"Doc - Nelle tue mani", l'intervista a Teresa (Elisa Di Eusanio) e le anticipazioni - QdS

“Doc – Nelle tue mani”, l’intervista a Teresa (Elisa Di Eusanio) e le anticipazioni

“Doc – Nelle tue mani”, l’intervista a Teresa (Elisa Di Eusanio) e le anticipazioni

Sandy Sciuto  |
lunedì 07 Febbraio 2022

Elisa Di Eusanio si racconta al QdS e regala alcune anticipazioni sulla serie tv amatissima dagli italiani.

In “Doc – Nelle tue mani“, l’abruzzese Elisa Di Eusanio veste i panni della caposala Teresa Maraldi, uno dei personaggi più amati e apprezzati dal pubblico durante la prima messa in onda. In attesa della nuova puntata della serie, l’abbiamo intervistata per conoscerla meglio e per poter magari farci svelare qualcosa in più.

Nella seconda stagione, tra l’altro, la produzione e il gruppo editoriale hanno deciso di approfondire la vita della caposala, restituendo al pubblico un personaggio a tutto tondo: più complesso e sfaccettato. Mentre i protagonisti dovranno affrontare una nuova vita, Elisa Di Eusanio nel ruolo della caposala Teresa vivrà una storia d’amore ancora tutta da scoprire per gli spettatori.

Il ritorno di Doc Nelle tue mani con la seconda stagione è stato premiato dal pubblico con numeri da record. Perchè piace così tanto secondo lei?

“Doc è stato fortunato fin dalla prima stagione. Credo che una storia vera, da cui partiva la serie, appassiona sempre il pubblico. Paradossalmente, il lockdown ci ha favorito. Temevamo che un medical drama potesse spaventare, e invece questo ospedale dove tutti vorrebbero essere ricoverati, l’aria rassicurante della serie e un cast affiatato hanno fatto sì che il pubblico ci si affezionasse tantissimo”.

Lei interpreta la caposala Teresa. Qual è il lavoro che ha fatto per interpretare questo personaggio?

“Per la prima volta mi sono abbandonata in maniera serena e naturale al personaggio, a differenza di tutti i caratteri complessi e caricati che ho fatto finora. Sono entrata lentamente dentro Teresa, anche perchè il personaggio è stato scritto durante le riprese e approfondito in questa seconda stagione. Piano piano le ho regalato un po’ della mia solarità, della mia efficienza e lei in cambio mi ha dato maturità e femminilità. Ci siamo contaminate a vicenda, in un percorso durato mesi. Non mi sono fatta un’idea precostituita del personaggio, ma ho fatto sì che sbocciasse insieme a me”.

Cosa c’è di Elisa in Teresa?

“Di certo il mio senso materno e protettivo verso gli altri, ma anche la mia efficienza e curiosità sul lavoro, la mia curiosità sulle vicende altrui, la mia solarità e l’essere un pochino disordinata nella vita”.

A proposito del mestiere di attrice, si ricorda quando ha sentito di esserlo diventata?

“So che sembra assurdo dirlo, ma sono nata attrice. La mia mamma era una coreografia ballerina. Aveva una scuola di teatro danza. Credo che già dall’utero sentivo la musica e lei danzava portandomi in grembo. Quando sono nata, sono stata catapultata nel suo mondo e ho cominciata a stare sul palcoscenico quando avevo due anni. Il mio modo di giocare con la mia mamma era il linguaggio dell’arte. Inventavamo i personaggi, facevamo le voci, danzavamo, ballavamo. Ho perso mia madre molto giovane, ma continuare a portare avanti questa arte è stato un modo per poterla tenere stretta dentro di me e anche l’unico modo per conoscere il mondo”.

Ho curiosato sul suo profilo Instagram. Lei è di Teramo. In un post parla di quanto lei sia legata alle sue radici

“Sì! Sono abruzzese. L’Abruzzo è davvero una terra dolce e gentile, aspra e bella nella sua semplicità. Gli abruzzesi sono persone dal cuore d’oro. Mi sento radicata profondamente lì. È una terra che amo per la sua genuinità e semplicità. Credo che la terra di ognuno di noi influenzi il proprio modo di essere. Anche inconsciamente la mia ‘abruzzesità’ la porto dentro la recitazione”.

“Doc-Nelle tue mani” è un medical drama. Qual è il suo rapporto con la medicina e la scienza?

“Sono legata a quel mondo lì. Da parte di papà, tutti dottori in famiglia. Per me il camice bianco, le corsie d’ospedali o degli studi ambulatoriali sono state parte dell’altra infanzia. Non potrei mai e poi mai fare questo lavoro, però.

Nei corridoi del Policlinico Gemelli mi sono sentita male quando abbiamo dovuto fare il training per Doc. Il contatto con gli odori dei medicinali, la malattia degli altri e i corridoi senza uscita non si sposano con il mio modo di essere. Ho un totale rispetto per gli scienziati e i medici perché svolgono un lavoro complicatissimo e delicatissimo”.

Senta, parliamo di retroscena da set della seconda stagione. Che aria si respirava?

“La forza di ‘Doc’ è anche nel gruppo. Quando siamo rientrati per la seconda stagione, ci sembrava di tornare a scuola dopo le vacanze estive. C’è molta complicità e siamo molto uniti. Se c’è qualcuno che non sta bene, si crea subito un rapporto di squadra e di grande solidarietà. Ti garantisco che non c’è mai stato uno screzio tra noi. È un privilegio lavorare su un set così”.

Nella seconda stagione avete raccontato la pandemia e adesso il post pandemia. Una sorta di normalità che ancora purtroppo oggi non stiamo vivendo. Ha avuto difficoltà con questa scelta?

