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Difesa mondiale, Trump fa sul serio

Difesa mondiale, Trump fa sul serio
Trump e Putin

L’Ue senza esercito

Con l’intervento degli Usa in Europa per liberarci dalla disastrosa tirannia di Hitler – al quale quello stupidotto di Mussolini si affiancò pensando di fare una mossa vincente – di fatto essi sono diventati, in questi ottant’anni, i gendarmi del mondo.

Fare il gendarme del mondo ha avuto un enorme costo per gli Usa in termini economici e di vite umane, ma di certo non l’hanno fatto per altruismo, bensì perché la loro posizione dominante ha portato a quel Paese enormi ricchezze e possibilità di svilupparsi e crescere, come poi è avvenuto. Le sue industrie di armi hanno fatto enormi profitti e si sono abituate a fornire i loro prodotti in tutto il mondo, cosicché ora esercitano una forte pressione sia sui presidenti degli Usa che sulle nazioni alleate per propagare e “normalizzare” le guerre.
Non possiamo dimenticare che la forza è un tremendo strumento quando è adoperata male, ma può essere efficace quando è adoperata bene, cioè per fini di interesse generale.

Alla lunga questo ruolo di gendarme diventa estremamente costoso, ruolo trasferito alla Nato (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord), formatasi a Washington il 4 aprile 1949 e che ora ha sede a Bruxelles.
Aggiungiamo subito che questa Organizzazione è principalmente guidata dagli Usa, che ne sostengono il maggior costo, appunto ormai non più sostenibile. Per cui Trump secondo, quarantasettesimo presidente degli Usa, ha dato un aut aut a chi partecipa: i Paesi che vi aderiscono devono pagare alla Nato il cinque per cento del proprio Pil.

Dobbiamo ricordare che, in atto, tutti i Paesi aderenti corrispondono all’incirca l’1,5 per cento del Pil, il che equivale a una trentina di miliardi per l’Italia.
Se quanto Trump ha affermato avvenisse, per l’Italia tale tasso supererebbe i cento miliardi, il che non sarebbe possibile per le finanze del nostro Paese. Ma anche se ciò avvenisse, resterebbe un dato incontrovertibile e cioè che gli Usa sarebbero sempre il Paese dominante di questa Organizzazione e quindi gli altri Stati ne sarebbero subordinati o, peggio, succubi.

La difesa di un territorio è uno dei compiti principali di ogni Stato. I ventisette Paesi che compongono l’Unione europea in questi circa settant’anni non hanno mai preso in esame di costituire il proprio esercito con Marina, Aviazione e annessi. Cosicché l’Ue è stata, ed è, una rotella della grande difesa mondiale dell’Occidente, che è appunto la Nato, perciò ha scarsa voce sulla materia e, volente o nolente, deve accodarsi alle direttive degli Stati Uniti.

Trump è consapevole di questa sua forza, perciò la utilizza per avere dei ritorni in termini economici, anche pressando i propri associati, che appunto non dispongono di una propria organizzazione difensiva e non possono che accodarsi alle “direttive” che provengono da oltre oceano.

In questi ottant’anni successivi alla Seconda Guerra mondiale, la questione è sempre peggiorata in questa direzione e oggi è arrivata al redde rationem; quella resa dei conti che fa capire come essa deve essere valutata con grande serietà e fermezza.

Il quadro che abbiamo delineato fa capire la posizione dell’Unione europea nella guerra russo-ucraina. Tale posizione è stata di subordinazione non valutativa, sic et simpliciter, all’indirizzo che il debole ex presidente degli Usa, Joe Biden, ha impresso a tale conflitto.
Joe pensava di usare l’Ucraina come strumento per indebolire la Russia e l’Unione europea, ancora più debole, si è accodata senza alcuna posizione critica a tale linea, di fatto contribuendo a rovinare il popolo ucraino, che ha vissuto questi tre anni in una condizione tremenda.

Il peggio della questione è che l’Ue ha deciso improvvidamente di attuare sanzioni economiche alla Russia senza contare che esse si sarebbero ritorte contro i ventisette Paesi. Infatti, mentre l’Ue quest’anno non ha avuto quasi nessuno sviluppo economico, il Pil della Russia è cresciuto di oltre due punti percentuali.

L’effetto più tangibile è l’aumento del costo dell’energia per le industrie e per i/le cittadini/e perché tutti i Paesi sono stati costretti a comprare gas e petrolio dagli stessi Stati Uniti e dall’Algeria a un prezzo triplicato. Una condotta inqualificabile che va cambiata al più presto.