Covid, in Sicilia nuovo incremento casi del 14,7%, crescono anche i ricoveri - QdS

Covid, in Sicilia nuovo incremento casi del 14,7%, crescono anche i ricoveri

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Covid, in Sicilia nuovo incremento casi del 14,7%, crescono anche i ricoveri

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lunedì 01 Novembre 2021

Dall'inzio di ottobre la circolazione del virus è aumentata in tutta Europa. In Italia la situazione epidemiologica sembra essere tra le migliori dell'Ue, grazie alle vaccinazioni.

Nella settimana dal 25 al 31 ottobre in Sicilia si è registrato un nuovo incremento dei nuovi positivi e, dopo 7 settimane, anche degli attuali positivi. Sono invece diminuiti i ricoverati e i nuovi ingressi in terapia intensiva e i decessi. E’ quanto emerge dall’elaborazione dei dati nell’isola da parte dell’ufficio di statistica del Comune di Palermo.

I dati dell’ultima settimana

I nuovi positivi sono 2574, il 14,7% in più rispetto alla settimana precedente. E’ aumentato anche il rapporto fra tamponi positivi/tamponi effettuati, ora al 2,9%. Il numero degli attuali positivi è 7197, 529 in più.

Le persone in isolamento sono 6876. I ricoverati sono 321, di cui 33 in terapia intensiva. Sono aumentati di 12. I ricoverati in terapia intensiva sono diminuiti di 9. Nella settimana si sono registrati 16 nuovi ingressi in terapia intensiva. Il numero dei guariti (294.018) è cresciuto di 2014. La percentuale dei guariti è del 95,4%. I decessi registrati nella settimana sono 31. Il totale dei decessi in Sicilia è 7017.

La situazione in Italia e nel resto d’Europa

La circolazione del virus SarsCoV2 è aumentata in Europa dall’inizio dello scorso ottobre: sta accadendo anche in Italia, dove la situazione epidemiologica è fra le migliori grazie alle vaccinazioni: lo indica l’analisi del fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook ‘Coronavirus-Dati e analisi scientifiche’. “L’aumento della circolazione del virus è cominciato agli inizi di ottobre in tutta l’Europa e il fenomeno si sta verificano in modo simile in Francia, dove da quattro settimane si rileva un aumento dei casi del 25% a settimana, e in Germania, dove nello stesso periodo i casi sono raddoppiati, con il 95% in più rispetto a un mese prima”, dice Sestili.

La circolazione del virus è in aumento anche in Italia, dove si osserva un raddoppio dei casi ogni tre settimane, ma “in questo momento nel nostro Paese la situazione epidemiologica è fra le migliori”. Guardando al numero dei casi, per esempio, i numeri di Gran Bretagna e Germania sono “ben superiori”, considerando che nell’ultima settimana i casi in Gran Bretagna sono stati 284.000 e in Germania 131.000 casi; più vicina all’Italia la situazione della Francia, dove nell’ultima settimana i casi sono stati poco meno di 31.000. “L’Italia non è quindi in una situazione più difficile, soprattutto considerando il tasso di letalità”, osserva Sestili.

I Paesi con l’indice di mortalità più alto

Attualmente i Paesi in cui si muore di più sono quelli dell’Est europeo, dove è stato vaccinato circa il 30% della popolazione, prosegue Sestili riferendosi a Bulgaria, Romania Ucraina, Bosnia, Montenegro e Serbia. In questi Paesi muoiono in media oltre 100 persone per milione di abitanti e, osserva il fisico, “c’è un’enorme differenza rispetto all’Italia, dove oltre il 75% della popolazione è vaccinata e la letalità è inferiore a 5 decessi ogni milione di abitanti”. Si muore meno, prosegue, in tutti i Paesi nei quali la percentuale di popolazione vaccinata è confrontabile a quella italiana, come Finlandia, Danimarca, Spagna e Portogallo.

“C’è quindi una forte indicazione che i vaccini anti Covid-19 sono efficaci perché – dice Sestili – avere una percentuale alta di popolazione vaccinata ci mette al riparo dalla gravità della nuova ondata”. Per il fisico “è un’ondata fisiologica perché le misure di contenimento sono poche. L’Italia ne adottate ha comunque di più rispetto ad altri Paesi, prima fra tutte il Green Pass. Il punto – conclude – sarà monitorare la situazione dei ricoveri e capire quanto, grazie a vaccini e a Green Pass, saremmo in grado di contenere questa ondata”.

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