Decarbonizzazione del trasporto marittimo una rotta obbligata per il futuro del settore - QdS

Decarbonizzazione del trasporto marittimo una rotta obbligata per il futuro del settore

Decarbonizzazione del trasporto marittimo una rotta obbligata per il futuro del settore

sabato 17 Maggio 2025

Nonostante le sfide tecnologiche e infrastrutturali, l’Italia e l’Europa puntano a ridurre drasticamente le emissioni delle navi entro il 2050, tra innovazione, regolamentazione e fondi del Pnrr

Il cambiamento climatico ha posto un nuovo e indifferibile obiettivo: quello di ridurre le emissioni climalteranti. Tra le varie categorie, il trasporto marittimo risulta essere responsabile di circa il 3% delle emissioni globali di CO₂ equivalente. Sebbene le navi siano tra i mezzi di trasporto più efficienti in termini di consumo energetico per tonnellata-chilometro, il settore marittimo dipende prevalentemente dai combustibili tradizionali che costituiscono il 93% del consumo complessivo.

Fissati obiettivi ambiziosi per la decarbonizzazione del trasporto marittimo

Il trasporto marittimo, che rappresenta l’80-90 per cento del commercio mondiale di merci in termini di volume, è un settore strategico. Complice la globalizzazione, si prevede che gli scambi commerciali aumenteranno e se non si interverrà anche le emissioni climalteranti cresceranno. A livello internazionale, l’Organizzazione marittima internazionale (Imo) ha fissato obiettivi ambiziosi per la decarbonizzazione del settore. In particolare, l’Imo mira a raggiungere l’obiettivo di neutralità climatica entro il 2050. Tuttavia, secondo uno studio di Transport & Environment, la lentezza nell’adozione di carburanti alternativi potrebbe portare a una situazione in cui, nel 2050, circa una nave su cinque sarà ancora alimentata da combustibili fossili.

L’Unione europea ha già avanzato le proprie proposte e gli obiettivi per un futuro sempre più verde. Il pacchetto “Fit for 55”, con la FuelEU Maritime regulation, stabilisce che le navi di stazza lorda superiore a 5.000 tonnellate dovranno ridurre l’intensità emissiva del 2% entro il 2025, con incrementi annuali fino a raggiungere l’80% entro il 2050. Dal 2030, inoltre, nei principali porti europei le navi passeggeri e portacontainer dovranno utilizzare l’energia elettrica di terra durante le soste, una pratica nota come “cold ironing”.

Anche l’Italia sta muovendo i primi passi verso la decarbonizzazione del settore marittimo, sostenuta soprattutto dai fondi comunitari del Pnrr. Un investimento in tal senso è il progetto Soffhice, finalizzato a studiare un innovativo sistema di ibridazione con motore a combustione interna alimentato a gas naturale per applicazioni marittime. Si lavora quindi all’integrazione di sistemi a celle a combustibile ad ossido solido (Sofc) con motori a combustione interna (Ice) per traghetti che coprono brevi distanze, come quelli operanti nei laghi o nelle isole minori italiane. Questo approccio mira a massimizzare l’efficienza energetica e a ridurre le emissioni durante la navigazione e le operazioni in porto.

Soluzioni sostenibili per il settore marittimo

Un’altra iniziativa importante è la partnership tra Eni, Fincantieri e Rina, finalizzata allo sviluppo di soluzioni sostenibili per il settore marittimo. Questa collaborazione si concentra sull’analisi delle alternative più sostenibili, come l’uso di combustibili alternativi, e sullo sviluppo di nuove infrastrutture logistiche per supportare la transizione energetica del settore.

Il gas naturale liquefatto (Gnl) è attualmente considerato una soluzione transitoria per ridurre le emissioni del settore marittimo. In Italia sono in corso investimenti significativi per l’adeguamento delle infrastrutture di bunkeraggio e la produzione di bioGnl, un carburante derivato da fonti rinnovabili. Attualmente, oltre 20 navi propulse a Gnl operano nel Mediterraneo, con progetti di espansione previsti anche grazie ai fondi del Pnrr.

Nonostante i progressi, la decarbonizzazione del trasporto marittimo affronta diverse sfide. La disponibilità limitata di carburanti alternativi, l’alto costo delle tecnologie emergenti e la necessità di adeguare le infrastrutture portuali rappresentano ostacoli significativi. Inoltre, la lentezza nell’adozione di politiche più ambiziose potrebbe compromettere gli obiettivi di riduzione delle emissioni fissati a livello internazionale.

Tuttavia, l’innovazione tecnologica e la collaborazione tra istituzioni, industrie e comunità scientifica offrono opportunità concrete per affrontare queste sfide. Il commercio è destinato a crescere e il mare continua ad essere la via di scambio ideale. È dunque un obiettivo centrale quello di trovare il giusto equilibrio per promuovere un sistema efficiente anche dal punto di vista ambientale.

La decarbonizzazione del trasporto marittimo è una sfida complessa

La decarbonizzazione del trasporto marittimo è una sfida complessa ma necessaria per raggiungere gli obiettivi climatici globali. In Italia, le iniziative in corso dimostrano un impegno concreto verso un futuro più sostenibile per il settore. Tuttavia, è fondamentale accelerare l’adozione di tecnologie verdi, investire in infrastrutture adeguate e promuovere politiche più ambiziose per garantire una transizione efficace e tempestiva.

Alex Lembo
IIS “Benedetto Radice” Bronte

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