Custonaci, Monte Cofano, spiragli sulla riapertura - QdS

Custonaci, Monte Cofano, spiragli sulla riapertura

Pietro Vultaggio

Custonaci, Monte Cofano, spiragli sulla riapertura

venerdì 08 Gennaio 2021

Custonaci, bandita finalmente la gara per l’affidamento dei lavori, dopo una chiusura lunga tre anni. Sono state individuate ben dodici frane. Ora sarà necessaria la stabilizzazione dei blocchi pericolanti

CUSTONACI (TP) – La Riserva naturale orientata di Monte Cofano, che ricade nel territorio di Custonaci, potrà essere restituita alla collettività.
Chiusa da tre anni, ma l’obiettivo adesso è a portata di mano con l’interessamento dell’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, che fa capo al governatore della Regione Sicilia, Nello Musumeci.

Dopo avere destinato complessivamente un milione e 400 mila euro ai lavori di consolidamento, la struttura commissariale diretta da Maurizio Croce ha bandito la gara per affidarli. Facendo un excursus storico, il due febbraio del 2017 un grosso masso, staccandosi dai costoni che sovrastano l’ingresso situato sul lato est, ha sfiorato una villa e si è fermato a pochi passi dal sentiero che si snoda all’interno dell’area protetta.
L’intervento dei vigili del fuoco ha rivelato una diffusa situazione di instabilità, consigliando l’emanazione di una ordinanza di chiusura totale, durata fino la scorsa estate quando è stato riaperto un breve tratto della preriserva (costantemente monitorato dagli uomini del Corpo forestale) e che arriva fino alla Torre della Tonnara di Cofano. Ritornando al piano di lavoro, sui versanti dove si dovrà intervenire – leggendo la relazione – sono state individuate, anche con l’ausilio di droni, dodici frane.

Sarà, dunque, necessario eseguire una capillare operazione di disgaggio, ma anche di stabilizzazione dei blocchi pericolanti. Una buona notizia che arriva a pochi giorni dalla diffusione del vaccino anti Covid: chissà quanti potranno, finalmente, scoprire questi luoghi incontaminati nel 2021.

Tesori fin qui negati a migliaia di turisti, come la rigogliosa macchia mediterranea che si affaccia sul blu del mar Tirreno ma anche la Torre di San Giovanni, la Grotta del Crocifisso, la pozza di Piano Alastre, la cappella di San Nicola, potranno tornare ad essere liberamente meta di chi già ama questo scrigno naturale e di chi, invece, desidera scoprirlo, alimentando l’economia locale.

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