Saranno la bolognese Ciab e la catanese Cie le imprese che si occuperanno dell’ammodernamento del depuratore di Gioiosa Marea, in provincia di Messina. La gara è stata aggiudicata nei giorni scorsi negli uffici palermitani del Commissario unico straordinario per la depurazione e interessano da vicino anche il territorio di Piraino, piccolo centro della costa tirrenica.
L’appalto, che valeva a base d’asta oltre 6,2 milioni, è stato assegnato a fronte di un ribasso del 20,25 per cento, che ha messo – insieme alle migliorie tecniche presentate – il consorzio proponente nelle condizioni di vincere la concorrenza degli altri quindici partecipanti.
Chi ha vinto
L’offerta ritenuta economicamente più vantaggiosa è stata quella presentata dal consorzio Integra, cooperativa che ha sede a Bologna. In fase di gara Integra ha indicato come ditte esecutrici la Ciab e Cipae, quest’ultimo consorzio di Enna che, a propria volta, ha scelto di incaricare l’impresa Costruzioni Innovatine Etnee (Cie). Quest’ultima è amministrata attualmente dall’imprenditrice Ornella Platania.
Il punteggio complessivo assegnato dalla commissione di gara all’offerta di Integra è stato di 92,75 punti, di cui 74,70 ricavati dalla valutazione delle proposte di miglioramenti tecnici a quanto previsto nel progetto (il massimo punteggio ottenibile era 80) e il resto dal ribasso. Per quanto riguarda quest’ultimo, quello di Integra – pari come detto al 20,25 per cento – è stato il più elevato tra i 16 partecipanti.
Il progetto
A Ciab e Cie spetterà far sì che il depuratore attualmente esistente a Gioiosa Marea sia adeguato alle esigenze del territorio. L’obiettivo da progetto è quello di renderlo capace di gestire i reflui prodotti da 14mila abitanti, ma sono previsti anche interventi sugli di sollevamento denominati Casine e Calanovella. Il primo si trova nel territorio di Gioiosa Marea, il secondo a Piraino.
“L’impianto di trattamento sito in località Zappardino nel Comune di Gioiosa Marea – si legge nella relazione generale del progetto – riceve i reflui del versante ovest del comune di Gioiosa Marea e del versante est del comune di Piraino ed è servito da una fognatura parzialmente mista. Lo schema di processo attuale comprende un pretrattamento, una vasca Imhoff (attualmente dotata di un sistema di aerazione meccanica), disinfezione in linea, disidratazione meccanica dei fanghi con scarico nel mar Tirreno tramite condotta sottomarina. A causa dello stato di vetustà ed inadeguatezza di infrastrutture ed apparecchiature elettromeccaniche oltreché del sottodimensionamento rispetto all’effettivo carico in ingresso – viene sottolineato – non sono rispettati i limiti del refluo in uscita”. Nella fase di progettazione è stata esclusa la necessità di sostituire la tubazione che dall’impianto di sollevamento di località Casine consente ai reflui di confluire nel punto di sollevamento che si trova vicino alla foce del torrente Zappardino. “In seguito a numerosi sopralluoghi congiunti con il Rup e i tecnici comunali e in seguito alle attività di video-ispezione – viene spiegato nella relazione – è emerso che il sistema è attualmente funzionale a meno di una criticità relativa a tempi di residenza dei liquami troppo lunghi all’interno del manufatto di sollevamento, che genera emissioni di odori molesti. Pertanto in accordo con il Rup si è deciso di non intervenire sulle condotte esistenti ma – si legge – di sostituire i quadri elettrici delle pompe esistenti per ottimizzare la gestione delle stesse e ridurre i tempi di residenza dei liquami”.
Esclusa in fase di progettazione anche la possibilità di realizzare due attraversamenti in “sub-alveo” del torrente Zappardino, tramite l’utilizzo di due sifoni.
La questione distanza
Un tema affrontato all’interno del progetto è quello riguardante la distanza che separa il depuratore dalle case circostanti. Nella relazione si ricorda che “l’art. 46 della legge regionale 27 del 15/05/1986 prescrive un vincolo assoluto di inedificabilità di cento metri”, aggiungendo però che la normativa consente di derogare a tale misura sia per imporre fasce di rispetto maggiori che minori.
Nel caso di Gioiosa Marea, servirà ridurre la distanza minima accettabile: “L’area individuata in progetto per l’ampliamento del depuratore esistente non ricade nei centro metri da edifici. Si sottolinea però – viene specificato – che l’area dell’impianto esistente, che sarà riutilizzata, risulta a una distanza inferiore i cento metri da alcuni edifici. Sarà pertanto necessario richiedere all’ente competente, apposita deroga”.
(foto di repertorio)

