Covid creato in laboratorio, "Nuovi indizi rafforzano l'ipotesi" - QdS

Covid creato in laboratorio, “Nuovi indizi rafforzano l’ipotesi”

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Covid creato in laboratorio, “Nuovi indizi rafforzano l’ipotesi”

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lunedì 07 Marzo 2022

Secondo Giorgio Palù, presidente dell'Agenzia italiana del farmaco, l'ipotesi che il Covid sia nato in laboratorio trova nuove conferme

“Lo spillover con salto di specie animale-uomo potrebbe essere stato compiuto per cause accidentali da un virus del pipistrello sperimentalmente adattato a crescere in vitro. Si può ipotizzare una manipolazione effettuata per soli scopi di ricerca, non certo con intenzioni malevole. Non sarebbe la prima volta che un virus scappi per sbaglio da un laboratorio ad alta sicurezza”. Così Giorgio Palù, presidente dell`Agenzia italiana del farmaco, in un’intervista al Corriere della Sera.

Gli studi

È suggestivo un dato, che andrà comunque confermato da ulteriori verifiche di altri ricercatori. Il ceppo prototipo di Wuhan, quello che ha cominciato a manifestarsi in Cina con forme gravi di polmonite, e tutte le varianti che ne sono derivate, anche quelle considerate non interessanti nella classificazione internazionale, presentano una caratteristica affatto peculiare. Nel gene che produce la proteina Spike (quella che il virus utilizza per agganciare la cellula da infettare) – prosegue il presidente Aifa – appare inserita una sequenza di 19 lettere appartenente a un gene umano e assente da tutti i genomi dei virus umani, animali, batterici, vegetali sinora sequenziati. La probabilità che si tratti di un evento casuale è pari a circa una su un trilione. Una sequenza essenziale perché conferisce al virus la capacità di fondersi con le cellule umane e di determinare la malattia”.

Dal pipistrello all’uomo?

La finalità dello studio potrebbe essere stata “ad esempio per scoprire se certi virus di mammiferi, in questo caso del pipistrello, possano avere potenziale pandemico e decifrare quali caratteristiche genetiche vi contribuiscano”, prosegue Palù, che sull`ipotesi dell`origine del virus dal pipistrello con un passaggio diretto all’uomo o indiretto attraverso un ospite intermedio dice: “Alcuni studi ci orienterebbero in tal senso. Manca però la prova regina che suffraghi l’origine naturale. Da un lato, non si è ancora trovato l’ospite intermedio e dall’altro, RaTG13, il virus del pipistrello Rhinolophus affinis il cui genoma è al 97% identico al Sars-CoV-2, ha scarsa capacità di infettarci”.

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