea Crisanti invoca il sequenziamento delle varianti importate dalla Cina attraverso tamponi molecolari

E’ notizia di oggi il provvedimento firmato dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, che impone il tampone obbligatorio per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina. Un provvedimento che, dopo l’esplosione dei casi Covid nel paese asiatico, non basterà a fermare il virus secondo il microbiologo Andrea Crisanti, che invoca invece notizie certe riguardo le possibili nuove varianti importate dalla Cina.

Crisanti: “Impossibile proteggere l’Italia dal virus: serve sequenziamento”

“Se l’obiettivo dei tamponi obbligatori per tutti i passeggeri provenienti dalla Cina e in transito in Italia è di proteggere l’Italia dal virus chiaramente è totalmente inutile: 50 casi in più o in meno censiti non fanno nessuna differenza. Se questa attività di fare tamponi non viene associata al sequenziamento è totalmente inutile. La cosa che ci interessa sapere è se quelle che arrivano dalla Cina sono varianti diverse – dice Crisanti all’Adnkronos – Se sono varianti diverse allora la seconda cosa che ci interessa è bloccarne la trasmissione in Italia e in quel caso sicuramente i tamponi antigenici non sono adatti”. In ogni caso, precisa, “i test antigenici non sono adatti a fare il sequenziamento. Quando si dice che si fanno i tamponi antigenici e il sequenziamento si racconta una balla. Per fare il sequenziamento bisogna fare i tamponi molecolari, raccoglierli in un modo completamente diverso”.

“Fare i tamponi in questo momento non ha nessun senso epidemiologico dal punto di vista del controllo – conclude Crisanti – Ha soltanto un significato di sorveglianza: capire prima di tutto l’entità del problema, in primo luogo, e capire se ci sono delle varianti diverse. Ed è chiaro che in queste condizioni il tampone antigenico da solo è lo strumento sbagliato, perché non permette di sequenziare e non ha la sensibilità per catturare tutti i casi. Ok dunque l’antigenico come primo passo, ma poi in caso di positività serve fare un prelievo per il sequenziamento. E così sapremo se non altro se le varianti che si trasmettono in Cina e che eventualmente vengono importate in Italia sono pericolose o meno”.

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