Il nuovo depuratore dovrebbe essere in grado di servire più di 50mila persone. Ecco cosa verrà realizzato e le imprese coinvolte.
Più di cinquantamila persone. È la stima della popolazione che sarà servita nel Messinese dal depuratore che sorgerà in località Tono, nella parte settentrionale del capoluogo peloritano. La gara – gestita dal Commissario unico per la depurazione – è arrivata a conclusione con la definizione del gruppo di imprese che si occuperanno della realizzazione di un’opera tanto attesa e per cui sono stati investiti quasi 80 milioni di euro.
Si tratta di un progetto che punta a far compiere un passo in avanti verso l’adeguamento delle infrastrutture necessarie per lo smaltimento dei reflui, tema che in Sicilia – come dimostrato da un recente studio dell’Istat e dalla relazione della sezione di controllo della Corte dei Conti sul raggiungimento degli obiettivi di Agenda 2030 – continua a rappresentare un anello debole.
Depuratore di Tono, la gara: ecco cosa verrà realizzato
Al centro della gara d’appalto c’era la costruzione di un nuovo depuratore e la posa di una condotta di scarico sottomarina a Tono. L’opera servirà a trattare i reflui di zone sia collinari che costiere. Tra i villaggi interessati ci sono Castanea, Macello, Massa San Giorgio, Massa Santa Lucia, Spartà, Ganzirri-Torre Faro e l’area costiera che si estende da Mortelle a Casa Bianca fino ad Acqualadroni. Si tratta di zone che si affacciano in parte sulla fascia tirrenica e in parte su quella ionica.
La promessa è quella di adeguare il sistema fognario della zona settentrionale di Messina, tenendo conto anche dell’aspetto paesaggistico, in modo da ridurre l’impatto visivo.
Com’è andata la gara
La procedura del valore a base d’asta di circa 66 milioni di euro è andata a un raggruppamento temporaneo di imprese guidato dal consorzio Energos, sede legale in Piemonte, ma il cui consiglio d’amministrazione è a totale trazione campana, con la presidenza affidata al 48enne imprenditore Andrea La Pastina. Ad aderire al raggruppamento sono state le società Sia Acque, Gruppo Euroservizi, Gemis, Consorzio stabile Italia, Comer, Sicil Tecno Plus e Megas.
La loro offerta ha avuto la meglio sulle altre nove ricevute dagli uffici della struttura commissariale alla cui guida dal 2023 c’è Fabio Fatuzzo, l’ex presidente della Sidra scelto da Giorgia Meloni per portare avanti le procedure necessarie a superare le criticità che in più regioni d’Italia hanno portato all’attivazione da parte dell’Ue di infrazioni comunitarie.
La commissione ha valutato le proposte formulate dai partecipanti sia dal punto di vista economico che da quello dell’offerta tecnica. Una modalità di valutazione che è quasi scontata in occasione di progetti complessi e onerosi, come quello riguardante la realizzazione di un’opera come un depuratore. L’ultimo verbale risale a ieri. La proposta presentata da Energos, in qualità di capogruppo, ha ottenuto 94,92 punti sui cento previsti, circa dieci in più rispetto alla seconda in graduatoria, e ha tenuto conto del ribasso economico del 25%.
Le imprese siciliane
Del raggruppamento vincente fanno parte imprese campane e siciliane. Tra queste ultime c’è la Euroservizi, cooperativa di Acireale nella cui compagine figura anche l’ex consigliere provinciale e attuale esponente di Fratelli d’Italia Gianluca Cannavò.
Nella stessa zona – tra Acireale e Santa Venerina – c’è il centro operativo del Consorzio stabile Italia e dell’impresa Comer. Entrambe fanno capo alla famiglia Ferlito, il cui capostipite Salvatore – in passato presidente di Ance – nel 2023 è stato indagato per bancarotta fraudolenta, mentre precedentemente il suo nome è comparso nell’indagine della guardia di finanza sui presunti Durc falsi emessi dalla Cassa edile di Catania e su cui attualmente è in corso il processo di primo grado.
Il gruppo delle siciliane è completato da Sicil Tecno Plus, che ha tra i soci l’ex candidato sindaco di Maletto Antonio Mazzeo – la cui campagna elettorale nel 2023 fu chiusa da Matteo Salvini – e la Megas di Bronte, di proprietà del 35enne malettese Mario Belfiore e in passato amministrata dallo stesso Mazzeo.
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Immagine di repertorio