“Non ho avuto difficoltà perché affrontiamo i blocchi di lavoro volta per volta e ci confrontiamo. È stato emotivamente molto forte e intenso sia entrare nella zona Covid che verrà ancora esplorata sia empatizzare con il lavoro degli operatori sanitari. Si trovano ad affrontare un’emergenza del genere anche in condizioni difficili. Mi riferisco alle tute che devono indossare senza poter respirare o muoversi liberamente. Allo stesso tempo, è stato catartico perché le crisi più si affrontano e più si ha la possibilità di esorcizzarle”.

Per lei oggi cosa è la normalità?

“Credo che questa esperienza ci stia cambiando un po’ tutti anche se io non ho vissuto questo shock. Negli ultimi anni ho cominciato ad avere uno stile di vita molto solitario e molto casalingo. Amo la solitudine, i silenzi e i grandi spazi vuoti.

A parte la mascherina e non poter vedere degli amici in libertà, non ho provato questo senso di privazione. Certo, il cinema e il teatro mi sono mancati tantissimo ma ho sempre cercato di lavorare e di usare questo tempo per crescere ed entrare in connessione con i miei valori. Ho vissuto questo momento in modo costruttivo. Inquieta che tutto si sia normalizzato, ma ci fa capire che possiamo adattarci”.

Tante cose sono cambiate nella seconda stagione. La caposala Teresa ha una storia d’amore con lo psicologo Enrico (Giovanni Scifoni). Come ha vissuto questa novità per il suo personaggio?

“Andando avanti con le puntate, si capirà quando e come è nata questa storia. Sarà un momento bellissimo perchè i due si innamorano in un momento difficile. Io l’ho vissuta in maniera esaltata perchè questa storia l’avevo sognata. Alla fine della prima stagione, ho sognato che Teresa ed Enrico si innamoravano. Ho sognato il loro bacio. Per me il fatto che anche gli autori l’avessero pensato è stato incredibile. È successo con uno degli attori che stimo di più, un mio carissimo amico. Credo che la coppia Teresa ed Enrico potrà regalare tanta tenerezza e coinvolgimento”.

Qual è il rapporto con Giovanni Scifoni?

“Siamo amici. Abbiamo anche lavorato insieme a teatro quindi c’è molta affinità. Eravamo così contenti di fare questa cosa insieme per stima e per affetto che ci siamo molto divertiti. Tra me e Giovanni c’è una grande intesa sulla scena”.

Qualche aneddoto?

“Ricordo che non facevo altro che mangiare caramelle alla menta prima del bacio. Lui, vedendomi, mi disse: “Senti, mi sta venendo lo scrupolo…ne dai una anche a me?” (nda ride). Abbiamo mangiato caramelle alla menta per l’alito e ci siamo lasciati andare ad un bacio che sarebbe potuto durare ore se non fossimo stati interrotti. Tutto ciò che arriverà adesso e che vedrete sarà molto tenero. A fine scena ci abbracciavamo, ci dicevamo: ‘Che bello!'”.

Mi pare di capire che realizzare “Doc-Nelle tue mani” è stato impegnativo a livello emozionale

“Eh sì! Questa serie sia per i temi che tratta sia per i personaggi così profondi ti mette in connessione con delle parti di te autentiche. Anziché recitare è quasi più un vivere. Considera che i mesi di lavoro sono tanti e ci sono stati dei momenti che ci hanno riguardato e che sono stati molto emozionanti”.

Ha riscoperto qualcosa di sé attraverso Teresa?

“Io ho capito e accettato che sono diventata adulta. Teresa mi ha dato modo di capire che è tempo di interpretare personaggi adulti. Finora ho lavorato soprattutto nelle commedie. Invece, adesso, sento grazie a lei di poter affrontare personaggi più complessi, più femminili e più profondi. Le sarò grata per sempre”.

(Nda, ride) “E… porterà lontano, ma non posso dirlo. Entreremo in azione dalla prossima puntata (nda si riferisce all’episodio che andrà in onda il 10 febbraio). Ci sarà un avvicinamento alla nostra relazione e quindi verrano svelati retroscena e dinamiche molto interessanti”.

Sempre dal suo profilo Instagram ho scoperto che ha molto a cuore il rispetto e la salvaguardia degli animali. Quanto è importante non tralasciare questo tipo di tematiche e stare vicino agli esseri viventi?

“Ha detto la parole chiave cioè gli esseri viventi. Credo che tutte le creature che abitano la terra come noi abbiano lo stesso diritto alla vita e soprattutto alla non sofferenza. Mi dedico moltissimo agli animali perché per me sono gli esseri più maltrattati al mondo. Se non capiamo quanto sia urgente imparare a rispettare gli animali, noi non rispetteremo mai gli esseri umani.

Io scelgo di non arrecare violenza ad ogni essere vivente. Ognuno nel proprio piccolo potrebbe fare tanto”.

Il personaggio di Teresa le sta dando molta popolarità, ma immagino ci siano altri progetti in futuro.

“Sarò in ‘Fedeltà’, la serie basata sul libro omonimo di Missiroli e che uscirà su Netflix il 14 febbraio. È una serie molto intensa, scritta da Dio. Ho un ruolo completamente diverso da quello di Teresa. Sarò anche al cinema, nel film di Riccardo Milani dal titolo “Un trionfo” con Antonio Albanese e un cast stupendo. Sono felice di aver partecipato. Incrociando tutto, da marzo potrò tornare a fare teatro con due progetti a cui tengo moltissimo. Non vedo l’ora”.

Foto di Erika Kuenka

Sandy Sciuto

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