Legge sugli enti locali ed emolumenti assessori, M5S non ci sta

Ddl Enti locali, è “guerra” sugli aumenti di stipendio: il M5S all’ARS non ci sta

Ddl Enti locali, è “guerra” sugli aumenti di stipendio: il M5S all’ARS non ci sta

Mauro Seminara  |
mercoledì 09 Ottobre 2024

I deputati pentastellati Di Paola, Ardizzone e Cambiano: “Schifani taccia Amministrazioni di poltronismo, ma sua maggioranza aumenta emolumenti assessori".

All’ordine del giorno della seduta lavori in II Commissione Bilancio all’Ars di ieri mattina c’era anche quell’immancabile disegno di legge regionale sulla riforma degli Enti locali.

L’esame degli emendamenti al disegno di legge n. 105-230-331/A “Norme in materia di enti locali” sta impegnando in questi giorni varie commissioni, ma a margine di quella Bilancio è emerso qualcosa che ha fatto saltare sulla sedia Nuccio Di Paola, vicepresidente vicario dell’ARS e membro della II commissione, assieme ai colleghi commissari del Movimento 5 Stelle Martina Ardizzone ed Angelo Cambiano. Si tratta degli emolumenti degli assessori.

Legge sugli enti locali ed emolumenti assessori, M5S non ci sta

“Governo e maggioranza di questa Regione da un lato attaccano pubblicamente gli amministratori locali, definendoli ‘poltronari’, dall’altro nel segreto di Sala d’Ercole e delle Commissioni, approvano aumenti di emolumento per assessori e consiglieri gravando sulle casse comunali e tagliando servizi ai cittadini, anziché aiutare quei Comuni in grave sofferenza”. Lo dichiara il deputato regionale del Movimento 5 Stelle Nuccio Di Paola a margine della commissione Bilancio riunita all’ARS, unitamente ai colleghi commissari Martina Ardizzone e Angelo Cambiano.

“Frattura tra Schifani e centrodestra”

Dall’esame in Commissione del Ddl Enti Locali emerge tra l’altro, secondo quanto affermano i commissari pentastellati, un ulteriore incrinatura all’interno della maggioranza di governo. “Schifani e il centrodestra lontano dalle telecamere mostrano una frattura totale – affermano i tre deputati del Movimento 5 Stelle – e lo vediamo sul disegno di legge in discussione sugli Enti Locali. Infatti spesso il Governo dava parere negativo su alcuni emendamenti, mentre la maggioranza dava parere favorevole”. La riforma degli Enti locali, che a Sala d’Ercole il deputato dem Antonello Cracolici aveva etichettato con un caustico “a chiamarla riforma mi vien da chiamare i carabinieri”, mostra ancora una volta difficoltà politiche sempre più stratificate all’interno della stessa maggioranza.

“Da due anni provano a portare avanti questa riforma, ma di fatto Governo e maggioranza non la vogliono”, affermano i pentastellati Di Paola, Ardizzone e Cambiano. “Come Movimento 5 Stelle – concludono i deputati – invece da sempre ci siamo messi a difesa di sindaci, amministratori e consiglieri che in questo momento versano in grave difficoltà”. La discussione sul Ddl Enti locali dovrebbe tornare in aula all’Ars il 15 ottobre, all’esito dei lavori delle rispettive Commissioni parlamentari sulle ammissibilità degli emendamenti. A discussione generale aperta, tra quote scommesse che vedevano per intero il Ddl rispedito in Commissione per essere interamente riscritto, il testo della riforma portava con sé 350 emendamenti e parte di essi era proposto da esponenti della maggioranza.

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