Dall’energia ai rifiuti, piccole isole e grandi inefficienze - QdS

Dall’energia ai rifiuti, piccole isole e grandi inefficienze

Dall’energia ai rifiuti, piccole isole e grandi inefficienze

sabato 11 Luglio 2020

Legambiente: in nessuna si raggiunge il 6% dei consumi elettrici da fonti rinnovabili e la differenziata viaggia intorno al 40%. Delle 27 isole abitate, 20 risultano ancora non interconnesse alla rete elettrica nazionale (tra queste le siciliane Pelagie, Egadi, Eolie, Ustica). E se Pantelleria ha sfondato il tetto del 70% di differenziata, all’opposto si trova Ustica che ha addirittura peggiorato le proprie performance negli ultimi anni, passando dal 9,7 al 4,5%

ROMA – Le isole minori italiane potrebbero essere all’avanguardia nella sostenibilità ambientale per le loro potenzialità, per esempio nelle rinnovabili e nei rifiuti. Ma non è così: in nessuna si raggiunge il 6% dei consumi elettrici da fonti rinnovabili, quando nel resto d’Italia siamo oltre il 36%; per la raccolta differenziata i valori medi sono circa del 40%, che potrebbero essere raddoppiati con il ‘porta-a-porta’ oltre alla possibilità di creare sistemi di raccolta e riciclo per alcune filiere.

Proprio sulle “Isole sostenibili”, Legambiente e l’Istituto sull’inquinamento atmosferico del Cnr presentano il rapporto annuale in base all’analisi di un osservatorio da loro promosso. “Il divario tra le possibilità e la situazione di fatto è enorme – viene spiegato – le nostre 27 isole minori abitate risultano attualmente tra i territori meno virtuosi dal punto di vista della gestione del territorio”. Le 27 isole prese in analisi sono, suddivise per regione: Capri, Ischia, Procida per la Campania; Capraia, Isola del Giglio, Gorgona, Isola d’Elba per la Toscana; Ponza e Ventotene per il Lazio; Isole Tremiti per la Puglia; Pantelleria, Lampedusa, Linosa, Favignana, Marettimo, Levanzo, Ustica, Lipari, Vulcano, Stromboli, Panarea, Filicudi, Alicudi, Salina per la Sicilia; Sant’Antioco, San Pietro, Maddalena per la Sardegna.

“Se questa situazione era comprensibile alcuni decenni fa, oggi siamo obbligati a cambiare strada – dichiara Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente – oggi è possibile realizzare un profondo cambiamento ambientale in questi particolari territori. Manca una cabina di regia e monitoraggio della situazione, che risulta indispensabile per superare alcune rilevanti barriere”.

Nelle isole vivono 200mila persone, e nella stagione estiva possono arrivare ad aumentare di 3-4 volte. Gli obiettivi sono “molto chiari”: il primo è far crescere la produzione di energia da fonti rinnovabili e accompagnarla con interventi di efficienza energetica; il secondo è puntare alla chiusura del ciclo dei materiali, attraverso un’attenta filiera di raccolta differenziata, di recupero e riutilizzo, e la valorizzazione della frazione organica per la produzione di compost e biogas; il terzo è la realizzazione di un modello virtuoso di gestione delle risorse idriche; il quarto riguarda la mobilità sostenibile.

“Questa sfida – rileva Francesco Petracchini, direttore dell’Istituto del Cnr – riguarda in particolare la tutela delle risorse naturali, e la possibilità di valorizzarle con progetti ambiziosi, in un ecosistema unico”.

ENERGIA
Delle 27 isole abitate, 20 risultano ancora non interconnesse alla rete elettrica nazionale (Isole Pelagie, Isole Egadi, Isole Tremiti, Isole Eolie, Ponza, Ventotene, Ustica, Capraia, Isola del Giglio, Gorgona). Tra quelle interconnesse, Capri è l’ultima arrivata, nel 2017. Il solare fotovoltaico rimane la fonte rinnovabile più diffusa sulle isole, mentre le installazioni di micro-eolico risultano invariate rispetto al 2018 (è presente solo a Pantelleria e Sant’Antioco).
In termini relativi, nessuna delle isole non interconnesse arriva al 5% della copertura del fabbisogno elettrico da fonti energetiche rinnovabili. Il valore massimo si registra a Ventotene, con il 4,91%, seguita dalle isole Egadi con il 2,44%. La media è inferiore al 2%.

ACQUA
La scarsità delle risorse idriche costringono le isole a dipendere dal trasporto attraverso bettoline o da impianti di desalinizzazione per i fabbisogni. Mentre Capri, Ischia, Procida e La Maddalena si riforniscono interamente tramite condotte sottomarine, per la ridotta distanza dalla terraferma. Obiettivo degli interventi dovrebbe essere di ridurre i consumi, recuperando gli sprechi e le perdite nella rete di distribuzione. Inoltre, si dovrebbe puntare a ripristinare e realizzare nuove vasche di raccolta delle acque piovane per utenze domestiche e agricole, metodo antico ed efficace ma caduto in disuso, insieme a sistemi di depurazione delle acque grigie per il riutilizzo in tutti gli usi compatibili.

Dovrebbe essere formulata una strategia programmatica di sostituzione del trasporto via nave con sistemi di dissalazione sempre più efficienti, a basso impatto ambientale ed alimentati da fonti rinnovabili. Altra questione: la totale assenza o inadeguatezza dei sistemi di depurazione delle acque reflue.

RIFIUTI
Una delle voci più elevate nel bilancio delle amministrazioni è il trasporto dei rifiuti indifferenziati verso gli impianti della terraferma, via nave, che si aggiunge ai costi di smaltimento. I rifiuti sono in molte isole italiane un’autentica priorità ambientale, perché l’unica soluzione adottata è il trasferimento via nave, quando si potrebbe passare invece a modelli di gestione capaci di creare vantaggi economici e ambientali. Nell’insieme, la capacità di differenziare è cresciuta, tra il 2010 e il 2018, su quasi tutte le isole (tranne a Favignana). Capri, Isola d’Elba, Maddalena, Pantelleria, Procida, San Pietro e Sant’Antioco superano sia la media di raccolta differenziata del Centro Italia del 54% che quella del Sud Italia del 46%.

L’isola di Sant’Antioco (composta dall’omonimo comune e dal comune di Calasetta) risulta l’isola più virtuosa con il 79% di raccolta differenziata, seguita da Procida (73%) e Pantelleria (71%). All’opposto Ponza e Ustica con il 4 e 5% di rifiuti differenziati, e addirittura un peggioramento dell’incidenza della differenziata sul totale dei rifiuti prodotti (Ponza passa dal 6,3 al 3,5 % mentre Ustica dal 9,7 al 4,5 %).

MOBILITA’
In termini di programmazione generale, la finalità dovrebbe essere quella di bloccare l’accesso di auto dei non residenti nei periodi estivi, di potenziare il trasporto pubblico e incentivare i mezzi elettrici, specie se integrati in una rete di trasmissione e ricarica elettrica intelligente e alimentata da fonti rinnovabili. Il problema dei dislivelli presenti in molte isole è facilmente risolvibile attraverso le biciclette elettriche a pedalata assistita, anche queste associabili a stazioni di ricarica puntuali, lungo le ciclabili.

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