I professionisti di Samo fanno il punto della situazione.
COMUNICAZIONE AZIENDALE
“Ci occupiamo di pazienti terminali molto fragili a domicilio, prevalentemente oncologici e geriatrici o affetti da patologie neurodegenerative. L’età media della popolazione è aumentata, così come la sopravvivenza, e di conseguenza cresce il numero di pazienti anziani che si cronicizzano e necessitano nel tempo di una gestione domiciliare continuativa”. Il dottor Giuseppe Iannello, neurologo Samo, ha spiegato come il proprio lavoro sia orientato principalmente al supporto e al sollievo dalla sofferenza di pazienti complessi.

“Forniamo terapie di supporto e sollievo dalla sofferenza a pazienti molto complessi, che presentano disturbi respiratori, gravi scompensi cardiaci, necessità di terapia diuretica o di ossigenoterapia. Assistiamo anche pazienti broncopatici con insufficienza respiratoria. Il nostro intervento riguarda prevalentemente la terapia del dolore, dall’uso di farmaci più semplici fino a trattamenti avanzati per il controllo della sofferenza”.
Un altro aspetto delicato è la gestione dei disturbi del comportamento, che spesso rende difficile l’assistenza a domicilio. “Gestiamo anche disturbi del comportamento, che possono mettere in difficoltà le famiglie e rendere l’assistenza a casa un compito arduo – ha spiegato lo specialista -. Offriamo un supporto psicologico sia al paziente sia ai familiari, lavorando in équipe per garantire un’assistenza globale”.
L’équipe multidisciplinare di Samo è composta da diverse figure professionali per garantire un servizio completo e personalizzato. “Il team include medici, infermieri, assistenti sociali, fisioterapisti e psicologi, tutti impegnati nell’alleviare le sofferenze del paziente e nel supportare la famiglia. Operiamo nella città di Catania e provincia e anche nella città di Palermo e provincia, coprendo territori come Bagheria, Trabia, Termini Imerese, Carini e Partinico, tutti centri con un’utenza numerosa. Ogni zona ha un’équipe dedicata per garantire una gestione efficace dei pazienti. In alcune aree di Palermo, dove la domanda è più elevata, sono presenti più squadre per coprire il fabbisogno assistenziale”.
Come spiegato dal dottor Iannello, negli ultimi anni si è registrata una maggiore attenzione nei confronti delle cure palliative, ma resta il problema del mancato coordinamento con gli ospedali . “Negli ultimi anni è cresciuta la sensibilità nei confronti del sollievo del malato nell’ultima fase della vita. Se prima le cure palliative erano rivolte esclusivamente a pazienti oncologici terminali, oggi vengono estese anche a pazienti geriatrici fragili, che pur non essendo affetti da tumore, necessitano comunque di cure per il controllo del dolore e il miglioramento della qualità della vita. La gestione dei pazienti è migliorata anche grazie alla prevenzione, ma spesso manca un collegamento efficiente con l’ospedale. È fondamentale sensibilizzare i colleghi ospedalieri affinché attivino tempestivamente le cure palliative al momento della dimissione del paziente. L’ideale sarebbe che il paziente tornasse a casa con la fase burocratica già avviata, per evitare ritardi nell’assistenza domiciliare.”
Anche il coinvolgimento delle cliniche private può essere essenziale per un’attivazione tempestiva del servizio, ha spiegato il neurologo di Samo. “Le cliniche private convenzionate possono contribuire ad attivare tempestivamente il rientro del paziente e la preparazione dell’équipe di cure palliative. Questo è essenziale per supportare anche i familiari, che spesso si trovano impreparati ad assistere un malato in fase terminale. Se il paziente viene dimesso entro 24-48 ore con le cure palliative già attivate, l’assistenza è immediata. Spesso, però, l’ospedale non avvia il percorso prima della dimissione, lasciando il compito al medico di medicina generale, con conseguenti ritardi nell’attivazione del servizio”.
La dottoressa Loredana Sutera lavora con Samo dal 2006 e si occupa di pazienti fragili e terminali, prevalentemente anziani o affetti da patologie neurodegenerative. “Il target dei nostri pazienti è composto principalmente da oncologici, geriatrici e persone con patologie neurodegenerative. L’età media e la sopravvivenza sono aumentate, quindi cresce anche la quantità di pazienti anziani che si cronicizzano e necessitano di gestione domiciliare continuativa”.

La gestione delle terapie è complessa e articolata. “Forniamo terapie di supporto per alleviare la sofferenza. Spesso ci troviamo di fronte a pazienti con disturbi respiratori, gravi scompensi cardiaci, necessità di ossigenoterapia o diuretici. La nostra attività si concentra prevalentemente sulla terapia del dolore, utilizzando sia farmaci semplici sia trattamenti avanzati per il sollievo del paziente”.
Oltre alla gestione clinica, l’équipe si occupa del sostegno psicologico e comportamentale. “Affrontiamo disturbi del comportamento che possono rendere difficile la gestione a domicilio, creando difficoltà anche per i familiari. Per questo, offriamo un supporto psicologico e lavoriamo in équipe per garantire un’assistenza completa. Oltre ai medici, il team è composto da infermieri, assistenti sociali, fisioterapisti e psicologi”.
Anche la dottoressa Sutera ha evidenziato la necessità di un collegamento più semplice ed efficiente tra ospedale e territorio: “Il paziente dovrebbe essere dimesso con la fase burocratica già avviata. Spesso, però, il collegamento tra ospedale e territorio è inefficace. Le cliniche private convenzionate possono aiutare ad attivare più rapidamente il percorso di cure palliative, soprattutto quando il paziente viene dimesso nel giro di 24-48 ore”.