Dissesto Catania, cammino lungo e tortuoso per la liquidazione “semplificata” - QdS

Dissesto Catania, cammino lungo e tortuoso per la liquidazione “semplificata”

Desiree Miranda

Dissesto Catania, cammino lungo e tortuoso per la liquidazione “semplificata”

mercoledì 02 Ottobre 2019

Censita la massa passiva, i commissari dovranno definire quella attiva. Poi partiranno le convocazioni

CATANIA – Ancora tempi incerti per i pagamenti dei crediti vantati dai fornitori del Comune al 31 dicembre 2018, una massa enorme che dallo scorso febbraio è nelle mani dell’Organo straordinario di liquidazione composto da Teresa Pace, Antonio Meola e Giuseppe Sapienza. In particolare, stiamo parlando di oltre 576 mila euro, censiti in base alle istanze creditorie pervenute.

Un passo avanti è stato fatto recentemente con l’adesione del Comune di Catania alla procedura semplificata di liquidazione, proposta secondo legge dall’Osl. “Questa procedura, con la definizione transattiva dei debiti, consente un notevole risparmio finanziario e permette al creditore di ottenere immediata liquidità; dall’altra, solleva l’ente dall’onere degli interessi e delle rivalutazioni monetarie”, si legge in una nota dell’Amministrazione.

Questo comporterà una riduzione tra il 40 e il 60% di quanto atteso per servizi già erogati dai creditori dell’amministrazione, ma prima bisogna accettare di fare parte della procedura di liquidazione semplificata. Una volta avviata la procedura i soldi dovrebbero arrivare in tempi celeri. Addirittura in 30 giorni secondo il ragionamento del presidente dell’Ordine dei commercialisti di Catania, Giorgio Sangiorgio.

Secondo quest’ultimo le ipotesi infatti sono due: o si accetta la cifra proposta in questo range di percentuale o si tenta la fortuna con la procedura ordinaria. La scelta non è semplice e “tutto dipende dalla forza dell’azienda”. “Se è in difficoltà – spiega Sangiorgio – conviene che accetti, se invece è in grado di mettere da parte il credito senza inficiare sulla sopravvivenza dell’azienda, può decidere di tentare la via ordinaria. Sperando così di ottenere una percentuale più alta, ma senza sapere quando, perché di anni si parla. Il 100 per cento, comunque, mi pare difficile vista la situazione”.

Prima di arrivare a questo momento però, ovvero prima che le aziende vengano convocate per decidere di fare parte della liquidazione semplificata, ci sono dei passaggi ulteriori da rispettare, come ci spiega uno specialista del settore vicino all’amministrazione.

L’Osl, oltre al censimento della massa passiva, deve fare anche quello della massa attiva e quello di legittimità di una parte degli atti fino ad arrivare a una determinazione di valore dei debiti. In funzione di questo e con quello che ha già a disposizione, ovvero la massa attiva, i crediti di trasferimenti e le attività accertative in corso, farà i calcoli e, all’interno del range 40-60 per cento, farà la sua proposta ai creditori.

Se questi accettano vengono pagati e la procedura si chiude; se non accettano, li aspetta la via ordinaria per il recupero del credito, ma solo alla fine della procedura di dissesto. La calendarizzazione di tutto ci sarà nel momento in cui la commissione avrà certezza del “delta” che gli serve e in funzione di quello potrà calcolare la percentuale di riduzione.

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