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Vivere con il diabete, dalla diagnosi alle sfide quotidiane

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Vivere con il diabete, dalla diagnosi alle sfide quotidiane

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domenica 14 Novembre 2021

In un’intervista per QdS.it, parlano la dottoressa Maria Antonella Ferraro, specializzata in diabetologia e e Sarah Marino, giovane che convive con il diabete di tipo 1

Sono più di quattro milioni gli italiani che convivono con il diabete ogni giorno. Ognuno di loro ha una storia personale e deve affrontare le sfide di una malattia che, per quanto spesso menzionata nei discorsi quotidiani, rimane un mistero per molti.

Vivere con il diabete non è semplice, ma è possibile se si
conoscono gli strumenti per affrontarlo con coscienza e attenzione.

Diabete: tipologie, cause, sintomi, prevenzione e cure

“Il diabete è una malattia grave, una malattia cronica, che
se viene presa sottogamba ti ‘taglia le gambe’. Il diabete, specie quello di
tipo 2, può però essere prevenuto attraverso uno stile di vita idoneo”, spiega
la dottoressa Maria Antonella Ferraro, responsabile scientifico
dell’associazione calabrese “Diabaino Vip-Vip dello Stretto”.

Il diabete può essere di due tipi:

  • Tipo 1: i soggetti che lo hanno sono insulino-dipendenti. La loro
    condizione è dovuta al fatto che le cellule beta, che producono insulina,
    vengono uccise dagli anticorpi che non le riconoscono.
  • Tipo 2: in questo caso, le cellule beta sono di solito “‘maltrattate’ dai
    farmaci e dalla cattiva educazione nutrizionale delle persone che ne soffrono”.

“Il diabete di tipo 2 in genere è il più grave, perché è il più
silente ed è quello che si fa riconoscere quando ci sono già delle
‘distruzioni’, quando la malattia diventa patologica”, spiega la dottoressa
Ferraro.

Per quanto riguarda la prevenzione, è necessario considerare i fattori
di rischio
: “Ce ne sono diversi: l’ipertensione, l’obesità, la mancanza di
attività motoria, il fumo, la familiarità e un numero alto di trigliceridi sono
tra questi. Se due o più fattori sono presenti, c’è rischio”.

Tra i sintomi ci sono fame improvvisa, sete continua,
diuresi e mal di testa, anche se – come specifica la dottoressa Ferraro – “i
sintomi sono tanti e variegati”. Inoltre, “Il diabete di tipo 1 (ma anche
quello di tipo 2) può avere un’insorgenza drammatica, con un tasso di zucchero
nel sangue di 600mg, un dimagrimento profuso e continuo, una perdita di massa
muscolare e mal di testa, intontimento e sintomi simili”.

Se il diabete di tipo 2 si può trattare con la giusta terapia
alimentare e l’esercizio fisico, per il diabete di tipo 1 l’insulina è
indispensabile: “L’insulina è vita e proprio quest’anno festeggiamo il 100esimo
anniversario
dalla scoperta dell’insulina”.

I rischi del diabete

Fare attenzione all’evoluzione della patologia è fondamentale,
perché un suo peggioramento può provocare danni all’intero corpo. “Il
grande problema del diabete è che si correla a tutte le malattie: questo
avviene perché lo zucchero passa attraverso tutte le cellule con il sangue e,
se c’è un’escursione glicemica elevata, può andare a danneggiarle”, spiega la
diabetologa Maria Antonella Ferraro.

Tra le patologie correlate al diabete ci sono: retinopatia
diabetica, cardiopatia, psoriasi, dermatite, disfunzione rettile, problemi alla
placenta, ulcera (in quel caso la conseguenza è il cosiddetto “piede diabetico”).
Inoltre, il diabete si può perfino mettere in relazione con malattie come il
Parkinson e l’Alzheimer.

Le false credenze sul diabete

La parola diabete è comune, ma la malattia in sé è meno conosciuta
di quanto si pensi. Lo dimostrano le numerose false credenze che ancora
risultano diffuse in Italia, soprattutto nell’entroterra. In particolare:

  • Nel 2021, esistono ancora persone che ritengono che il diabete
    sia infettivo. Niente di più errato.
  • Un’altra credenza errata è che il diabete si possa curare mangiando
    solo verdure e facendo sport.

“Mangiare solo verdure non è possibile. Una persona qualsiasi, con
o senza diabete, ha bisogno dei carboidrati e di tutti i nutrienti durante la
giornata”, spiega la dottoressa Ferraro, aggiungendo che “Non esiste una dieta,
esiste una terapia alimentare giusta. Non importano tanto le calorie ma
da dove derivano”.

Sulla questione si è espressa anche Sarah Marino, giovane
con diabete di tipo 1: “La poca conoscenza sul diabete e sui vari tipi di
diabete porta spesso le persone normoglicemiche a pensare che il diabete che
abbiamo, il tipo 1, comporti il non poter mangiare dolci, il che è errato. È
indispensabile seguire un’alimentazione corretta, ma come dovremmo fare tutti. Quindi
vi prego: non chiedeteci ‘Ma questo puoi mangiarlo?’, perché sì, se vogliamo
possiamo mangiare tutto”.

Sarah fa anche riferimento a questioni più annose e dannose per la
psiche delle persone con diabete, in particolare di tipo 1: “Molti bambini a
scuola
vengono emarginati e/o bullizzati. Alcuni genitori arrivano
addirittura a dire ai figli di stare lontani da questi bambini perché
potrebbero essere ‘contagiosi’. Il diabete (specificatamente il tipo 1) è una malattia
autoimmune
che colpisce l’individuo e non è assolutamente trasmissibile”.

