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Diabete, i calcoli sbagliati e la gara revocata in Sicilia: ecco cosa è successo

Diabete, i calcoli sbagliati e la gara revocata in Sicilia: ecco cosa è successo
Bonus diabete

La decisione è stata presa una settimana prima che scadessero i termini per presentare le buste per uno o più lotti della gara per la fornitura di dispositivi per il monitoraggio del diabete.

Tre anni per lavorare a un capitolato e poi, a pochi giorni dalla scadenza per presentare le offerte, accorgersi che buona parte dei conteggi fatti non rispecchia neanche lontanamente le esigenze dei pazienti. Risultato: gara revocata ed ennesimo appalto della sanità che parte malissimo.

Tra le cose da fare al rientro dalle ferie, per i funzionari della Regione ci sarà correggere il bando per la fornitura di dispositivi per il monitoraggio del diabete.

Dispositivi per il diabete, gara revocata in Sicilia

Pubblicato a maggio, il mese successivo è stato annullato dopo che si è capito che si rischiava di commissionare, a seconda del tipo di prodotto, acquisti in numero inferiore alle necessità dei siciliani o, al contrario, in quantità decisamente superiore.

Uno svarione che riporta l’attenzione sulla Centrale unica di committenza (Cuc), già da anni al centro di polemiche e scandali giudiziari per la gestione delle grandi gare d’appalto che ruotano attorno alla sanità siciliana.

Oltre 750 milioni di euro

“Non è possibile, data la rilevanza delle modifiche da apportare alla documentazione tecnica, procedere a una semplice rettifica”. È sulla base di questa considerazione che i vertici della Cuc, il 25 giugno scorso, hanno scelto di revocare il bando da 314 milioni su base biennale, che, viste la possibile proroga di 24 mesi e la clausola riguardante il quinto d’obbligo, porta l’importo a sfiorare i 754 milioni.

La decisione è stata presa una settimana prima che scadessero i termini per presentare le buste su uno o più dei sette lotti in cui la Regione ha ripartito le forniture delle apparecchiature utili a tenere sotto controllo il diabete: dalle pompe per l’insulina ai sensori glicemici, fino alle penne pungi-dito.

Che qualcosa non andasse nella quantificazione del fabbisogno complessivo delle Aziende sanitarie è emerso quando alcuni operatori economici interessati a partecipare hanno chiesto se ci fossero refusi nel conteggio dei pazienti.

Numeri lontani dalla realtà

Il caso più eloquente è rappresentato dal lotto 1 riguardante il “sistema di controllo della glicemia attraverso pompa per insulina con catetere, integrata con il sensore glicemico grazie a un algoritmo glucoreattivo in grado di minimizzare ipo e iper-glicemie e relativo materiale di consumo”.

Nel capitolato era stato indicato un numero di pazienti annuo pari a 3.300. Cifra che le imprese del settore hanno ritenuto troppo bassa. E in effetti così era: svolti i dovuti controlli, si è capito che è verosimile che in un anno si impiantino almeno 6mila sistemi di monitoraggio. Quasi il doppio.

“Dette verifiche hanno motivato la necessità di aumentare il numero di pazienti preventivati nel lotto 1, poiché la cifra precedentemente stimata avrebbe soddisfatto il fabbisogno solamente dei pazienti naive (nuovi impianti) e non anche i portatori di tecnologia (storici)”, si legge nel decreto di revoca.

Per quanto riguarda i lotti 3 e 4, inerenti l’acquisto di pompe per insulina con e senza catetere, si è presentato il problema opposto: la quantità di pezzi previsti – cinquecento – era decisamente maggiore alle necessità, ridotte in seconda battuta a duecento. “Trattasi di tecnologia meno avanzata”, si legge.

Dispositivi per monitoraggio diabete, problemi di punteggi dietro la gara revocata

Alla base dello stop c’è anche una questione che attiene alle valutazioni da fare per decretare quali fornitori stipuleranno l’accordo quadro. La volontà della Regione è quella di ripartire la commessa tra più ditte, fino a un massimo di sei, affidando a ognuna una percentuale diversa in base alla posizione in graduatoria.

Quest’ultima verrà stilata tenendo in considerazione una soglia minima di punteggio tecnico, al di sotto della quale si verrà esclusi a prescindere dal ribasso offerto. Tale soglia in un primo tempo era stata individuata in 50 punti sul massimo di 80 previsti per la parte tecnica. Adesso sarà abbassata a 40. Verrà ritoccato anche il peso da assegnare alla letteratura scientifica che accompagna i dispositivi offerti “allo scopo di incentivare la massima partecipazione e non penalizzare aziende di recente comparsa sul mercato”.

L’assenza di database

Chiunque, soprattutto chi fa i conti tutti i giorni con il diabete, è legittimato a chiedersi se non ci fosse un modo per evitare gli errori di calcolo e, di conseguenza, i rallentamenti che adesso seguiranno.

Per farsi un’idea è utile leggere le motivazioni date dai dirigenti medici incaricati di redigere il capitolato d’appalto. Si tratta di Francesca Cardella (Civico Di Cristina Benfratelli di Palermo), Vincenzo Provenzano (Asp di Palermo) e Donatella Lo Presti (Policlinico Rodolico-San Marco di Catania). I tre erano stati nominati a gennaio di tre anni fa.

“La stima del numero di pazienti era stata effettuata sulla base dei dati del 2022 messi a disposizione dall’Assessorato alla Salute, in quanto sino a oggi non esiste un registro dei pazienti con diabete utilizzatori di tecnologia”, hanno dichiarato gli esperti, spiegando di avere effettuato, dopo la ricezione dei quesiti posti dalle imprese interessate alla gara, approfondimenti “basati sulle consultazioni dei centri di diabetologia regionali e delle Asp”.

Informazioni non aggiornate

Dal decreto con cui a maggio era stata autorizzata la gara d’appalto si ricavano altre informazioni. Dal 2022, i referenti tecnici “hanno svolto molteplici riunioni”, diverse delle quali “hanno coinvolto anche personale del dipartimento della Pianificazione strategica”.

Il lungo iter si è completato il 23 aprile 2025, i referenti “hanno provveduto a inviare la versione definitiva del capitolato tecnico”. In quell’occasione i tre dirigenti medici avevano specificato che, data la mancanza di registri regionali, si era proceduto a calcolare i fabbisogni “in base alle informazioni trasmesse dall’Aziende sanitarie in assessorato Salute”. Informazioni che, evidentemente, risalivano comunque a tre anni prima.

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Foto di Isens Usa su Unsplash