“Puntare anche sui piccoli borghi diventa essenziale per rilanciare la cultura e l’identità quali punte di diamante della Sicilia”. La valorizzazione è “il percorso migliore per evitare che venga cancellata o omologata la storia dei nostri territori”. Lo ha detto Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, commentando il traguardo di Militello in Val di Catania, che ha conquistato il titolo di Borgo più bello di Sicilia 2022.
“La grande partecipazione e il numero di voti per il vincitore Militello Val di Catania e per gli altri Comuni candidati a Borgo più bello di Sicilia confermano, ancora una volta, quanto forte sia il legame tra questi luoghi e la nostra identità” ha sottoscritto il presidente della Regione Nello Musumeci. Una strategia che è al centro del Piano nazionale borghi per vincere la sfida del ripopolamento, con un miliardo in arrivo direttamente dal Pnrr.
La Sicilia potrà contare su circa 41 milioni di euro del Pnrr per portare avanti 23/24 progetti locali di rigenerazione culturale presentati dai borghi in forma singola o aggregata (fino a un massimo di tre Comuni) con popolazione residente complessiva fino a cinquemila abitanti. A questi si aggiungono venti milioni di euro per un progetto pilota di rigenerazione culturale, sociale ed economica in un borgo a rischio abbandono o abbandonato, individuato dalla Regione entro il 15 marzo 2022. La Regione Siciliana ha scelto per quest’ultimo intervento il Comune di Vizzini, nello specifico il borgo ‘a Cunziria, facendo nascere una pioggia di polemiche (vedi interviste in basso). “Si tratta di un modus operandi inaccettabile che mortifica la meritocrazia e la sana competitività” ha dichiarato il M5s.
Polemiche che però non frenano l’interesse e l’amore che i siciliani mostrano per i piccoli borghi, che si ritrovano alle porte della primavera a fare i conti con le ceneri di una dura pandemia. Il turismo deve ripartire e le risorse nazionali e regionali sono imprescindibili: sono due le linee di azione che sono state individuate a livello nazionale per finanziare almeno 250 borghi, 21 dei quali scelti dalle Regioni e 229 selezionati con avviso pubblico. In particolare, la prima linea d’intervento prevede 420 milioni di euro per progetti pilota di rigenerazione culturale, sociale ed economica in 21 borghi a rischio abbandono o abbandonati; si prevedono 20 milioni di euro per ciascun borgo con progetti pilota che portino l’insediamento di nuove funzioni e infrastrutture nel campo della cultura, del turismo, del sociale o della ricerca, come ad esempio scuole o accademia di arti e dei mestieri della cultura, alberghi diffusi, residenze d’artista, centri di ricerca e campus universitari, Residenze sanitarie assistenziali (Rsa) dove sviluppare anche programmi a matrice culturale, residenze per famiglie con lavoratori in smart working e nomadi digitali. Entro maggio 2022, l’ammissione a finanziamento e l’assegnazione delle risorse.
La seconda linea prevede invece 580 milioni di euro totali. Di questi, 380 sono per finanziare almeno 229 progetti locali di rigenerazione culturale presentati dai Comuni in forma singola o aggregata. L’avviso pubblico si chiude il 15 marzo 2022, con circa 1,6 milioni di euro a borgo. Gli altri duecento milioni di euro andranno per sostenere micro-piccole-medie imprese già insediate o che intendono insediarsi all’interno dei borghi selezionati e che svolgono attività culturali, turistiche, commerciali, agroalimentari e artigianali (fino a un totale complessivo tra le due componenti di circa 2,53 milioni di euro a borgo). In coerenza con le disposizioni del Pnrr, il 40% delle risorse complessive sarà destinato alle otto regioni del Mezzogiorno e gli interventi dovranno essere portati a termine entro giugno 2026.
Bartolotta (Borghi più belli d’Italia): “Presto un apposito calendario di eventi”
Salvatore Bartolotta, coordinatore del club de I borghi più belli d’Italia in Sicilia, si esprime sulla polemica scaturita dall’assegnazione di 20 milioni del Pnrr destinati dal ministero della Cultura alla Sicilia (nell’ambito del progetto per la promozione dei borghi storici) dalla Regione al Comune di Vizzini, “senza bando, né evidenza pubblica”: “Devo dire che siamo amareggiati. È vero che il bando dà la possibilità alle Regioni di scegliere in autonomia un borgo, ma perché Lombardia, Veneto, Sardegna, Lazio hanno trovato il modo di operare diversamente? La Regione Lazio, per esempio, ha scelto 15 borghi e ha dato loro la possibilità di fare un progetto; anche noi potevamo e volevamo farlo. Il comitato dei borghi istituito dal Ministero (ne fanno parte tra gli altri il nostro club, Unpli e Legambiente) ha scritto una lettera per segnalare ciò che non va in questa scelta”.
C’è chi sostiene che la scelta del Comune di Vizzini per il borgo ‘a Cunziria non sia appropriata. Perché?
