La discoteca Sanremo fa infuriare i gestori delle sale da ballo del Silp-Fipe - QdS

La discoteca Sanremo fa infuriare i gestori delle sale da ballo del Silp-Fipe

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La discoteca Sanremo fa infuriare i gestori delle sale da ballo del Silp-Fipe

Dario Raffaele  |
giovedì 03 Febbraio 2022

Le discoteche e la chiusura forzata causa Covid, restano un tema caldo nel discorso politico nazionale, ancor più dopo il "ballo legalizzato" al Teatro Ariston di Sanremo durante il festival

Le discoteche e la chiusura forzata causa Covid, restano un tema caldo nel discorso politico nazionale. Anche Sanremo, che durante la prima serata del Festival si è trasformata in una discoteca in teatro sulle note dei Meduza, ha contribuito a gettare acqua sul fuoco.

Sulla questione nei giorni scorsi avevamo sentito in esclusiva il presidente del Silb Sicilia Vincenzo Grasso che ci aveva raccontato come in Sicilia una discoteca su quattro sia stata costretta a chiudere. Oggi è tornato sull’argomento anche il presidente nazionale del Silb-Fipe, Maurizio Pasca.

Discoteche, imprese più martoriate dal Covid

“Le discoteche sono l’emblema delle attività più martoriate dal Covid e soprattutto dai provvedimenti varati dal Governo spesso incomprensibili che hanno di fatto messo in ginocchio l’intero settore dell’intrattenimento. Misure restrittive che valevano solo per le regolari attività d’impresa mentre proliferavano attività abusive senza nessun controllo.

Il ballo legalizzato sul palco di Sanremo

Fino ad arrivare al ballo sul palco di Sanremo che per gli imprenditori dell’intrattenimento è stato vissuto come l’ennesima beffa. Ora vogliamo sperare che dopo gli ennesimi rinvii che si sono susseguiti nell’ultimo anno, l’11 febbraio, anche per effetto del depotenziamento della pandemia, finalmente si riapra. Gli imprenditori naturalmente non aspettano altro e assicurano, come sempre hanno fatto, l’applicazione dei protocolli sanitari, che auspicano siano meno restrittivi sui limiti di capienza, per consentire di ridare quello spazio di socialità che i giovani aspettano”.

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