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Cronisti e magistrati iniziano l’anno ricordando le vittime della mafia

redazione

Cronisti e magistrati iniziano l’anno ricordando le vittime della mafia

venerdì 03 Gennaio 2020

L’1 gennaio Unci e Anm si sono dati appuntamento nel Giardino della memoria di Palermo

PALERMO – La prima manifestazione antimafia del 2020 in Italia è stata organizzata da Unci e Anm a Palermo. Cronisti e magistrati l’1 gennaio hanno ricordato tutte le vittime della mafia. L’evento, giunto alla quarta edizione e promosso dal Gruppo siciliano dell’Unione cronisti (Gruppo di specializzazione della Fnsi-Assostampa Sicilia) e dall’Associazione nazionale magistrati-distretto di Palermo, si è svolto al Giardino della Memoria di via Ciaculli a Palermo, ed è noto dal 2017 con un titolo semplice ma efficace “Comincia il nuovo anno, ricordiamoli ogni giorno”.

Davanti agli alberi che ricordano le vittime della mafia, cronisti e magistrati hanno dedicato una riflessione per tutti i caduti. Oltre alle autorità istituzionali ha partecipato all’iniziativa la vedova del giornalista Giuseppe Alfano, Mimma Barbaro, che era accompagnata dal figlio Fulvio Alfano. Come è accaduto nel 2017, nel corso dell’evento si è proceduto alla lettura di due testi poetici.

Per l’Anm c’erano il presidente della sezione distrettuale di Palermo, giudice Giovanna Nozzetti, ed il segretario, procuratore aggiunto Ennio Petrigni. Hanno partecipato all’evento il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, il comandante del Gruppo Palermo dell’Arma dei carabinieri, tenente colonnello Angelo Pitocco, il vice-capocentro della Dia di Palermo, tenente colonnello Paolo Azzarone, il tenente colonnello della Guardia di finanza, Luca Battella, ufficiali, sottufficiali e funzionari della Prefettura, della Questura, dell’Esercito e della polizia penitenziaria.

“Anche quest’anno – ha detto l’ideatore dell’iniziativa, il giornalista Leone Zingales, – abbiamo ricordato, in questo sito strappato alla mafia, tutti i caduti: dai magistrati ai giornalisti, dai sindacalisti agli imprenditori, dai poliziotti ai carabinieri, ai religiosi a tutti coloro che sono stati assassinati dai criminali assassini mafiosi. Tutte le vittime della mafia, come ho avuto già occasione di sottolineare, vanno ricordate tutti i giorni e non soltanto in occasione delle varie commemorazioni, durante gli anniversari o nei convegni celebrativi”.

Il giornalista Roberto Leone, componente della Giunta esecutiva dell’Assostampa siciliana, a proposito del Giardino della Memoria si era così espresso nel corso della recente assemblea regionale dell’Unione cronisti: “Bisogna venirci almeno una volta l’anno. Qui, in mezzo al verde e al silenzio, camminare tra i nomi di chi non c’è più perchè ha fatto il suo dovere. È il modo giusto non solo per ricordare uomini e donne uccisi dalla mafia, ma soprattutto per manifestare la nostra riconoscenza proprio in un luogo, Ciaculli, che un tempo era sinonimo di un potere nascosto e allo stesso tempo conosciuto da tutti. Il giardino della memoria è la nostra testimonianza che, sia pure con le lacrime agli occhi, non abbiamo perso”.

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