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Dl aiuti 2022, le misure: bonus bollette, superbonus, tagli accise benzina

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Dl aiuti 2022, le misure: bonus bollette, superbonus, tagli accise benzina

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lunedì 02 Maggio 2022

Arriva un decreto da 14 miliardi di euro, più del doppio di quanto preventivato fino alla vigilia, con misure molto ampie

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legge aiuti per famiglie ed imprese. Lo si apprende da alcuni ministri al termine della riunione. I ministri del Movimento 5 Stelle non hanno partecipato al voto per protesta contro la norma per un inceneritore dei rifiuti romani.

Dl aiuti, cos’è

Arriva un decreto da 14 miliardi di euro, più del doppio di quanto preventivato fino alla vigilia, con misure molto ampie che spaziano dalla proroga del taglio delle accise sui carburanti all’allungamento dei termini per accedere al Superbonus per le villette, dagli aiuti alle imprese più colpite dalla guerra in Ucraina a misure per adeguare i costi degli appalti pubblici, per fronte agli aumenti eccezionali dei materiali.

Dl aiuti, tutte le misure

Tutto questo anche grazie all’aumento delle tasse sugli extraprofitti realizzati dalle grandi aziende energetiche. Il nuovo maxi-intervento di aiuti del Governo lascia la maggioranza soddisfatta quasi su tutto: resta infatti forte il pressing del Pd – e dei sindacati – per un taglio del cuneo fiscale che, a Cdm ancora in corso, si va delineando come un contributo una tantum per lavoratori e pensionati con redditi medio-bassi per contrastare i rincari generalizzati legati all’inflazione.

Al termine dell’incontro con i sindacati, convocati a Palazzo Chigi la mattina dopo la festa dei lavoratori, il primo provvedimento a cui il Governo dà via libera è il rinnovo del taglio di 30 centesimi delle accise sui carburanti, che durerà fino all’8 luglio e che si estende anche al metano. I sindacati, così come la maggioranza, si erano detti soddisfatti della misura ma chiedevano un intervento più corposo dei 7 miliardi che il premier aveva preventivato in mattinata.

Soprattutto per dare una mano ai salari dei lavoratori. Dopo la cabina di regia la dote del decreto è raddoppiata a 14 miliardi, con 6,5 miliardi – secondo le prime indiscrezioni – destinati proprio ad aiutare lavoratori e pensionati a contrastare l’inflazione. Le nuove risorse sono state reperite grazie all’estensione della tassa sugli extraprofitti delle grandi aziende energetiche, che
pagheranno quindi parte del nuovo giro di aiuti messo in campo dal Governo.

Dl aiuti, misure per le famiglie

Per le famiglie diventa ad esempio retroattivo il bonus sociale per le bollette: eventuali pagamenti di somme eccedenti sarà automaticamente compensato in bolletta una volta presentato l’Isee. Arrivano poi aiuti per gli affitti (100 milioni di euro al Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni
in locazione) e anche per i trasporti pubblici.

Per le imprese invece ci sarà un’estensione del credito di imposta per le energivore, ed arriva anche un fondo da circa 200 milioni di euro che erogherà aiuti a fondo perduto alle aziende con forti interscambi con le aree coinvolte nella guerra (Russia, Ucraina e Bielorussia).

Avranno invece una ‘corsia rapida, grazie a una serie di semplificazioni, quelle che effettueranno investimenti oltre i 50 milioni di euro in produzioni strategiche. Il Governo interviene anche per far fronte alle difficoltà delle imprese che hanno preso appalti pubblici e che si trovano ad affrontare gli aumenti eccezionali dei prezzi dei materiali da costruzione, dei carburanti e dei prodotti energetici.

Dl aiuti, sostegno alle Regioni

Le Regioni entro il 31 luglio devono procedere ad un aggiornamento durante l’anno dei prezzari, e i maggiori importi che derivano dall’applicazione dei nuovi prezzari sono riconosciuti dalla stazione appaltante nella misura del 90%. Inoltre, a sostegno degli obiettivi del Pnrr arriva un fondo da 600 milioni di euro per le grandi città. Sul fronte energia arriva poi l’attesa semplificazione dei procedimenti di autorizzazione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, e ci sarà una deroga di almeno sei mesi per
massimizzare l’utilizzo delle centrali a carbone, senza rinunciare al percorso di decarbonizzazione, una volta venuta meno l’emergenza.

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