Fa tappa a Catania, in piazza Università,, il tour di Sicilia vera e dell'ex sindaco di Messina, che non risparmia frecciatine a nessuno. VIDEO
Alla luce del sole… dell’avvenire. Il claim elettorale di Catano De Luca potrebbe ricordare i canti sociali comunisti; d’altronde lo stesso ex sindaco di Messina si definisce un esponente di sinistra nella pratica.
La tappa a Catania
Lo fa in piazza Università a Catania dove, stamattina, ha dato il via al tour per il tesseramento in Sicilia vera, il movimento con cui punta a conquistare la Regione. E a farlo senza gli esponenti della politica attuale che definisce “zombie“. Arriva a bordo di un furgoncino dal quale filma i giornalisti, prima di scendere e raggiungere il luogo dell’appuntamento con la stampa per lanciare la sua creatura. “Un movimento che non vuole avere nulla a che fare con la “banda bassotti” – dice, riferendosi agli attuali esponenti della politica regionale. “Saremo alleati con il popolo siciliano e chiunque voglia affiancarci deve metterci la faccia salire con me su questo furgoncino”.
Le frecciatine a Musumeci e al centrodestra
Si definisce sturziano da sempre, l’ex primo cittadino di Messina, che non risparmia frecciate al governo Musumeci “il becchino di se stesso”, afferma, e agli esponenti del centrodestra. “Le loro faide sono un problema loro, perché ormai è chiaro che Musumeci li porterà definitivamente a sbattere“, prima di parlare della classe politica siciliana in generale. “Sono sempre gli stessi: i settantenni che se ne devono andare a casa una volta per tutte, e che se trovano Crocetta governano con Crocetta, se c’è Musumeci governano con Musumeci”. Li definisce “zombie della politica” e sottolinea come, nessuno di loro possa pensare di approfittare del suo furgoncino per ottenere un passaggio verso una affermazione personale. “Noi non avremo deputati uscenti – sottolinea: non saremo il taxi per consentire a questi deputati di riciclarsi e tornare a fare i farisei”.
Il programma
De Luca illustra a grandi linee anche alcuni punti del programma: “Abolire il pizzo legalizzato”, tuona. “Non è possibile che, ad esempio, per avere una concessione balneare bisogna andare a Palermo. Tutto questo va trasferito al territorio e punti di riferimento devono essere i palazzi municipali”. Parla di “costo della burocrazia mafiosa”, “un costo – sottolinea – che per qualunque azienda è incalcolabile”.
Risanare le casse della Regione, il secondo obiettivo: “Non possiamo più spendere più di quanto incassiamo, infatti non approviamo i bilanci perché aspettiamo l’obolo dello Stato che ci tiene al guinzaglio”.
Infine, rilancio del sistema delle autonomie locali. “Dal 2012 a oggi – incalza l’ex primo cittadino di Messina – i trasferimento ai comuni si sono ridotti di un terzo, da un miliardo e duecento milioni si è passati a 400 mila euro”.
Le alleanze
Quanto alle alleanze, Sicilia vera aprirà i movimenti non rappresentanti in parlamento e presenterà i primi nomi. “Sempre a Catania – conclude: il 9 Aprile saremo alle Ciminiere presenteremo i primi 50 nomi delle province orientali“.