Litorale Macconi-Scoglitti, ispezione del ministero Ambiente - QdS

Litorale Macconi-Scoglitti, ispezione del ministero Ambiente

Raffaella Pessina

Litorale Macconi-Scoglitti, ispezione del ministero Ambiente

martedì 01 Settembre 2020

Per la grave situazione di degrado dell'area iblea. Stefania Campo (M5s): “Si accedono i riflettori di Roma mentre il presidente Musumeci dorme”. Gli abusi demaniali perpetrati fino alla spiaggia di Bulala a Gela (Cl)

PALERMO – Gli abusi sul litorale Macconi-Scoglitti (Rg) sono sotto la lente di ingrandimento del Ministero dell’ambiente. A seguito delle denunce portate avanti dalla deputata regionale del M5s, Stefania Campo, il ministero aveva annunciato nello scorso mese di marzo che avrebbe avviato un’ampia operazione di verifica delle condizioni ambientali dell’area.

In questi giorni è partita una ispezione delle forze della Capitaneria di Porto di Pozzallo che ha interessato la perimetrazione della fascia demaniale marittima fra l’area della spiaggia di Bubala, del Sin di Gela, passando per il litorale dei Macconi, fino all’abitato iniziale della frazione balneare di Scoglitti.

“Dal sopralluogo – afferma Campo – è emerso che moltissime proprietà, ad oggi, confinano con la costa e le spiagge. Pertanto sarà necessario accertare le singole responsabilità dei proprietari stessi in maniera capillare e, al contempo, comprendere le implicazioni oggettive del fenomeno erosivo in quest’area così particolarmente estesa”.

Campo stigmatizza il comportamento del governo regionale che non ha risposto alle richieste di informazioni in merito all’area oggetto degli abusi. “Da anni ormai – dice la deputata – denunciamo gli abusi ambientali perpetrati sul litorale che va da Scoglitti fino alla spiaggia di Bulala a Gela. Dopo i numerosissimi atti parlamentari presentati a questo governo regionale, mai presi in seria considerazione, abbiamo chiesto l’intervento del ministero dell’Ambiente affinché, su questa intollerabile emergenza, si accendessero i riflettori del governo nazionale. Ad oggi non sappiamo nemmeno se il presidente Musumeci si sia degnato di rispondere al ministro Sergio Costa in merito alla nota ministeriale del 26 marzo scorso”.

Sulla necessità di una ridefinizione, a carattere regionale, della linea demaniale, il Movimento 5 Stelle, prima firmataria la Campo stessa, aveva già presentato una mozione all’Ars a maggio del 2019. L’obiettivo del documento è quello di stabilire chiaramente la competenza della ricognizione organica delle fasce costiere regionali, che nel resto d’Italia avviene da parte dello Stato in base alla legge 125/2015, mentre in Sicilia, secondo il M5s le attribuzioni relative ai beni del demanio marittimo sono esercitate dall’amministrazione regionale stessa.“Ci chiediamo – conclude Campo – se mantenere, per decenni, l’attuale deregulation non sia stata una specifica volontà dell’attuale governo e di quelli precedenti, permettendo così a tanti privati di estendere la loro proprietà proprio sul demanio.

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