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Covid, i morti in Italia sono quasi tutti non vaccinati

Covid, i morti in Italia sono quasi tutti non vaccinati
Vaccini

Secondo i report delle ultime settimane. Per gli esperti, il dato era prevedibile. L’Oms, prima vaccinare tutti, poi il via alla terza dose per i fragili. Ma il vero nemico resta l’ostinazione no vax

I decessi delle ultime settimane per Covid hanno riguardato quasi sempre pazienti non vaccinati, immunizzati parzialmente o non responder.

Fonti qualificate hanno spiegato che si tratta di un dato che non deve sorprendere, poiché nei reparti Covid degli ospedali di tutta Italia a essere ricoverate sono soprattutto persone che non hanno ricevuto il vaccino per scelta o impossibilità, come nel caso di alcuni anziani ricoverati al Gemelli di Roma e morti nei giorni scorsi.

Lo stesso Istituto Superiore di Sanità nella terza settimana di luglio aveva segnalato che dei casi di Covid-19 registrati, la maggioranza riguardava soggetti non vaccinati.

Roberto Cauda, direttore dell’Istituto di malattie infettive del Policlinico Gemelli ha spiegato che “il parametro dei decessi è evidentemente legato a quello dei contagiati ricoverati”.

I dati specifici sui pazienti deceduti sono già stati forniti dalle singole Regioni all’Istituto superiore di Sanità, che li sta elaborando e li renderà noti nelle prossime ore.

Le informazioni aggregate riguardano non solo l’avvenuta o mancata vaccinazione, ma anche l’età media, l’eventuale presenza di patologie, l’incidenza della variante Delta.

Proprio perché a pesare sugli ingressi in ospedale sono soprattutto le mancate vaccinazioni, l’Organizzazione mondiale della Sanità ha preso la sua posizione sull’eventualità della cosiddetta terza dose.

Soumya Swaminathan, chief scientist dell’Oms, ha sostenuto che la priorità al momento deve essere quella di aumentare le coperture nei Paesi che ancora non hanno avuto accesso ai vaccini.

“Ci opponiamo fermamente – ha detto – alla terza dose per tutti gli adulti nei Paesi ricchi, perché non aiuterà a rallentare la pandemia. Togliendo dosi alle persone non vaccinate i booster favoriranno l’emergere di nuove varianti”.

La dichiarazione non ha mancato di suscitare pareri discordanti pur restando una necessità la copertura vaccinale globale.

“Prima di tutto bisogna vedere se il booster funziona e se è necessario. Tra tre settimane dovrebbero arrivare all’Ema i primi studi seri. Ma il mondo è grande e non è certo risparmiando la terza dose per chi ne ha bisogno che il vaccino arriverà a chi non ne ha avuto neppure una”, ha commentato l’ex direttore dell’Agenzia europea del farmaco Guido Rasi.

“È chiaro che il virus si ferma vaccinando tutti in tutto il mondo – ha aggiunto – ma quella dell’esponente dell’Oms è un’affermazione politica. Condivido il messaggio, ma il grande nemico nella distribuzione dei vaccini è la logistica: non è riempiendo i nostri ospedali di contagiati che si svuotano quelli dei Paesi che non ricevono il vaccino”.

Ma il vero nemico resta il rifiuto dell’immunizzazione.

Come nel caso della donna di Napoli incinta e no vax , già madre di tre figli, che ha contratto il Covid ed è ora in rianimazione, con il neonato, dopo un parto cesareo.

Neppure il marito e le famiglie avevano accettato la somministrazione del vaccino.

A Vicenza, una neonata di sette mesi è risultata positiva e ricoverata all’Ospedale di Santorso: positivi anche i giovani genitori che non risultano immunizzati.

A Bologna una donna di 68 anni è morta di Covid nell’ospedale Maggiore dopo quattro giorni di ricovero. Non era vaccinata.