Centinaia di borghi dimenticati, il Ministero ne salva solo uno: A Cunziria in Sicilia, perché? - QdS

Centinaia di borghi dimenticati, il Ministero ne salva solo uno: A Cunziria in Sicilia, perché?

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Centinaia di borghi dimenticati, il Ministero ne salva solo uno: A Cunziria in Sicilia, perché?

Michele Giuliano  |
mercoledì 16 Febbraio 2022

Unpli, associazioni dei borghi e M5s: No a macro progetti per i Borghi, in Sicilia dubbi su “A Cunziria”. Ben 20 milioni sarebbero assegnati solo a questo borgo, in tanti restano fuori dai giochi

Tanti soldi da spendere in maniera consapevole e senza sprechi. Questa la posizione dell’Unione Pro Loco d’Italia (Unipli Aps), che pone diversi dubbi sulla gestione dei bandi per i fondi da destinare ai borghi, specie in Sicilia dove insistono tantissimi borghi dimenticati che hanno bisogno di investimenti.

Il bando del Ministero per l’attrattività dei borghi

Un problema di fondo, che parte proprio dalla strutturazione dei bandi e dalla distribuzione dei fondi: il ministero della Cultura ha infatti richiesto di evitare la polverizzazione dei progetti, alla scopo di convogliare gli investimenti in grandi opere. Da qui è stato partorito un bando sull’asse “Intervento 2.1-Attrattività Dei Borghi” che prevede un investimento da ben un miliardo di euro da suddividere in due diverse linee, entrambe in scadenza il 15 marzo.

20 milioni per un unico borgo in ogni regione

In particolare si manifesta perplessità sulla circostanza che quasi la metà delle risorse (420 mln di euro) siano state investite nella linea “A” che finanzia 21 progetti ed in particolare attribuisce a un solo progetto pilota proposto da ciascun Regione  fino a 20 milioni di euro. 

La richiesta è quindi quella di ritirare il bando della linea A, spostare i fondi sulla linea B e far rientrare così sul finanziamento altri 260 progetti. Nella pratica, l’attuale scelta del ministero si concretizza nella impossibilità di spendere questi soldi in maniera tale da far decollare sul serio l’economia isolana. In Sicilia la scelta è caduta su un borgo abbandonato vicino Vizzini. E la cosa ha creato non poche polemiche. CONTINUA LA LETTURA

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La scelta della Regione sul borgo “A Cunziria” e le perplessità dell’Unpli

Per la Sicilia la Regione, d’intesa con il ministero, ha deciso di finanziare nella linea A un solo borgo, quello di “A Cunziria” (la Conceria), ubicato nel territorio di Vizzini, nel catanese. In questro senso entra proprio il ragionamento di Antonino La Spina, presidente dell’Unione Pro Loco d’Italia: “A Cunziria di Vizzini è un borgo abbandonato, non ha quindi alcun senso concentrare tutte le risorse della linea ‘A’ solo su questo borgo. La nostra proposta alternativa è quella di spostare buona parte di questi fondi nella misura ‘B’ e soltanto in Sicilia si potrebbe pensare di fare investimenti su almeno 12-15 borghi. Non facciamo nomi di borghi a cui destinare le risorse ma posso assicurare che ce ne sono diversi che si sono distinti per efficienza.

Destinandovi 1,6 milioni ciascuno, come prevede la linea ‘B’, significherebbe far decollare diversi di questi borghi con investimenti in servizi e attrattività”.

Non è solo Unipli che manifesta le sue perplessità, ma tutte le associazioni che costituiscono la piattaforma dei Borghi (Borghi più belli d’Italia, Legambiente, Unione Nazionale Pro Loco d’Italia e Touring Club Italiano).

Già mesi fa, ben prima dell’avvicinarsi della scadenza del bando, le associazioni avevano espresso la loro disapprovazione ad ogni ipotesi di concentrare una parte significativa delle risorse disponibili su pochi borghi, appena uno per regione, perché questa scelta rischia di non premiare proposte di qualità, di comunità che lavorano sul territorio, senza dimenticare le concrete ricadute occupazionali sul lungo periodo.

Cosa prevede la “linea B” del bando del Ministero della Cultura

In parallelo, il bando sulla linea B mette a disposizione 580 mln di euro, di cui 380 milioni di euro per i progetti locali di rigenerazione culturale presentati dai Comuni e 200 milioni di euro quale regime d’aiuto. Su questa linea la concorrenza sarà spietata: è già risaputo che, a fronte delle numerose richieste, potranno essere soddisfatte un esiguo numero di Comuni beneficiari dei fondi, per un finanziamento che può andare da 1,65 milioni di euro a borgo, arrivando anche fino a 2,53 milioni di euro.

Le associazioni chiedono il ritiro del bando

La scelta più saggia, secondo le associazioni, rimarrebbe comunque il ritiro del bando, a causa dei malumori e delle proteste che pervengono dai territori, facendo confluire i fondi interamente sulla linea B, consentendo così il finanziamento di circa ulteriori 260 progetti.

L’accusa del M5S sulla scelta del borgo da finanziare

Sulla questione sono intervenuti anche i deputati del M5S all’Ars, Nuccio Di Paola e Salvo Siragusa: “20 milioni del Pnrr destinati dal ministero della Cultura alla Sicilia nell’ambito del progetto per la promozione dei borghi storici sono stati assegnati dalla Regione al Comune di Vizzini, senza bando, né evidenza pubblica. Si tratta di un modus operandi inaccettabile che mortifica la meritocrazia e la sana competitività. La Regione torni sui propri passi, ritiri in autotutela la delibera e proceda ad una consona forma di evidenza pubblica”.

“In altre regioni, come ad esempio la Lombardia e l’Emilia Romagna – concludono – si è proceduto attraverso un avviso pubblico alla selezione del Comune destinatario del finanziamento. In Sicilia la giunta Musumeci ha ritenuto, sbagliando, di fare diversamente. C’è comunque il tempo per rimediare. Si ritiri la delibera e si proceda ad un bando pubblico”.

La replica del sindaco di Vizzini

Pronta la replica del sindaco di Vizzini, Vito Saverio Cortese: “Spiace che chi dovrebbe occuparsi dello sviluppo e della valorizzazione della nostra Sicilia sia sempre pronto solamente a puntare il dito. Sfugge evidentemente ai due deputati del M5s, Di Paola e Siracusa, che la delibera n. 24 del 20 gennaio 2022 è stata emanata nell’ambito degli investimenti del Pnrr, Linea A dell’investimento 2,1 “Attrattività dei Borghi” espressamente dedicata a 21 progetti pilota per la rigenerazione culturale, sociale ed economica dei borghi a rischio abbandono e abbandonati.

Per la definizione dei 21 progetti finanziati dalla Linea A, dell’importo massimo pari a 20 milioni di euro per ciascuno, il Ministero della cultura ha chiesto alle Regioni di individuare e candidare un borgo per ciascuna regione o provincia autonoma. Peraltro sono proprio le linee di indirizzo sulle modalità attuative dell’intervento 2,1 “attrattività dei borghi” a prevedere espressamente che “Le Regioni entro il 15 marzo 2022 presentano proposta, come definita di intesa con il Comune, al Mic del Progetto di rigenerazione sociale ed economica di un borgo storico, la cui strategia sia coerente con le presenti Linee di indirizzo e con le linee di sviluppo regionali”.

Michele Giuliano

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