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Disavanzo spalmato in 10 anni, Armao “torna alla carica”

Disavanzo spalmato in 10 anni, Armao “torna alla carica”

Reiterata la richiesta al Mef: “Vogliamo avere le carte in regola”. L’intervista del QdS al vicepresidente della Regione siciliana

PALERMO – Tempi duri per le casse della Regione siciliana. Esattamente a metà tra l’ottimismo del presidente della Regione, Nello Musumeci, e la posizione nettamente più pessimistica del presidente dell’Ars, Gianfranco Micciché, troviamo un altro punto di vista che è quello del vicepresidente della Regione e assessore all’Economia, Gaetano Armao.
Il Quotidiano di Sicilia lo ha intervistato.

Bilancio 2019 quanto si dovrà soffrire in Sicilia: nella sua conferenza stampa per gli auguri di fine anno il Presidente della Regione, Nello Musumeci, ha detto che si dovranno fare un anno o due di sacrifici. Cosa ne pensa?
“Noi abbiamo dato seguito a questa riparifica dei bilanci che ha fatto la Corte dei Conti il 13 dicembre scorso – ha detto Armao – Verifica che peraltro era stata fatta anche gli altri anni. Ovviamente i rilievi dicono cose veritiere e se questi aggiustamenti si fossero fatti nel 2015 o 2016 sarebbe stato meglio, invece li dobbiamo fare noi nel 2019 e quindi li faremo. Perché è giusto che si facciano”.
Armao si riferisce al rendiconto 2018, che la Regione siciliana aveva approvato e presentato a giugno di quest’anno, e che la Corte dei Conti aveva rinviato al mittente chiedendo degli aggiustamenti. La Regione li ha apportati mettendo a punto i documenti entro settembre e la Corte questa volta però si è riservata di sciogliere la riserva entro il 13 dicembre. Ed è quello che è avvenuto se non fosse che il rendiconto 2018 serviva per approvare il bilancio 2019 e quindi ora rimane veramente poco tempo per evitare l’esercizio provvisorio. “Il problema – prosegue Armao – è che non si può risanare tutto il disavanzo subito. Abbiamo chiesto un congruo termine per il ripianamento e soprattutto, ci tengo a sottolinearlo, non c’è alcun buco di bilancio”.

A quanto ammonta il disavanzo per il 2019?
“Per il 2019 lo sapremo l’anno prossimo, perché la quantificazione del disavanzo si fa sul rendiconto, posso dire che nel 2018 è di due miliardi di euro. Abbiamo fatto richiesta al ministero Economia e Finanze per un ripianamento in dieci anni, situazione questa che permetterà di pesare un po’ meno sulla Sicilia e sui siciliani. Vogliamo avere le carte in regola con i conti siciliani e stiamo operando in questo senso, il problema è che non si può fare tutto in poco tempo in una Regione che ha bisogno di investimenti e di risorse. Musumeci è ragionevolmente ottimista anche perché ho avuto una riunione al Mef e ci sono ottime possibilità per utilizzare i dieci anni per il ripianamento dei debiti”.

In alternativa, il governo regionale si dovrebbe adoperare per trovare i soldi in tre anni.
La Commissione paritetica, a causa della crisi del governo nazionale esplosa la scorsa estate aveva arrestato i lavori e solo in questi ultimi giorni ha ripreso la sua attività. Ma l’iter non è ancora concluso perché il provvedimento dovrà essere approvato dal Consiglio dei ministri e in caso positivo avverrà l’emanazione del Presidente della Repubblica. A meno che si trovino delle strade più brevi per aggirare la burocrazia con un decreto “Salva Sicilia”.