Parla Fabio Fatuzzo, commissario straordinario unico a cui il Governo ha ampliato le competenze in materia idrica. “Già avviata un’interlocuzione con le imprese della zona industriale di Catania alle quali destineremo l’acqua depurata”
CATANIA – Il commissario unico per la depurazione Fabio Fatuzzo, alcune settimane fa ha avuto ampliate dal governo le competenze e da oggi, oltre alla depurazione, si occuperà anche del riuso delle acque reflue per utilizzarle ai fini industriali e nell’agricoltura. Questo permetterà a Fatuzzo di avere maggiore forza contrattuale e competenze nel gestire l’acqua potabile in aree in cui la siccità è ancora molto marcata. Ma in cosa consisterà concretamente il ruolo del commissario? Lo abbiamo chiesto al diretto interessato.
Commissario Fatuzzo la sua nomina dal punto di vista tecnico pratico in cosa consisterà?
“Avrò la possibilità di gestire l’acqua reflua che attualmente va smaltita nei fiumi e poi in mare senza essere utilizzata, per farla diventare una risorsa che permetterà di sprecare meno acqua destinata per usi idropotabili. È chiaro che se oggi, in questa situazione di grave emergenza idrica, continuiamo a rifornire di acqua potabile l’industria e l’agricoltura non avremo mai una quantità di acqua potabile tale da poter soddisfare le esigenze della popolazione”.
Ma dal punto di vista concreto come si applicherà questo recupero delle acque reflue?
“Prendiamo ad esempio l’area industriale di Catania. Attualmente abbiamo avviato una interlocuzione con i vertici delle imprese affinché si realizzino delle vasche di raccolta destinate alle industrie che incidono sul nostro territorio, alle quali noi destineremo queste acque reflue che potranno essere utilizzate per le lavorazioni industriali al termine di un ciclo di depurazione a livello terziario o quaternario”.
Mi scusi, in termini tecnici, cosa significa depurazione a livello terziario o quaternario?
“Le acque depurate sono classificate in quattro step: A, B, C e D. Dove A comprende la classifica dell’acqua reflua depurata che può essere utilizzata in agricoltura per le colture di ortaggi che crescono sotto terra, come patate, ravanelli, cipolle… Col Livello B viene classificata l’acqua che può essere utilizzata per le colture di basso fusto, come la vite, i pomodori, i piselli…. Il livello C per gli alberi di alto fusto, come quelli da frutto e infine il livello D che riguarda le culture industriali e l’industria”.
Il progetto di utilizzo di queste acque non potabili quando partirà nella zona di Catania?
“Noi siamo già pronti a dare l’acqua a Livello C alle industrie e ogni azienda si creerà una propria condotta per prelevare dalla vasca di raccolta. Noi applicheremo loro una tariffa a scomputo per ammortizzare in otto anni la vasca di accumulo”.
Lei al momento continua ad avere oltre la qualifica di commissario governativo anche quella di presidente della Sidra, una delle società idriche della provincia etnea.
“Io da tanto tempo ho comunicato al Comune di Catania che intendo essere sostituito, perché la Sidra deve collaborare col commissario. Quindi io presidente collaboro con il commissario che sono sempre io… Non dipende da me prendere questa decisione, ma dal sindaco, perché il Comune è il socio unico di Sidra”.
Commissario una decina di giorni fa la città si è allagata per l’ennesimo violento temporale. Una storia annunciata che si ripete a ogni evento violento… Ma possibile che nessuno sia ancora riuscito a risolvere o quantomeno ridurre questo grave problema?
“Abbiamo un progetto per rendere efficiente il nuovo allacciante, ma dobbiamo anche sondare e affrontare il problema del Canale di gronda che ancora manca di alcune condotte chiamate in gergo tecnico ‘pettini’, i canali che devono raccogliere l’acqua che arriva in città dai paesi dell’hinterland. Un capitolo a parte riguarda un piano di accumulo di questa acqua e su questo punto mi incontrerò presto col sindaco Enrico Trantino. Noi riteniamo che si debba principalmente monitorare e controllare il canale di gronda e chiudere la partita dagli allaccianti che ancora non sono stati realizzati”.
C’è una leggenda metropolitana che sostiene che quando venne abbattuto il ponte del Tondo Gioeni tutti i tombini dell’area sono stati asfaltati…
“Non mi risulta. Quello che i tecnici hanno invece appurato è che i tombini sono stati ostruiti dalla sabbia vulcanica che questa estate è caduta copiosa. Un capitolo a parte riguarda invece il canale di cintura che scorre proprio sotto la circonvallazione. Bisogna aggiungere che quando venne realizzato il nuovo Tondo Gioeni venne abbattuto un grande albero che c’era accanto al ponte, ma nessuno si rese conto che proprio le radici di questo albero avevano invaso quasi interamente un tratto del canale di cintura che oggi non riesce ad accogliere l’acqua piovana che arriva nella zona. Stiamo studiando come intervenire”.
Commissario, Catania in materia ambientale è risultata nella classifica di Legambiente e Sole 24 ore ultima in materia anche di consumo d’acqua e perdita nelle condotte…
“In fatto di acqua non siamo ultimi, ma tra le ultime città. Comunque la Sidra ha già deliberato in Cda lo stanziamento di due milioni di euro per verificare la situazione delle condotte e individuare quali sono le esigenze di manutenzione straordinaria”.
Le risulta in qualità di presidente Sidra che la recente alluvione sia almeno servita a rimpinguare un tantino le falde?
“È presto per dire quanta acqua andrà a finire nei pozzi dai quali attingiamo l’acqua per la città. Ci vorranno mesi per capire la loro consistenza. Comunque pensiamo che questa acqua sia quantomeno servita a interrompere l’abbassamento delle nostre falde. E questa è già una buona notizia dopo un anno di grande siccità”.