Vivere con il diabete: impatto fisico ed emotivo

Nessuno può comprendere cosa significhi davvero avere il diabete
senza viverlo sulla propria pelle. Sarah Marino, che a febbraio 2022
“festeggerà” un dia-versario importante (ben 10 anni con il diabete), lo sa
bene. Per questo, la giovane dedica la sua vita alla sensibilizzazione sul tema
e a sfatare i falsi miti sul diabete, anche attraverso la sua attività come
socia e volontaria dell’Associazione Diabaino Vip-Vip dello Stretto ODV,
che opera sul territorio di Reggio Calabria e dello Stretto di Messina.

Il diabete è un compagno di viaggio importante per Sarah, che è
diventata donna con la consapevolezza di dover considerare la cura di sé come
un vero e proprio impiego: “Il diabete di tipo 1 (DT1) è un vero e proprio lavoro
full-time
: non ci sono pause, non c’è giorno e non c’è notte, non c’è
vacanza e non c’è evento speciale che ci separi da lui”, spiega.

Controllare la glicemia è molto più che preoccuparsi degli zuccheri
assunti con l’alimentazione. Qualsiasi piccola realtà che in genere causa al
massimo un momento di stress, per la persona con diabete può diventare un
grosso problema: “È importante capire che la glicemia è il frutto di diversi
fattori che vanno ben oltre l’assunzione di carboidrati. Banalmente, uno
spavento o un evento di stress o ansia incide in maniera negativa sulle
glicemie”, racconta Sarah.

La giovane aggiunge che il diabete comporta uno stravolgimento
delle abitudini quotidiane
: “Uno studio ha dimostrato che in media noi con
diabete dobbiamo prendere ben 180 decisioni – in maniera anche tempestiva e
calcolata – al giorno in più rispetto a una persona normoglicemica. Non dormire
la notte a causa di una ipoglicemia o una brutta iperglicemia rende difficile
lo svolgimento dell’intera giornata”.

Una
sfida quotidiana, quindi, che cambia la vita. “Per tutti è un mattone sulla
testa
. È necessario cambiare stile di vita e la persona con diabete, se non
correttamente informata e formata, è allo sbaraglio”, spiega la dottoressa
Ferraro, aggiungendo che “Bisogna imparare a creare una propria routine. Una
persona con diabete informata e con gli strumenti giusti è come uno sportivo
che impara a partecipare alla sua ‘Olimpiade’ personale”.

Conoscere, sapere, agire: un messaggio nella Giornata mondiale del
diabete

Per poter vivere serenamente, la persona con diabete deve “studiare”
molto. “Conoscere, Sapere, Agire”: è questo il motto dell’associazione
alla quale la dottoressa Ferraro e Sarah Marino dedicano il proprio tempo.

“Quando la persona sa quali sono le priorità nella gestione del
diabete – soprattutto in caso di escursioni glicemiche – può fare di tutto. Io
ai miei ragazzi ho fatto fare tutto quello che era ‘proibito’”, spiega la
dottoressa Ferraro. La diabetologa aggiunge anche che la formazione è
importante per tutti coloro che stanno a contatto con la persona con diabete.
Nessuno escluso. Esiste perfino una legge, la Legge 115/87 (link: https://www.trovanorme.salute.gov.it/norme/dettaglioAtto?id=21146), che prevede
una formazione specifica sul diabete per tutti (non solo le persone con
diabete, ma anche familiari, amici e colleghi, insegnanti e la società in
generale, bambini compresi).

“Se non si conosce il diabete, non si può agire in maniera corretta
in caso di necessità”. La conoscenza è vita e il sapere è libertà: è questo il
messaggio della dottoressa Ferraro. La mission di Diabaino Vip-Vip dello
Stretto, non a caso, è quella di trasformare il negativo in positivo, aiutando
la persona con diabete con il grande potere della conoscenza.

“Il diabete è come un mare perennemente in tempesta. La
persona con diabete – e non diabetico, perché al centro c’è la persona, non la
patologia – è il timoniere di una nave che attraversa questo mare in tempesta.
Se è ben preparato e informato può tentare di raggiungere ‘l’Isola che non c’è
più”, cioè le cellule beta”, afferma la dottoressa Ferraro, spiegando la
metafora alla base del nome dell’associazione Diabaino.

Domenica 14 novembre è la Giornata mondiale del Diabete e
non si potrebbe concludere un articolo a riguardo se non facendo riferimento
all’importanza di parlare – con correttezza e sensibilità – di questa malattia.
Per tutti coloro che si sentono in difficoltà, Sarah Marino offre un messaggio
chiaro e intenso: “Vivere con il diabete non è semplice, non è tantomeno
impossibile ed è giusto prendersi il proprio tempo per accettarlo, senza però
sottovalutarlo”.

“I momenti di sconforto ci sono e ci saranno sempre, è inevitabile,
ma parlarne con qualcuno che vi sta vicino, pensare a volersi bene allevierà il
dolore. Se la situazione è però più grande di quanto si possa sopportare, un
supporto medico specializzato potrebbe essere la migliore soluzione”, conclude,
rivolgendo un “silenzioso” grazie a tutti i medici che si occupano delle
persone con diabete per garantire loro una vita normale.

Marianna Strano

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