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Discoteche in Sicilia, una su 4 chiusa definitivamente, l’11 febbraio si riapre

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Discoteche in Sicilia, una su 4 chiusa definitivamente, l’11 febbraio si riapre

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martedì 01 Febbraio 2022

Il presidente del Silb Sicilia, Vincenzo Grasso, chiede maggior chiarezza per organizzare il lavoro e spera in una riapertura definitiva

di Dario Raffaele

Nel primo Consiglio dei ministri dopo la rielezione di Sergio Mattarella al Quirinale, il governo rinnova le misure anti Covid in scadenza ma sceglie una linea soft: e così, solo fino al 10 febbraio le discoteche rimarranno chiuse, saranno vietati i concerti e le feste all’aperto e sarà ancora obbligatorio utilizzare le mascherine all’aperto in zona bianca.

Vincenzo Grasso, presidente Silb Sicilia

Rappresenta questo un primo segnale del cambio di passo che ci sarà nelle prossime settimane con un graduale allentamento delle restrizioni ed un ritorno alla normalità.

Ne abbiamo parlato con Vincenzo Grasso, presidente del Silb Sicilia, l’Associazione delle discoteche e dei locali da ballo aderente a Fipe Confcommercio Palermo.

“La proroga a breve termine è una notizia positiva, sicuramente incoraggiante per tutti i gestori dei locali da ballo – ha detto il presidente – Se entro il 10 febbraio sarà confermato il calo dei contagi, l’11 potremo riaprire o, nella peggiore delle ipotesi ci potrà essere un’altra proroga di massimo una settimana. Quello che tutti noi speriamo è che la prossima possa essere una riapertura definitiva”. ECCO QUALI SARANNO LE REGOLE PER TORNARE IN DISCOTECA. CONTINUA LA LETTURA

Le regole per tornare in discoteca

discoteca

Quali saranno le regole per andare in discoteca?

“Resta in vigore il protocollo già attuato in questi ultimi mesi, quindi il green pass rafforzato (con almeno la seconda dose di vaccino effettuata e/o la guarigione dal Covid), il contingentamento ai bar e la capienza, purtroppo, ancora ridotta al 50%”.

Qual è l’umore dei gestori?

“Tutti condividiamo la mancanza di certezza per programmare la nostra attività perché oggi sappiamo ancora che dobbiamo rimanere chiusi per altri dieci giorni, e questo è fuori discussione, ma non è ammissibile sapere il giorno prima per il giorno dopo la riapertura. Quello che chiediamo è la possibilità di organizzare la nostra attività per approvvigionarci per tempo delle materie prime (food e beverage), per convocare il personale (tanto è stato perso perché ha trovato altro lavoro). C’è tanta amarezza per la gestione che è stata fatta di questa emergenza”.

“La chiusura per le feste di Capodanno è stata l’ennesima mazzata per il settore. Dobbiamo ricordarci che questa data rappresenta anche il 30% del fatturato per le nostre aziende e ancora non abbiamo ricevuto nulla. E’ uscito il decreto Sostegni ter pochi giorni fa ma ad oggi ancora non abbiamo ricevuto nulla. Per quanto riguarda i ristori previsti dal Sostegni Bis abbiamo ricevuto i contributi solo a dicembre, molti gestori a gennaio e nel frattempo dobbiamo continuare a pagare canoni di locazione e utenze. Senza contare le materie prima buttate o regalate in beneficienza”.

Tanti locali costretti a chiudere

Quanti di voi sono stati costretti a chiudere?

“A livello nazionale il 20/30% dei gestori non riapriranno più e se dovesse continuare così si prevede un ulteriore 30% di locali che saranno chiusi. Per quello che riguarda il tessuto siciliani il 20/25% dei locali non riaprirà più, le società sono fallite perché non sono riuscite a far fronte al Covid. Parliamo soprattutto delle strutture invernali, mentre quelle all’aperto seppur con grandissima difficoltà sono riuscite a sopportare le chiusure, quelle invernali negli ultimi due anni non hanno mai lavorato se non per due mesi e mezzo”.

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