Valevano oltre dieci milioni le due gare d’appalto che sono state aggiudicate nei giorni scorsi per migliorare le reti che servono la diga Garcia nella parte occidentale della Sicilia.
Le due procedure, conclusesi una a pochi giorni di distanza dall’altra, sono state indette nell’ambito di un accordo tra il Consorzio di bonifica di Trapani e il Consorzio di bonifica di Palermo. Si tratta di investimenti che puntano a rendere più efficiente la capacità di distribuzione di acqua sui terreni agricoli del comprensorio che un tempo era ricompreso nel Consorzio di bonifica dell’Alto e Medio Belice.
Gli interventi finanziati
Gli appalti hanno interessato le infrastrutture che si occupano di fare arrivare la risorsa idrica dal serbatoio di Garcia alle zone Dagale-Renelli e Borghi. La prima è conosciuta come zona irrigua IV A, mentre la seconda come zona irrigua IV B. Si tratta di aree, che a differenza di quella denominata Fondovalle Belice dove l’acqua arriva direttamente dall’adduttore che parte da Garcia, sono sovrastanti il livello dell’invaso. A loro volta le due zone Dagale-Renelli e Borghi sono tra loro collegate da un adduttore.
“I territori di competenza del Consorzio di Bonifica 2 Palermo, utilizzano le acque invasate nel serbatoio di Garcia usufruendo di due separati impianti – viene ricostruito nella relazione generale allegata alla documentazione di gara – Il territorio della zona Fondovalle attinge le risorse idriche direttamente della condotta adduttrice principale, derivata dal serbatoio, nella quale transitano anche le portate destinate ai comprensori degli ex Consorzi di Bonifica Basso Belice-Carboi e Delia Nivolelli che, secondo le denominazioni attuali, sono detti Consorzio di Bonifica Trapani 1 e Agrigento 3. Per i territori Dagale-Renelli e Borghi, la distribuzione irrigua presuppone, oltre a due vasche di compenso e carico, anche l’impianto di sollevamento da Garcia realizzato a suo tempo, e oggetto di altra iniziativa di riefficientamento, che solleva i necessari volumi alla vasca Renelli”.
Più in generale i lavori finanziati sono utili a ripristinare la qualità delle reti che, come risaputo, in tutta la Sicilia si trovano spesso in cattivissime condizioni.
Le ditte vincitrici
La prima gara del valore di oltre 5,8 milioni di euro è stata aggiudicata dalle imprese Gng e Appaltitalia, che hanno presentato un ribasso del 21,16 per cento. La vittoria è stata possibile grazie anche al risultato conseguito nella valutazione di carattere tecnico; anche su questo fronte, infatti, la proposta di Gng e Appaltitalia è stata ritenuta la migliore dalla commissione giudicatrice. Le due aziende hanno ottenuto un punteggio totale di 92,84 su cento, superando la concorrenza delle altre otto aziende partecipanti.
Ad aggiudicarsi la seconda gara, con un importo a base d’asta di poco più di 5,7 milioni di euro, è stata invece la società 3G Energy. In questo caso il ribasso economico è stato del 25,05 per cento. L’impresa ha vinto la concorrenza delle altre sei sfidanti con il punteggio totale di 95,16 su cento.
La riforma dei Consorzi
Nelle scorse settimane i Consorzi di bonifica sono finiti al centro dell’attenzione per il voto segreto con cui all’Ars è stata affossata il disegno di legge che puntava a riformare il settore. La riorganizzazione dei Consorzi è un tema che ha attraversato anche la scorsa legislatura, quando a sedere a Palazzo d’Orleans c’era Nello Musumeci. In quegli anni fece scalpore la bocciatura da parte del ministero di tutti e 31 i progetti che la Sicilia aveva presentato nell’ambito dei fondi che sarebbero stati erogati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).

