Chi ha detto che tecnologia e tradizione sono incompatibili?
RAGUSA – Chi ha detto che tecnologia e tradizione sono incompatibili? Avviato nell’ a.s. 2019-2020 da studenti e docenti del Liceo Scientifico Enrico Fermi di Ragusa un progetto di E-twinning-Erasmus+ che prevede il collegamento tra Sicilia, Grecia, Germania e Portogallo.
Si tratta del primo scambio culturale tramite l’utilizzo delle tecnologie moderne: ognuno dei Paesi partecipanti sta programmando dei robot che rappresentano aspetti della loro cultura.
Una selezione di studenti di primo, secondo e terzo anno del liceo ibleo ha portato avanti dei programmi in Java al fine di creare degli automi; gli ultimi nati ricordano i pupi siciliani sia nei movimenti che nelle gestualità e con accessori tipici, quali armature e armi, composti da carta e vassoi riciclati. I robot, pilotati da un telecomando che sostituisce i fili, saranno inoltre usati per inscenare uno spettacolo sul tema “I cavalieri di Carlo Magno”.
“Il progetto è stato avviato nel settembre del 2019, nel maggio 2020 entrerà nella sua fase operativa per concludersi entro giugno” – afferma il docente Salvatore Dimartino, promotore dell’attività – “Già in autunno, dopo una serie di incontri tra docenti, alcuni studenti ragusani si sono recati per lo scambio culturale in Grecia e dall’11 al 17 maggio gli studenti delle altre nazioni partecipanti verranno a Ragusa”.
La seconda parte del progetto prevede proprio che gli alunni del Liceo Scientifico di Ragusa ospitino i coetanei europei per confrontare i risultati del lavoro svolto da tutti loro e farli entrare appieno nella nostra cultura. Sono programmate infatti la conoscenza del territorio ragusano, la visita delle città simbolo della nostra terra, come Siracusa, Scicli, Noto, e attività che aiuteranno l’ambiente, quale la pulizia di un tratto del litorale ibleo.
L’escursione a Siracusa consentirà di ammirare la città aretusea e visitare il Teatro dei pupi ad Ortigia. I paladini robotici non sono però l’unico progetto realizzato dai giovani programmatori, che si sono adoperati a realizzare un automa in grado di riconoscere il colore delle bandiere europee e di associarlo al nome dello stato.
Tre diversi metodi sono stati applicati, da altri studenti greci, per distinguere e suddividere mattoncini Lego per colore. Insomma, le idee e i progetti possibili sono infiniti e gli alunni si sono cimentati con un notevole entusiasmo persino in una Christmas’ challenge.
“Noi ragazzi siamo stati spinti a partecipare a questo programma già prima che entrassimo in questa scuola: dopo aver conosciuto il progetto di robotica, ero decisa a prenderne parte”, dice Lavinia, studentessa di secondo anno del liceo.
Ma non è tutto! «Oltre alle competenze di robotica ed informatica è interessante la presenza di uno scambio culturale che offra le possibilità di conoscere persone provenienti da culture diverse e confrontarci sui progetti in via di esecuzione» – interviene Giuseppe, liceale di secondo anno. Ciò ha permesso, anche grazie all’aiuto delle insegnanti A. Mandarà e A. Iacono, di sviluppare le competenze in lingua Inglese utilizzata nella comunicazione tra i ragazzi di diverse nazionalità e di entrare in contatto con tradizioni, culture e idee degli studenti stranieri partecipanti. E non può mancare il sito ufficiale del progetto: “https://twinspace.etwinning.net”.
Un robot può rappresentare una nazione? Si, grazie al progetto di E-twinning.
IV B s.a.
Liceo Enrico Fermi, Ragusa