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Crisi di Governo, il terremoto investe la Sicilia in vista delle primarie

Crisi di Governo, il terremoto investe la Sicilia in vista delle primarie
CRISI DI GOVERNO, COMUNICAZIONI DI MARIO DRAGHI E VOTO DI FIDUCIA IN SENATO. IL TABELLONE CON I RISULTATI

La crisi di governo e le dimissioni di Draghi stanno facendo rumore. Anche in Sicilia ovviamente, attesa in autunno al riscontro delle urne per l’elezione del Presidente della Regione.

La crisi di governo e le dimissioni di Draghi stanno facendo rumore. Anche in Sicilia ovviamente, attesa in autunno al riscontro delle urne per l’elezione del Presidente della Regione.

Faraone, “Annullare le primarie”

Il presidente dei senatori di Italia Viva, Davide Faraone, è categorico: “In queste settimane abbiamo ricevuto numerosi appelli dal Pd a partecipare alle primarie siciliane che si terranno domenica prossima, voglio ringraziare il segretario Barbagallo per la cortesia dimostrata. Adesso siamo noi però a fare un appello agli amici del Pd: annullate le primarie!”. “Quello che è accaduto ieri in Senato – aggiunge – è gravissimo e appare incredibile far finta di nulla, far finta che Conte e il suo movimento non abbiano mandato per aria il governo di unità nazionale in piena emergenza economica e sociale per il Paese. Se Letta giudica folle a Roma la scelta del M5S, poi il Pd non può fare le primarie con loro in Sicilia come se nulla fosse”. “Chiedo al Pd – conclude Faraone – di risolvere questo disallineamento. Annullate le primarie di domenica per la scelta del candidato Presidente della regione Siciliana, sarebbe una scelta di buonsenso e buona politica”.

Trizzino, “Anacronistico proseguire con le primarie in Sicilia”

Sulla stessa linea Giorgio Trizzino, deputato di Azione. “Anacronistica, assurda e ridicola la volontà di proseguire con le primarie in Sicilia per la scelta del candidato alla Presidenza della Regione. Dopo che il partito di Conte e della Taverna ha causato pervicacemente una delle più gravi crisi di governo della storia repubblicana è incredibile che si possa ancora pensare di tenerselo come alleato. Auspico che il Partito democratico finalmente se ne renda conto ed esaurito questo passaggio delle primarie di domenica prossima, in cui personalmente auguro a Caterina Chinnici di affermarsi, riparta con nuove prospettive di alleanze”.

Fava, “Le primarie vanno avanti, ma…”

Claudio Fava, candidato alle primarie siciliane del centrosinistra, si mostra perplesso: “Per quanto mi riguarda, le primarie vanno avanti, ma mi chiedo con quale spirito di lealtà domani il partito di Conte sarà capace di lavorare al servizio di questa coalizione. E soprattutto mi chiedo se saranno primarie senza Papi stranieri, né forestieri venuti in soccorso dal centrodestra. Delle due, l’una: o si lavora insieme, uniti, per il cambiamento oppure si governa con Raffaele Lombardo”.

Di Paola, avanti con le primarie

Da parte loro anche i Cinquestelle hanno fatto sentire la loro voce, in particolare il capogruppo all’Ars Nuccio Di Paola che ai microfoni del QdS ha ribadito che i vertici siciliani del Movimento hanno avuto in mattinata una lunga interlocuzione con Barbagallo e indirettamente con Letta. Al termine della riunione è stato ribadito che il percorso delle primarie andrà avanti senza problemi. Ha detto Di Paola: “Chi attacca le primarie le attaccava pure prima; noi stiamo facendo scegliere ai cittadini il loro candidato a presidente della Regione. Ci sorprende chi vedeva prima di buon occhio le primarie e oggi le attacca”.

Cuffaro, “Tutto questo un senso non ce l’ha”

Anche il commissario regionale della Dc Nuova, Totò Cuffaro, è intervenuto al dibattito: “Che i Cinque Stelle fosse un partito scriteriato e che Conte stesse conducendo una insana partita nei confronti di Draghi e dell’unico governo possibile per tenere in piedi il Paese lo avevamo capito. Quello che ci viene impossibile da capire che partecipi essenziali di questo “Cupio dissolvi” lo siano diventati la Lega e Forza Italia”.

 “Chi ancora si sforza di ragionare e di dare un senso alla politica non può che prendere atto che quello che è successo ieri un senso non ce l’ha. Dove è la politica? La politica che privilegia il senso delle Istituzioni, la politica che dà senso agli interessi del Paese e degli italiani, la politica che coltiva il senso di un progetto di bene comune, la politica che nonostante le sue tante “contraddizioni” ha dato comunque un senso a se stessa. Ma – continua – dopo ieri “tutto questo adesso un senso non ce l’ha”.

Figuccia, così il Centrodestra vincerà a mani basse

C’è chi, poi, intravede la crisi di Governo come un segnale molto favorevole per il centrodestra in Sicilia. E’ Vincenzo Figuccia, deputato di Prima l’Italia all’Assemblea regionale siciliana.  “Ci sono tutte le condizioni per il centrodestra in Sicilia di ripetere un risultato come il 61 a zero del 2001 alle prossime elezioni politiche. La legislatura volge alla sua fine e Draghi guiderà probabilmente un governo con le Camere sciolte. La Sicilia sarà dunque ancora laboratorio per un centrodestra unito che possa riconquistare il Paese e la Regione.
Diventa molto probabile che l’elezione del presidente della Regione e del Parlamento siciliano coincida con il voto per l’elezione della Camera e del Senato”.