Criminalità minorile e giovanile, Sicilia da primato - QdS

Criminalità minorile e giovanile, Sicilia da primato

Serena Giovanna Grasso

Criminalità minorile e giovanile, Sicilia da primato

giovedì 19 Settembre 2019

Ministero della Giustizia: un under 24 su cinque in carico agli Ussm si trova nella nostra regione (3.660, sui 19.441 totali). Sicilia seconda per presenze negli Istituti penali (112, il 13,5% delle 856 complessive), segue solo alla Lombardia (144)

PALERMO – Devianza minorile e giovanile, un problema che fatica ancora ad essere completamente sradicato e che affligge in maggior misura la Sicilia e le realtà meridionali. Secondo i dati contenuti all’interno del report “Minorenni e giovani adulti in carico ai servizi minorili” del ministero della Giustizia, la Sicilia è la regione con il numero più elevato di minori e giovani adulti, fino ai ventiquattro anni, in carico agli Uffici di servizio sociale per i minorenni (Ussm): infatti, dall’inizio dell’anno allo scorso 15 luglio ammontano a quota 3.660. Praticamente un minore o giovane adulto su cinque in carico agli Ussm si trova nella nostra regione (il 19% dei 19.441 complessivamente rilevati a livello nazionale).

A Catania (1.395) è possibile osservare il maggior numero di prese in carico per la Sicilia, a seguire troviamo Palermo (1.092), Caltanissetta (747) e Messina (426). Valori elevati contraddistinguono anche Puglia (1.811), Lazio (1.703), Campania (1.268) e Calabria (1.157). A sorpresa, nei primissimi posti della classifica troviamo anche una regione settentrionale: infatti, con una quota di prese in carico pari a 2.326, l’Emilia Romagna si colloca al secondo posto, appena sotto la Sicilia.

Gli Uffici di servizio sociale per i minorenni intervengono in ogni stato e grado del procedimento penale: dal momento in cui, a seguito di denuncia, il minore entra nel circuito penale fino alla conclusione del suo percorso giudiziario. L’intervento a favore del minore viene avviato, su segnalazione dell’Autorità Giudiziaria, con la raccolta degli elementi conoscitivi per l’accertamento della personalità e per l’elaborazione dell’inchiesta sociale di base, prosegue con la formulazione del progetto educativo e con l’attuazione dei provvedimenti disposti dal giudice.

Nel corso del 2019, fino allo scorso 15 luglio, sono state 112 le presenze stabili all’interno degli Istituti penitenziari minorili (Ipm), pari al 13,5% delle 852 presenze complessivamente registrate a livello nazionale. In questo caso, veniamo “superati” solo dalla Lombardia (144). Gli istituti penali per minorenni sono quelle strutture in cui vengono eseguite la misura della custodia cautelare e la pena detentiva. Gli Ipm sono concepiti strutturalmente in modo da fornire risposte adeguate alla particolarità della giovane utenza ed alle esigenze connesse all’esecuzione dei provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria. L’attività trattamentale è svolta da un’équipe multidisciplinare, in cui è presente un operatore socio-educativo di riferimento stabile appartenente all’Amministrazione.

Infine, sono 151 i minori e giovani adulti allocati nelle comunità private siciliane (13,2% dei 1.149 complessivamente presenti a livello nazionale). In questo caso, veniamo scalzati dalla Lombardia (308) e dalla Campania (180). L’ingresso in comunità può essere disposto nell’ambito di un provvedimento di messa alla prova o di concessione di una misura alternativa alla detenzione o di applicazione delle misure di sicurezza. Dunque, come è evidente, la maggior parte dei minori autori di reato è in carico agli Ussm ed è sottoposta a misure da eseguire in area penale esterna: infatti, la detenzione assume per i minori caratteri di residualità, per lasciare spazio a percorsi sanzionatori alternativi.

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