De Luca: "Maggioranza allo sbando, ma è tutta una strategia"

De Luca: “Niente Aula finché non tagliamo i nostri stipendi, Schifani? Viaggia in retromarcia: presto sostituirà Volo con Chinnici”

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De Luca: “Niente Aula finché non tagliamo i nostri stipendi, Schifani? Viaggia in retromarcia: presto sostituirà Volo con Chinnici”

Chiara Billitteri  |
lunedì 15 Maggio 2023

Intervista del QdS a Cateno De Luca: "Maggioranza allo sbando, ma è tutta una strategia: indebolire le istituzioni siciliane per lasciare che comandi Roma".

E’ impegnato in una campagna elettorale serrata per le prossime elezioni comunali, Cateno De Luca, leader del movimento Sud chiama Nord, e per questo annuncia che non prenderà parte ai lavori dell’Assemblea regionale siciliana “finché non si discuterà dell’abolizione dell’adeguamento Istat alle indennità dei parlamentari regionali”.

In un momento in cui l’Assemblea regionale è così criticata per il suo immobilismo lei decide di non presentarsi in Aula?

Esatto. Abbiamo deciso una strategia di ammutinamento, cioè di non partecipare ai lavori dell’Ars. Ho già fatto sapere al presidente dell’Assemblea che finché non verrà portata in Parlamento la norma per abolire l’adeguamento Istat che ha fatto aumentare le indennità di tutti noi deputati, noi non ci saremo in Aula.

Proprio il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, martedì scorso ha distribuito i dati sulla “produttività” dell’Ars: non proprio edificanti.

Nulla di nuovo sotto il sole. Che cosa si aspettava Galvagno dal presidente Schifani? Era scontato che dal Governo non arrivassero provvedimenti all’altezza della fase in cui siamo: bisognerebbe mettere la quarta, per usare una metafora automobilistica, invece Schifani ha ingranato la marcia indietro.

Non è un problema solo del Governo però. Galvagno si è detto “in imbarazzo” perché la maggior parte delle assenze erano tra i deputati, molti di loro di maggioranza.

E’ ovvio che c’è uno sfilacciamento nella maggioranza, che è dovuto all’assenza di una strategia comune, di una qualsiasi strategia per la verità. Per essere unita la maggioranza dovrebbe avere uno slancio ideale, qualcosa a cui puntare, ma questo non c’è, perciò la situazione è allo sbando. E questo caos, anzi questo immobilismo, rispecchia la logica del Governo Schifani.

Quale sarebbe questa logica?

Quella di dare gli ultimi colpi di accetta alla Sicilia: Schifani ha prima rinunciato al contenzioso con lo Stato facendoci perdere miliardi di euro, poi ha detto sì all’Autonomia differenziata. Come ho detto molte volte, si conferma il miglior servitore dello Stato, cioè di Roma, che la Sicilia potesse avere. La nostra Isola in questo momento deve essere ai margini, pensi all’operazione San Donato, per cui il presidente Schifani sta chiudendo il polo di eccellenza di cardiochirurgia pediatrica di Taormina cancellando la convenzione con l’Ospedale Bambino Gesù per fare passare il reparto a Palermo, in accordo con il gruppo San Donato che è di Angelino Alfano. Un’operazione fatta per fare affermare con i poteri forti della Sanità Caterina Chinnici come prossimo assessore alla Salute, perché glielo dico io, sarà lei la sostituta di Giovanna Volo.

Il Governo avrà pure le sue responsabilità, ma in parlamento c’è pure l’opposizione. Che ci state a fare se non proponete leggi?

Ma l’opposizione non conta niente, a livello parlamentare conta solo nei momenti nevralgici tipo la legge di Stabilità. Quella ad esempio l’ho scritta io in rappresentanza dell’opposizione. Per il resto possiamo presentare tutti i disegni di legge che vogliamo, ma se poi non si va comunque da nessuna parte a che serve? Io non voglio mettermi a scrivere disegni di legge solo per affrancare il dato statistico.

Ci sono già 390 proposte di legge in commissione, e solo 15 sono state approvate esaminate e approvate per l’Aula. Se non lavorate neanche lì, come si fa ad andare avanti?

Ma scusi la Commissione chi è? E’, anche quella, la maggioranza: i presidenti di Commissione sono tutti di maggioranza. L’ufficio di presidenza, che stabilisce i tempi e i percorsi dell’attività legislativa, è la maggioranza. Se non facciamo niente, la colpa è solo loro. Ma le ripeto, non è certo una questione di pigrizia. Pensarlo sarebbe un grosso errore. C’è, invece, una strategia precisa: delegittimare le istituzioni siciliane per non disturbare Roma.

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