Sulle parole di Carlo Calenda sulla Regione Siciliana ha parlato anche il segretario nazionale della Democrazia Cristiana Totò Cuffaro, che risponde al leader di Azione dopo lo scontro avvenuto ieri a San Benedetto del Tronto con Renato Schifani.
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Cuffaro (Dc): “Dovremmo essere grati dell’atteggiamento tenuto ieri da Schifani”
“So che potrebbe risentirsi, ma con educazione suggerirei a Calenda di emendare il suo saccente eloquio sulla Sicilia e sui siciliani ricorrendo ad una meditata lettura dell’immaginario dialogo tra Garibaldi e Ippolito Nievo consegnatoci del genio letterario e umano di Leonardo Sciascia ne ‘Il quarantotto’, uno dei quattro racconti contenuti nell’opera ‘Gli zii di Sicilia’”. Lo dichiara Totò Cuffaro, segretario nazionale della DC.
“Gli servirà a recuperare la saggezza necessaria a comprendere che il popolo siciliano ‘ha bisogno di essere conosciuto e amato in ciò che tace, nelle parole che nutre nel cuore e non dice…’. E, in più, un
piccolo segreto: la saggezza non si compra in Parlamento, per di più ricorrendo a dileggianti e gratuite semplificazioni nei confronti di una terra che gli ha permesso di diventare senatore della Repubblica, della
cui complessità e ricchezza dovrebbe imparare a farsi carico in termini di conoscenza e di azione politica (più che di Azione). Ma forse è chiedergli troppo, come bene ha fatto comprendere a chi non se ne fosse accorto il risoluto atteggiamento tenuto dal Presidente Schifani, al quale credo i siciliani debbano essere grati al di là di ogni appartenenza o simpatia politica”, conclude.

