Covid, matematico Roccetti: "addio a bollettino giornaliero nega trasparenza" - QdS

Covid, matematico Roccetti: “addio a bollettino giornaliero nega trasparenza”

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Covid, matematico Roccetti: “addio a bollettino giornaliero nega trasparenza”

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sabato 29 Ottobre 2022

Il bollettino sull'andamento del Covid non sarà più quotidiano ma settimanale e per diversi scienziati questo significa rinunciare alla trasparenza

“Addio al bollettino giornaliero nega trasparenza, la stessa su cui un gruppo di scienziati coordinati dall’attuale ministro all’Istruzione si sono battuti”. Così il matematico Marco Roccetti, ordinario di Scienza dei dati all’Università di Bologna, commenta all’Adnkronos l’annuncio del neo ministro della Salute Orazio Schillaci sul bollettino Covid.

Il bollettino sull’andamento del Covid non sarà più quotidiano ma settimanale e per diversi scienziati questo significa rinunciare alla trasparenza se non si potrà più avere accesso ai dati senza specifiche autorizzazioni. “E’ uno dei pilastri su cui si fondano le democrazie moderne la trasparenza – ha dichiarato Roccetti -. Durante il governo Conte, un gruppo di scienziati, tra cui Andrea Crisanti, coordinato dall’attuale ministro all’Istruzione, hanno fatto una battaglia in nome della trasparenza, ritenendo la conoscenza dei dati epidemiologici decisiva nella lotta al Covid. Uscì anche un numero speciale sulla rivista Lettera 150 per rivendicare l’accesso pieno e trasparente a questi dati. C’era anche la mia firma, oltre a quella di Giuseppe Valditara”.

“Il fatto di non rendere più pubblici i dati quotidianamente, reca un danno irreparabile perché – spiega il matematico – non permetterebbe più quelle centinaia di studi che in questi anni hanno avuto luogo in Italia e hanno contribuito al miglioramento della situazione, alterando anche le statistiche che saranno tramandate alla storia. Ovviamente nessuno pretende che giornali, tv, media continuino a darne conto, se non lo considerano interessante, ma da cittadino e scienziato rivendico il diritto di accedere ai dati su base giornaliera. Inoltre, tecnicamente il tutto è basato su un meccanismo che deposita i dati su una repository pubblica, nulla di più, perché eliminarlo ledendo anche il principio di open data per cui tanti si sono battuti in questi decenni?”

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