Covid, "Nuova emergenza sanitaria, centinaia di positivi da operare" - QdS

Covid, “Nuova emergenza sanitaria, centinaia di positivi da operare”

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Covid, “Nuova emergenza sanitaria, centinaia di positivi da operare”

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lunedì 17 Gennaio 2022

Centinaia di pazienti che scoprono la loro positività per caso attendono interventi chirurgici urgenti. Gli anestesisti preannunciano il collasso del Ssn.

“Centinaia di pazienti vengono rilevati come positivi” al covid “e dovranno essere operati, trapiantati e assistiti nel postoperatorio intensivo. Occorre programmare oggi ciò che fra poche settimane – finita l’ultima ondata dell’emergenza pandemica – diventerà con ogni probabilità una nuova emergenza sanitaria”.

L’appello degli anestesisti rianimatori

A sottolineare uno degli aspetti che più spaventa gli anestesisti rianimatori è Antonino Giarratano, presidente Siaarti (Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva). Gli esperti accendono i riflettori su quello che reputano al momento “un fenomeno trascurato: la sanità per pazienti Covid asintomatici non critici”.

Oggi, riflette Angelo Gratarola, responsabile Siaarti anestesia e medicina perioperatoria, “viviamo una sorta di daltonismo delle fasce di rischio. Si rischia infatti l’arancione territoriale per pazienti ricoverati non a causa del Covid, ma per le sole positività incidentali scoperte al pronto soccorso. Questo rappresenta un problema concreto: il ministero dovrebbe – sentite le società scientifiche, in primis Siaarti – offrire indicazioni e linee operative per poter sottoporre ad intervento chirurgico pazienti semplicemente positivi al virus”.

“Se non si rivedono procedure, intero sistema nel caos”

Ogni giorno, racconta Roberto Balagna, responsabile Siaarti medicina critica dell’emergenza, “siamo costretti a non operare pazienti che avrebbero necessità di interventi chirurgici di una certa importanza e necessità, ad esempio i pazienti oncologici. Mi riferisco ad una popolazione, sempre più numerosa, di pazienti vaccinati, spesso con tre dosi, asintomatici e che risultano positivi al tampone eseguito al momento del prericovero.

Questa popolazione sta diventando sempre più numerosa sia nel contesto dell’emergenza urgenza che per quanto riguarda pazienti che necessitano di trapianti salvavita. La gestione clinico, logistico ed organizzativa dei percorsi sta diventando sempre più critica. Se non si troveranno presto soluzioni dinamiche, rivedendo le attuali procedure, presto l’intero sistema chirurgico sarà nel caos”.

Terapie intensive e anestesia, “Pressioni estreme”

“Pressioni estreme” su terapie intensive ed anestesia, “percorsi chirurgici a rischio di continuo rimando”, elencano gli specialisti nella nota, “pazienti asintomatici, garanzia di parti sicuri, carenza di protocolli chiari in situazioni che non erano preventivabili solamente due o tre mesi fa”: Siaarti chiede che “questi ambiti non siano sottaciuti o sottovalutati” a causa dell’attuale pressione globale.

Alla luce di questo Giarratano, a nome della società scientifica, invita il ministero della Salute e le Regioni a “porre l’attenzione su queste criticità e a pianificare azioni e metodi di intervento, affinché il Servizio sanitario nazionale, impegnato oggi su due fronti così scottanti (lotta al Covid e programmazione degli interventi previsti nel Pnrr), sappia imprimere un indirizzo chiaro sulla gestione di queste problematiche per evitare il collasso del Sistema sanitario nei prossimi mesi”.

Mamme in attesa non vaccinate

“La popolazione ostetrica è ancora troppo esposta al contagio perché ancora in gran parte non vaccinata verso Sars-CoV-2, nonostante le raccomandazioni dell’Istituto superiore di sanità (Iss) e delle principali società scientifiche del settore”. A segnalarlo, in una nota in cui si fanno presenti le nuove criticità da fronteggiare in questa fase Covid, sono gli anestesisti rianimatori della Siaarti (Società italiana di anestesia analgesia rianimazione e terapia intensiva).

In particolare, ad affrontare il problema che si rileva nell’ambito dell’area ostetricia è Maria Grazia Frigo, responsabile Siaarti cure materno-infantili: “L’evento travaglio di parto o in generale l’urgenza ostetrica non sono procrastinabili – evidenzia – e questo comporta una pressione sulle strutture che può compromettere la sicurezza del percorso nascita se non è realizzato in forma sicura e con il massimo della prudenza organizzativa”.

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