La truffa online con l'esca del finto lavoro, come difendersi

“Ciao!”, il finto lavoro e i conti svuotati: allarme per la nuova truffa online, ecco come difendersi

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“Ciao!”, il finto lavoro e i conti svuotati: allarme per la nuova truffa online, ecco come difendersi

Redazione  |
venerdì 23 Agosto 2024

La promessa di una cifra fino a 500 euro al giorno, i "mi piace" e il raggiro: ecco l'ennesima truffa ai danni dei disoccupati che si sta diffondendo anche in Sicilia.

Cybercriminali in azione: prende piede, anche in Sicilia, una nuova truffa online che offre un finto lavoro part-time ben retribuito. Inizia tutto con un “Ciao! Mi dispiace disturbarti…” e prosegue con conti bancari svuotati.

Ad allertare i cittadini e a mettere in guardia dai cybercriminali attivi online e offline è la stessa Polizia Postale, impegnata a livello nazionale nel prevenire questo tipo di truffe e supportare le vittime.

La truffa online con l’esca del finto lavoro, come funziona

Le app di messaggistica istantanea rappresentano sempre di più il veicolo preferito dai cybercriminali per adescare giovani in cerca di lavori. Promettono impieghi semplici, dai guadagni facili e che non richiedano competenze specifiche e possano essere svolti comodamente da casa.

“Ciao! Mi dispiace disturbarla! Posso avere un po’ del tuo tempo?”. Rispondendo a questo messaggio una presunta “reclutatrice” tenta di convincere l’utente ad accettare un’allettante proposta di lavoro: “La nostra azienda sta reclutando dipendenti per un’opportunità di lavoro part-time da casa per seguire vari marchi che vogliono pagare per aumentare la loro popolarità seguendo i loro account Instagram. Basta seguire gli account consigliati che ti vengono forniti, dove puoi guadagnare da 100 a 500€ al giorno, pagamento tramite PayPal o Postepay e tutto ciò di cui hai bisogno è Instagram e Telegram. Se hai entrambi possiamo iniziare”.

La richiesta è semplice: vedere alcuni video, mettere “mi piace” e inviare alla reclutatrice come prova gli screenshot dell’attività svolta. In realtà si tratta di una truffa, resa credibile dai primi pagamenti che conquistano la fiducia dell’utente. La vittima del raggiro sarà successivamente indotta a versare una somma di denaro, con la scusa di sbloccare i guadagni conseguiti o di frequentare corsi di formazione, in altri casi persuasa a fornire dati personali e bancari per redigere falsi contratti di lavoro.

Come evitare problemi

Ecco i consigli della Polizia Postale per non cadere nella “trappola”:

  • Non rispondere,
  • bloccare i messaggi ricevuti da mittenti sconosciuti;
  • non aprire link che possono compromettere il dispositivo usato.

Per informazioni, è possibile rivolgersi ai contatti disponibili sul sito: www.commissariatodips.it.

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Immagine di repertorio

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