Cyberbullismo in crescita tra i giovanissimi - QdS

Cyberbullismo in crescita tra i giovanissimi

Biagio Tinghino

Cyberbullismo in crescita tra i giovanissimi

Biagio Tinghino  |
martedì 17 Gennaio 2023

A Vittoria il convegno organizzato dall’Amministrazione comunale con l’ex senatrice prima firmataria della legge 71/2017

VITTORIA (RG) – Non bisogna sottovalutare che Internet è un mondo virtuale ma con pericoli reali. In particolare, è bene conoscere i rischi legati ai social network, per capire come evitarli: phishing, sextortion, cyberbullismo sono fenomeni puniti dalla legge, a proposito dei quali è necessario informare gli utenti, soprattutto i più giovani. Il cyberbullismo è un’estensione del bullismo, aggravato dall’uso della tecnologia, che alimenta la possibilità di raggiungere in poco tempo chiunque e usufruendo spesso dell’anonimato, dando vita ad un meccanismo irrefrenabile che è quello della viralità. Spesso gli atti di sopraffazione che avvengono nella realtà vengono video-ripresi ed inseriti in rete amplificando così le conseguenze psicologiche a danno delle vittime, oppure i commenti negativi, gli insulti, le discriminazioni vengono ripetute anche sui social e nelle chat.

Il convegno che si è tenuto a Vittoria, presso la sala Capriate Molè, sul tema: “Cyberbullismo: emergenza digitale e mediatica”, è stato voluto da Giuseppe Raffa, pedagogista e scrittore, organizzato dall’amministrazione comunale di Vittoria e sostenuto dal Club service Soroptmist di Vittoria. Presenti al convegno la ex senatrice, Elena Ferrara, prima firmataria della Legge nazionale 71/2017 sul Cyberbullismo, il sindaco del Comune di Vittoria, Francesco Aiello, gli assessori Filippo Foresti, Francesca Corbino e Giuseppe Fiorellini, e la presidente del Soroptmist, Adriana Minardi, oltre agli alunni, studenti, docenti e dirigenti scolastici di Vittoria e delle città limitrofe.

“Negli ultimi anni si è registrato un notevole aumento di questo fenomeno tra giovani e giovanissimi – ha detto Elena Ferrara -, dovuto ad un uso sconsiderato e fuori controllo dei social network che, come il Revenge Porn ed il Sexting, può causare un turbamento tale da indurre il danneggiato al suicidio. Carolina, la ragazza quattordicenne che nel gennaio 2013 si tolse la vita, fu protagonista di un filmato a sfondo sessuale postato sul web a sua insaputa che totalizzò 2.600 likes. ‘Ciao ragazzi, grazie per il vostro bullismo, ottimo lavoro’ scriveva Carolina, in un foglio trovato nella sua cameretta. Grazie ad i nomi degli autori del video indicati dalla ragazza prima di morire, iniziò il primo processo per cyberbullismo in Italia, che si concluse con la condanna ad un anno e quattro mesi di reclusione con la sospensione condizionale della pena per il suo ex fidanzato, unico maggiorenne coinvolto accusato di stalking; e per gli altri cinque imputati, accusati di reati gravi quali violenza sessuale di gruppo, istigazione al suicidio, detenzione e divulgazione di materiale pedopornografico, il processo è stato sospeso con periodi di messa alla prova tra i 15 ed i 27 mesi, con la predisposizione di programmi differenziati per ciascuno”.

In conseguenza alla tragica morte di Carolina, il 17 Maggio 2017, circa 4 anni dopo il suicidio, venne votata la Legge per tutelare le giovani vittime del Cyberbullismo. La legge venne approvata grazie all’intervento della Senatrice Ferrara, insegnante di Carolina. “La Legge ha voluto riconoscere al minore ultraquattordicenne, vittima di bullismo tecnologico, un nuovo diritto – ha sottolineato Ferrara -: poter richiedere al gestore del sito o dei social la cancellazione dei contenuti lesivi della propria dignità. Inoltre la legge suggerisce ai dirigenti scolastici di individuare un referente per il cyberbullismo per promuovere attività che possano indirizzare gli alunni ad un uso consapevole di Internet e della tecnologia”.

Grazie ad una proposta di Giuseppe Raffa, il 3 novembre 2021, la Regione siciliana si è dotata di una legge, con la quale vengono promosse iniziative contro la violenza, l’odio digitale, i ricatti sessuali e per la tutela dell’integrità psico-fisica nei luoghi di aggregazione giovanile. Il bullismo in particolare, di cui si occupa ormai da tempo Raffa, è in forte crescita, anche grazie ai social e alla rete Internet e di bullismo si può anche morire. “Sto mettendo mano ad un progetto gratuito – ha detto dal canto suo Raffa -, ad hoc, del quale Elena Ferrara è ‘madrina’, che presto consegnerò alla Giunta comunale di Vittoria, dopo precisa richiesta dell’assessore Filippo Foresti e del delegato allo sport, Fabio Prelati. L’azione, che si intitola ‘Ho un angelo per capello due’, punta ad impiantare nelle giovani generazioni locali il ‘seme’ della non violenza a scuola, in strada, nel web. La mia città sta vivendo due crisi, una nazionale, educativa, che riguarda i giovani e gli adulti, e una locale, altrettanto grave, preoccupante, con peculiarità specificatamente indigene, che quindi merita un intervento”. “Le leggi ci sono ma vanno applicate – ha stigmatizzato Raffa -. Ai ragazzi lancio un messaggio finale sull’importanza di chiedere aiuto ai genitori o agli insegnanti e di denunciare prima che la sofferenza diventi ingestibile. Noi insegnanti dobbiamo continuare a proseguire sulla strada della prevenzione e dell’ascolto”.

Il Convegno è stata un’occasione di incontro, confronto e riflessione su un tema di grande attualità, affinché si trovino le strategie migliori per promuovere fin dalla tenera età comportamenti improntati al rispetto per sé stessi e per gli altri. “Ringrazio i vertici del Comune di Vittoria, del Soroptmist, la splendida amica Elena Ferrara, i rappresentanti, davvero tanti, delle scuole di Vittoria, Comiso, Pedalino, Ispica, Modica, Pozzallo e Santa Croce che, con disponibilità, capacità non comuni di assertività e di collaborazione, hanno affollato la sala delle Capriate Molè”, ha concluso Giuseppe Raffa.

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