C.S.M.: fatti e misfatti - QdS

C.S.M.: fatti e misfatti

Pino Grimaldi

C.S.M.: fatti e misfatti

sabato 29 Maggio 2021

Qualcosa si sapeva. Ora se ne sa di più. E con questo trend pochi sanno dove si va a parare.
L’organo di autogoverno della magistratura ha gestazione dolorosa nei lavori della commissione dei 75 , parto distocico al momento della approvazione degli articoli da 101 a 110 della Parte II Titolo IV, Sezione I, della Costituzione, insediato il 18 luglio del 1959 nella sede provvisoria del Quirinale, prima che finalmente gli trovassero casa nel Palazzo dei Marescialli ove oggi alberga, si trova in stato preagonico causa quanto s’è venuto a sapere da un pamphlet – alla sua decima edizione – scritto da Sallusti in intervista a Palamara ex componente del Consiglio ora espulso dalla magistratura e coinvolto – ma anche coinvolgente tanti altri- in processi che stanno sconvolgendo tutti i poteri della democrazia: il legislativo, l’esecutivo ed, ovviamente, il giudiziario. Prosit.

Tanto danno non era di certo nella mente di Giolitti che nel corso del suo terzo ministero (1905), accettò l’idea del suo ministro ,allora di grazia e giustizia,Vittorio Emanuele Orlando siciliano di Palermo che gli sottopose la creazione di un Consiglio superiore della magistratura. Apparve cosa buona e giusta ed immesso nella legge 511 del 1907 e successivamente, nello stesso anno, consacrato, nella legge quadro 689, come organo consultivo ed amministrativo del ministero per le materie riguardanti nomine, movimenti e sanzioni nella magistratura con -in monarchia- magistrati funzionari del re.
L’amministrazione Mussolini non cambia molto perché i tribunali speciali per la difesa dello stato(1926), avevano solo un giudice di carriera,ma della magistratura militare dipendente dal ministro della guerra.

Il problema sorge nella mente del costituente che vuole una magistratura indipendente si,ma non “potere” per cui la denomina “ordinamento giurisdizionale” e crea un consiglio superiore, “organo di rilievo costituzionale” composto (successivamente) da 27 membri dei quali 2/3 sono giudici togati, 1/3 giuristi laici eletti dal parlamento e – di diritto – primo presidente e procuratore generale della cassazione e ciliegina sulla torta il presidente della Repubblica a presiedere: alla faccia della autonomia ed indipendenza! Perfetto mixage di giudici e politici presieduti da chi deve essere super partes, (ma come fa?) e un vice presidente scelto tra i laici: appartenente ad una ideologia!

Non ha mai funzionato bene. Ed ora è precipitato viste le aberrazioni (eufemismo!) che avvengono financo in presunte “logge” per eleggere i capi di procure e tribunali e come a volte i processi sono teleguidati e le sentenze emesse prima del dibattimento e camere di consiglio. Per cui non è sempre vero che “la legge è uguale per tutti”. Cosa fa il cittadino? Tenta di sopravvivere alla pandemia, avere un lavoro per sfamarsi, si indigna e si vergogna ma ha la mani legate: il suo rappresentante vorrebbe (?) cambiare qualcosa ma teme di…finire in galera. Hanno tutti famiglia.

Pare che con la estrazione a sorte si possa risolvere qualcosa. Sarebbe un terno secco.
Ma piove.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017