Scorie radioattive in Sicilia, la mozione di Ciminnisi: "Siti non idonei"

Depositi di scorie radioattive in Sicilia, la mozione di Ciminnisi: “Siti non idonei”

Depositi di scorie radioattive in Sicilia, la mozione di Ciminnisi: “Siti non idonei”

Mauro Seminara  |
martedì 14 Maggio 2024

Arrivata l'approvazione della maggioranza

C’è un fiammifero che gira l’Italia, e alla fine toccherà a qualche regione bruciarsi le dita. Si tratta del deposito nazionale dei rifiuti radioattivi. La Sicilia è presente nell’elenco elaborato da Sogin con le aree potenzialmente idonee con due siti, entrambi in provincia di Trapani. Recentemente, dopo la pubblicazione dell’elenco il 13 dicembre dello scorso anno, i sindaci della provincia di Trapani hanno aderito ad una delle manifestazioni tenutesi sul territorio trapanese contro l’ipotesi di realizzare il deposito in una delle due aree indicate da Sogei: una nel comune di Trapani e l’altra nel comune di Calatafimi-Segesta.

Depositi scorie radioattive in Sicilia: dubbi su Calatafimi

L’area potenzialmente idonea nel comune di Calatafimi-Segesta si trova a circa un paio di chilometri dal parco archeologico. Ma la presa di posizione del territorio contro tale ipotesi di utilizzo della provincia di Trapani, per l’una o l’altra area, non è legata alla sola immagine o soggezione che tale deposito può costituire. Calatafimi è zona sismica, classificata come “zona sismica 2”, e dista pochissimo dalla zona sismica di livello superiore che è la valle del Belice.

Trapani ospita un aeroporto militare, Birgi, base Nato che non rassicura il territorio in un periodo in cui la guerra è notizia quotidiana anche in Italia mentre tra Sigonella e Birgi la Sicilia torna punto strategico per le attività militari nel Mediterraneo. Infine la provincia è zona di acque termali, da quelle segestane a quelle di Acqua Pia, quindi una zona di interesse geotermico.

Depositi scorie radioattive in Sicilia, deputati di Fratelli d’Italia contrari alle mozioni

Sulle 51 aree potenzialmente idonee, secondo la mozione presentata all’Ars dal Movimento 5 Stelle prima e da Sud chiama Nord qualche mese dopo, calendarizzato per il pomeriggio di oggi, la Sicilia non può e non deve essere presente. Le mozioni, dei pentastellati e del gruppo di Cateno De Luca con primo firmatario Giuseppe Lombardo, votate separatamente ed approvate a maggioranza, hanno voluto impegnare il governo della Regione Siciliana ad “attivarsi per la denuclearizzazione dell’intero territorio della Regione Siciliana e per l’assoluto divieto allo stoccaggio ed al transito di scorie nucleari”.

Per la Sicilia, sia secondo la mozione a prima firma Ciminnisi (M5s) che per quella a prima firma Lombardo (Sud chiama Nord), il governo regionale deve dichiarare l’indisponibilità del territorio. Contrari alle mozioni solo i deputati di Fratelli d’Italia.

Ciminnisi: “Escludere i siti attualmente individuati”

Intercettata dal QdS la deputata regionale Cristina Ciminnisi ha parlato della mozione presentata all’Ars: “L’obiettivo è quello di impegnare il governo, esattamente come fece precedentemente il governo Musumeci, ad attivarsi per fare escludere i siti attualmente individuati come aree idonee, quindi di Trapani- Fulgatore e di Calatafimi-Segesta, dalla carta nazionale dei siti idonei per il semplice fatto che questi erroneamente vengono qualificati come idonei per una serie di ragioni: rilevanza sismica, vicinanza dell’aeroporto militare Nato, vicinanza al centro abitato, zona geotermica, vocazione agricola e vocazione turistica del territorio. L’obiettivo è quindi di impegnare il governo a dire chiaramente anche qual è la visione di sviluppo che ha del territorio di Trapani. Perché la questione è comprendere se il governo intende rimanere inerte rispetto all’ennesimo sacrificio chiesto alla Sicilia”.

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