Contratto in scadenza per numerosi dirigenti che, però, con provvedimento dell'assessorato regonale sono stati prorogati per altri 45 giorni. Chiesto un documento per valutare i risultati raggiunti
Nuovo atto della lunga vicenda del rinnovo dei direttori generali della sanità regionale. Questa mattina scade il contratto per numerosi dirigenti che, però, con provvedimento dell’assessorato regonale sono stati prorogati per altri 45 giorni, secondo i termini concessi dalla legge, attraverso una lettera recapitata ieri, 13 aprile, ai diretti interessati dall’assessore regionale alla Saute, Ruggero Razza.
Il rappresentante della Giunta Musumeci, braccio destro del governatore, dà però tempo sino al 20 aprile ai direttori per trasmettere all’assessorato un vademecum sul raggiungimento dei risultati che vanno dalla progettazione legata al Covid e l’emergenza, al reclutamento del personale sino alle misure anticorrruzione…
Chiesta una relazione entro il 20
Circola voce in ambienti sanitari e degli ospedali interessati al provvedimento che Razza abbia chiesto ai direttori in scadenza una relazione con dati e documenti per appurare se sono o no stati raggiunti gli obiettivi.
Probabilmente la richiesta di documenti potrebbe essere messa in correlazione alla successiva nomina a commissario dei direttori attuali. C’è chi sospetta che l’assessorato attraverso la valutazione possa disporre quali direttori potranno essere nominati commissari e chi, al contrario, non avendo raggiunto gli obiettivi, vada sostituito.
Alla fine quindi qualcuno potrebbe essere defenestrato e non rinominato? I detrattori del governo sospettano che la lettera possa, infatti, essere la mossa del governo per aggirare quelle che sono state le disposizioni dell’Ars che ha bocciato, solo un mese fa, le disposizioni governative per il rinnovo dei direttori generali, sancendo che nel semestre che precede le elezioni per il rinnovo del’Ars, non è possibile fare nomine.
Un mese fa il voto negativo dell’Ars
Il 15 marzo, un mese fa, in una seduta dell’assemblea regionele si registrò lo strappo di una parte della maggioranza (compresa quella che fa capo al presidente Micciché) che votò un emendamento delle posizioni contro il provvedimento del governo Musumeci sui direttori generali della sanità. In quella sede l’assemblea dispose l’applicazione di una precedente legge che prevede che “nei 180 giorni antecedenti alla scadenza naturale della legislatura regionale, ai sensi dell’articolo 3 dello Statuto della Regione, ovvero dopo il verificarsi di una causa di conclusione anticipata della legislatura regionale, è fatto divieto al presidente, alla Giunta e agli assessori della Regione, pena la nullità, di procedere a nomine, designazioni, o conferimenti di incarichi in organi di amministrazione attiva, consultiva, o di controllo della Regione, in enti, aziende, comprese quelle di cui all’rticolo 8 della legge regionale 14 aprile 2009 n.5 e successive modificazioni, in consorzi, agenzie, soggetti, comunque, denominati di diritto pubblico o privati sottoposti a tutela, controllo o vigilanza da parte della Regione in società controllate o partecipate”.