Il Covid dilaga in Italia, ipotesi lockdown nazionale da lunedì - QdS

Il Covid dilaga in Italia, ipotesi lockdown nazionale da lunedì

Il Covid dilaga in Italia, ipotesi lockdown nazionale da lunedì

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lunedì 08 Marzo 2021

Chiusure e restrizioni decise dai governatori che potrebbero anticipare un nuovo intervento del governo a livello nazionale già entro la fine della settimana

L’Italia supera i 100mila morti dall’inizio della pandemia e si colora sempre più di rosso a causa delle varianti del virus che spingono verso l’alto la curva dei contagi e riportano in sofferenza gli ospedali, con le terapie intensive di 11 regioni già sopra la soglia critica del 30%.

Chiusure e restrizioni decise dai governatori che potrebbero anticipare un nuovo intervento del governo a livello nazionale già entro la fine della settimana.

Le ipotesi vanno dall’anticipo del coprifuoco fino ad una stretta sul modello adottato a Natale, mentre c’è tensione all’interno della stessa
maggioranza sulla misura più drastica, il lockdown generale la prossima settimana.

Una riunione del Comitato tecnico scientifico è in programma domani per valutare eventuali nuove misure restrittive alla luce della diffusione dei contagi. La riunione, secondo quanto si apprende, sarebbe stata sollecitata dal governo alla luce proprio del verbale degli esperti di venerdì nel quale gli scienziati hanno espresso «grande preoccupazione» per la diffusione delle varianti e ribadito la necessità di innalzare le misure a livello nazionale e locale.

Le 318 vittime nelle ultime 24 ore portano infatti il totale a 100.103 e non è affatto finita visto che i ricoveri nelle terapie intensive e nei reparti ospedalieri salgono inesorabilmente (2.700 sono ora i pazienti in
rianimazione, 34 più di ieri, e 21.831 quelli nei reparti ordinari, con un incremento di ben 687) e ci sono altri 13.902 positivi, 7mila meno di ieri ma con 90mila tamponi in meno, tanto che il tasso di positività resta stabile al 7,6%.

In una situazione simile, con «ogni vita che conta» come dice il premier Mario Draghi, mantenere le misure restrittive e anzi rafforzarle è l’unica strada possibile.

«Le prossime ore non saranno facili dobbiamo provare a piegare la curva e richiamare tutti alla massima attenzione», ribadisce il ministro della
Salute Roberto Speranza al termine di una giornata in cui ha prima incontrato i tecnici con la collega Mariastella Gelmini e poi ha visto il presidente del Consiglio per informarlo sul nuovo piano vaccini.

Nelle prossime ore potrebbe esserci una nuova cabina di regia, in vista del nuovo incontro di giovedì con le regioni, in cui si riaffronteranno i tre temi che sono stati al centro della riunione: distribuzione, logistica, somministrazione.

Ma non è escluso che si possa parlare anche di nuove misure anche se al momento non c’è una decisione definitiva.

Le ipotesi vanno dall’anticipo del coprifuoco fino ad una stretta sul modello adottato a Natale, mentre c’è tensione all’interno della stessa maggioranza sulla misura più drastica, il lockdown generale.

Matteo Salvini esplicita la contrarietà della Lega: “chiudere adesso senza vaccini non serve a niente e nessuno». Posizione sulla quale si schiera il governatore della Liguria Giovanni Toti, «totalmente e fortemente contrario all’ipotesi di una chiusura generalizzata».

Realista invece il Cav, secondo il quale «la stagione dei sacrifici non è finita e i dati non ci consentono di abbassare la guardia». Per difendere la scuola è invece Italia Viva ad invocare il lockdown «tenerle chiuse e lasciare aperto il resto è inutile e sbagliato. Se devono chiudere allora è preferibile un lockdown generale e breve per poi cercare di riaprire tutto in sicurezza».

Con il nuovo monitoraggio la maggior parte delle regioni finirà in fascia rossa e arancione e dunque scatteranno le misure più restrittive, con la chiusura dei ristoranti anche a pranzo, in arancio, e dei negozi, in rosso.

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