Vale 14 miliardi di euro il Dl Aiuti approvato dal cdm per aiutare famiglie e imprese, con la tassa sugli extraprofitti delle aziende energetiche che sale dal 10 al 25% per finanziare un bonus da 200 euro per lavoratori e dipendenti con redditi fino a 35.000 euro. Un sostegno a 28 milioni di italiani, messi in difficoltà dalla corsa dei prezzi al consumo. Il taglio delle accise sui carburanti viene prorogato fino all’8 luglio e gli interventi contro il caro-bollette a tutela di 5,2 milioni di famiglie vengono estesi fino al terzo trimestre.
“C’è un clima di grande incertezza, ma il Governo è determinato e fa il possibile per dare un senso di vicinanza agli italiani. Il decreto legge aiuti difende il potere di acquisto delle famiglie, soprattutto le più deboli”, dice il presidente del Consiglio, Mario Draghi, in conferenza stampa. L’impegno del governo, sottolinea il premier, è “intenso, determinato e deciso” e l’esecutivo, assicura, è pronto a intervenire ancora se la congiuntura dovesse peggiorare. “Le decisioni di oggi rappresentano bene questa determinazione del governo. In qualche modo, è il senso del governo stesso”, rileva.
Il pacchetto, spiega il ministro dell’Economia, Daniele Franco, prevede una prima parte da 8 miliardi di euro che sarà finanziata attraverso i margini previsti dal Def, con la differenza tra indebitamento netto tendenziale e obiettivo, e la rimodulazione del Fondo per la coesione e lo sviluppo.
Questi soldi serviranno per intervenire sull’energia, sui carburanti, sul rincaro dei prezzi per le opere pubbliche, oltre a coprire misure a favore di una serie di enti pubblici, per i profughi e per le imprese più colpite dalle conseguenze dalla guerra. Altri 6 miliardi di euro verranno utilizzati invece per coprire il bonus da 200 euro, che, sostiene il responsabile del Mef, sarà pagato “non appena tecnicamente possibile”, presumibilmente tra giugno e luglio. E i soldi che i datori di lavoro metteranno negli stipendi saranno rimborsati “al primo pagamento fiscale”, promette Draghi.
Ecco quali sono, nel dettaglio, le misure del provvedimento.
Bonus sociale energia elettrica e gas: la misura, già adottata per il secondo trimestre 2022, è estesa al terzo trimestre 2022 e sarà attuata dall’ARERA. E in particolare, riguarda:
Per far fronte all’eccezionale incremento del costo del carburante, è riconosciuto un credito d’imposta nella misura del 28% delle spese sostenute nel primo trimestre 2022 per l’acquisto del gasolio da parte degli autotrasportatori utilizzato in veicoli di peso superiore a 7,5 tonnellate, di categoria euro 5 o superiore.
Arriva l’attesa semplificazione dei procedimenti di autorizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, e ci sarà una deroga di almeno sei mesi per massimizzare l’utilizzo delle centrali a carbone, senza rinunciare al percorso di decarbonizzazione, una volta venuta meno l’emergenza. Vengono introdotte misure per potenziare la produzione di energia rinnovabile per il settore agricolo.
Tra quelle più rilevanti, c’è l’estensione fino al 31 dicembre delle garanzie sui prestiti bancari alle Pmi e alle imprese maggiori attraverso la Sace. Il bonus sociale per le bollette di energia elettrica e gas diventa parzialmente ‘retroattivo’, con la possibilità di compensare quelle già pagate con quelle future.
Previsto un fondo per un supporto a studenti e lavoratori sui trasporto pubblici che consente uno sconto sugli abbonamenti. E’ stato incrementato il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione (il cosiddetto “Fondo affitti”).
Gli interventi ammissibili riguardano: la detrazione del 110% spetta anche, in relazione agli interventi su unità immobiliari effettuati da persone fisiche (edifici unifamiliari), per le spese sostenute entro il 31 dicembre 2022, a condizione che alla data del 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo.
Alle aziende in crisi a causa del conflitto ucraino-russo saranno destinati duecento milioni di euro per il 2022. Verrà istituito un Fondo presso il ministero dello sviluppo economico che punta a fare fronte, mediante erogazione di contributi a fondi perduto, alle ripercussioni economiche negative per le imprese nazionali derivanti dalla crisi internazionale in Ucraina.