“Il bando si propone di consentire il ripopolamento di un borgo. Ma come si fa senza un’identità? Vizzini ha un’identità, c’è vita. Ma il borgo ‘a Cunziria è diventato un non luogo. Non si può ricostruire artificialmente la storia. Lo abbiamo visto con Civita di Bagnoreggio, ‘La città che muore’, nel Lazio che ha undici abitanti. Si è fatto un lavoro per evitare le frane e recuperare il ponte: si parla di un milione di visitatori l’anno ma non rimangono a pernottare. Si pensi anche a Santo Stefano di Sessanio in Abruzzo e al suo albergo diffuso messo in piedi da un tedesco: le botteghe sono tutte gestite da persone che provengono fuori dal comune e col tempo ha perso la propria identità. Bisognava scegliere un borgo che ha subito un sostanziale spopolamento ma che ancora si può salvare ripartendo dai giovani, dall’agricoltura, dalla transizione ecologica e dal turismo”.
Come commenta la vittoria di Militello in Val di Catania al concorso Borgo più bello di Sicilia 2022?
“Il concorso ha permesso un’indubbia visibilità e ha messo in evidenza il grande senso di appartenenza che possiedono i siciliani che si sono mobilitati per sostenere online il proprio borgo, tutti comuni sotto i 15.000 abitanti. Si pensi che Militello in Val di Catania ne ha circa settemila e può essere considerata quasi una cittadina se confrontata a piccole realtà dai mille abitanti in giù. Un tessuto di borghi in fermento, dunque, che si è messo in gioco e ha visto emergere Militello”.
C’è aria di primavera e bisogna pensare alla stagione turistica estiva… Cosa c’è in cantiere nei borghi siciliani?
“C’è tanta voglia di ripartire e ricostruire ciò che si è perso. Siamo in una fase di stallo che piano piano inizia a smuoversi: sono nuovamente permesse le feste religiose che mettono in moto anche il turismo culturale. In molti borghi un giorno di festa vale un anno di attesa. La pandemia ci ha costretti a rimandare tante manifestazioni e ci sono ancora alcune riserve che il governo deve sciogliere. Abbiamo tante richieste, tanti visitatori che bussano alle nostre porte e dobbiamo far trovare dei borghi ‘vivi’. A Novara di Sicilia abbiamo rilanciato il Torneo del Maiorchino che si svolge per le vie del paese e dunque all’aperto. A breve, se la situazione dei contagi lo consentirà, predisporremo un calendario di eventi nei borghi più belli d’Italia in Sicilia”.
Ovviamente soddisfatto per il riconoscimento di Borgo più bello di Sicilia è il sindaco del paese etneo Giovanni Burtone, che ha tracciato i prossimi obiettivi in merito alla valorizzazione turistica del proprio territorio.
Cosa si aspetta la sua Amministrazione dopo il riconoscimento di Borgo più bello di Sicilia?
“Il nostro borgo è stato riconosciuto patrimonio dell’umanità dall’Unesco, è entrato a far parte del Club de I Borghi più belli d’Italia e adesso ha conquistato il titolo di Borgo più bello di Sicilia 2022. Una competizione, quest’ultima, che ha avuto un’ampia partecipazione dal basso. Questa vittoria deve renderci ancora più consapevoli delle bellezze che abbiamo da offrire, della grande cultura medievale che ci è stata tramandata”.
Cosa può fare e sta effettivamente facendo la Regione per supportare e valorizzare il turismo nei borghi? Quali passi intendete compiere il Comune per riqualificazione e promozione turistica?
“La pandemia ha frenato le attività turistiche e culturali. Ripartiremo dai contributi economici (finanziati dal Club con fondi regionali), sotto forma di voucher, destinati ai visitatori che soggiornano in una nostra struttura ricettiva autorizzata per almeno due notti e che si potranno spendere anche in bar, ristoranti, laboratori di prodotti tipici locali. Un’iniziativa che va avanti da due anni con risultati importanti. Il “Militello Indipendent film fest” ha portato con sé un fermento importante così come le rassegne, le presentazioni di libri. Speriamo di poter riprendere tali attività con la flessione dei contagi. In merito alla riqualificazione parteciperemo ai bandi messi in campo dalla regione siciliana”.
Ritiene che il turismo “lento” e di prossimità possa essere un volano per il suo comune?
“Certamente, rafforzeremo il turismo di prossimità con la Val di Noto e il distretto di Sud-Est. Confidiamo nell’estate per rendere fruibile il meglio della nostra presenza culturale, enogastronomica e paesaggistica”.
Quali provvedimenti ritiene indispensabili e urgenti per una rinascita del borgo?
“Lavorare alla rete viaria che è fatiscente e crea non poche difficoltà per il raggiungimento del nostro comune. La Catania-Ragusa completa ed efficiente sarebbe un toccasana per far arrivare visitatori. Indispensabile, inoltre, raccogliere le risorse del Pnrr che vanno spese al meglio per il decoro urbano”.