Lo studio ha messo a confronto gli effetti della prima ondata in Sudafrica, culminata nel luglio 2020, con la seconda che ha raggiunto il picco nel gennaio 2021 con la variante Beta come predominante
La variante Beta del virus SarsCoV2, isolata per la prima volta in Sudafrica, potrebbe aumentare il rischio di ricovero e morte per Covid-19: lo indicano i dati raccolti in Sudafrica dal gruppo di ricerca guidato da Waasila Jassat, dell’Istituto Nazionale per le Malattie Trasmissibili (NICD).
I risultati, pubblicati sulla rivista Lancet Global Health, sono presentati al congresso della Società europea di microbiologia clinica e malattie infettive (ECCMID). Lo studio ha messo a confronto gli effetti della prima ondata di Covid-19 in Sudafrica, culminata nel luglio 2020, con la seconda ondata che ha raggiunto il picco nel gennaio 2021 con la variante Beta come predominante.
In particolare, i ricercatori hanno preso in esame i dati raccolti dal sistema nazionale di sorveglianza attiva DATCOV per quanto riguarda i ricoveri avvenuti tra il 5 marzo 2020 e il 27 marzo 2021. I numeri dimostrano che la seconda ondata è stata nettamente più pesante della prima, sia per quanto riguarda il numero di contagi (240 casi ogni 100.000 abitanti contro i 136 della prima ondata), ricoveri (28 ogni 100.000 abitanti vs 16) e decessi ospedalieri (8,3 ogni 100.000 abitanti vs 3,6).
La crescita media settimanale dei ricoveri si è impennata dal 20% della prima ondata al 43% della seconda. Dalla rielaborazione dei dati emerge anche un aumento del 31% del rischio di decesso in ospedale. Alla luce di questi dati, i ricercatori concludono che “in Sudafrica la seconda ondata si è associata a una maggiore incidenza di Covid-19, un incremento più rapido dei ricoveri e un’aumentata mortalità in ospedale”.
Sebbene l’aumento della mortalità possa essere parzialmente spiegato dalla maggiore pressione sul sistema ospedaliero e dal fatto che nella seconda ondata sono state ricoverate persone più anziane, “un aumento residuale della mortalità tra i pazienti ricoverati potrebbe essere legato alla variante Beta”.