Nonostante le sfide tecnologiche e infrastrutturali, l’Italia e l’Europa puntano a ridurre drasticamente le emissioni delle navi entro il 2050, tra innovazione, regolamentazione e fondi del Pnrr
Il cambiamento climatico ha posto un nuovo e indifferibile obiettivo: quello di ridurre le emissioni climalteranti. Tra le varie categorie, il trasporto marittimo risulta essere responsabile di circa il 3% delle emissioni globali di CO₂ equivalente. Sebbene le navi siano tra i mezzi di trasporto più efficienti in termini di consumo energetico per tonnellata-chilometro, il settore marittimo dipende prevalentemente dai combustibili tradizionali che costituiscono il 93% del consumo complessivo.
Fissati obiettivi ambiziosi per la decarbonizzazione del trasporto marittimo
Il trasporto marittimo, che rappresenta l’80-90 per cento del commercio mondiale di merci in termini di volume, è un settore strategico. Complice la globalizzazione, si prevede che gli scambi commerciali aumenteranno e se non si interverrà anche le emissioni climalteranti cresceranno. A livello internazionale, l’Organizzazione marittima internazionale (Imo) ha fissato obiettivi ambiziosi per la decarbonizzazione del settore. In particolare, l’Imo mira a raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050. Tuttavia, secondo uno studio di Transport & Environment, la lentezza nell’adozione di carburanti alternativi potrebbe portare a una situazione in cui, nel 2050, circa una nave su cinque sarà ancora alimentata da combustibili fossili.
L’Unione europea ha già avanzato le proprie proposte e gli obiettivi per un futuro sempre più verde. Il pacchetto “Fit for 55”, con la FuelEU Maritime regulation, stabilisce che le navi di stazza lorda superiore a 5.000 tonnellate dovranno ridurre l’intensità emissiva del 2% entro il 2025, con incrementi annuali fino a raggiungere l’80% entro il 2050. Dal 2030, inoltre, nei principali porti europei le navi passeggeri e portacontainer dovranno utilizzare l’energia elettrica di terra durante le soste, una pratica nota come “cold ironing”.
Anche l’Italia sta muovendo i primi passi verso la decarbonizzazione del settore marittimo, sostenuta soprattutto dai fondi comunitari del Pnrr. Un investimento in tal senso è il progetto Soffhice, finalizzato a studiare un innovativo sistema di ibridazione con motore a combustione interna alimentato a gas naturale per applicazioni marittime. Si lavora quindi all’integrazione di sistemi a celle a combustibile ad ossido solido (Sofc) con motori a combustione interna (Ice) per traghetti che coprono brevi distanze, come quelli operanti nei laghi o nelle isole minori italiane. Questo approccio mira a massimizzare l’efficienza energetica e a ridurre le emissioni durante la navigazione e le operazioni in porto.
Soluzioni sostenibili per il settore marittimo
Un’altra iniziativa importante è la partnership tra Eni, Fincantieri e Rina, finalizzata allo sviluppo di soluzioni sostenibili per il settore marittimo. Questa collaborazione si concentra sull’analisi delle alternative più sostenibili, come l’uso di combustibili alternativi, e sullo sviluppo di nuove infrastrutture logistiche per supportare la transizione energetica del settore.
Il gas naturale liquefatto (Gnl) è attualmente considerato una soluzione transitoria per ridurre le emissioni del settore marittimo. In Italia sono in corso investimenti significativi per l’adeguamento delle infrastrutture di bunkeraggio e la produzione di bioGnl, un carburante derivato da fonti rinnovabili. Attualmente, oltre 20 navi propulse a Gnl operano nel Mediterraneo, con progetti di espansione previsti anche grazie ai fondi del Pnrr.
Nonostante i progressi, la decarbonizzazione del trasporto marittimo affronta diverse sfide. La disponibilità limitata di carburanti alternativi, l’alto costo delle tecnologie emergenti e la necessità di adeguare le infrastrutture portuali rappresentano ostacoli significativi. Inoltre, la lentezza nell’adozione di politiche più ambiziose potrebbe compromettere gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati a livello internazionale.
Tuttavia, l’innovazione tecnologica e la collaborazione tra istituzioni, industrie e comunità scientifica offrono opportunità concrete per affrontare queste sfide. Il commercio è destinato a crescere e il mare continua ad essere la via di scambio ideale. È dunque un obiettivo centrale quello di trovare il giusto equilibrio per promuovere un sistema efficiente anche dal punto di vista ambientale.
La decarbonizzazione del trasporto marittimo è una sfida complessa
La decarbonizzazione del trasporto marittimo è una sfida complessa ma necessaria per raggiungere gli obiettivi climatici globali. In Italia, le iniziative in corso dimostrano un impegno concreto verso un futuro più sostenibile per il settore. Tuttavia, è fondamentale accelerare l’adozione di tecnologie verdi, investire in infrastrutture adeguate e promuovere politiche più ambiziose per garantire una transizione efficace e tempestiva.
Alex Lembo
IIS “Benedetto Radice” Bronte